L'Italia è custode di affascinanti leggende che animano il folklore locale e si intrecciano con il territorio fino a dare vita a tradizioni di rilievo anche nel settore turistico. Per gli appassionati e tutti i curiosi, partiamo allora per un viaggio straordinario alla scoperta delle creature incredibili disseminate per il Belpaese. (Nella foto, Castello di Mazzarino, Caltanissetta)
Tra le montagne del Trentino Alto Adige si nasconderebbe il Tatzelwurm, leggendaria creatura simile a un drago, con due o quattro zampe, grandi occhi, denti appuntiti e coda tozza, capace di uccidere o infliggere gravi danno con il solo sguardo. Tra il 1931 e il 1934 la rivista Der Schlern gli dedicò tre articoli con 85 casi di avvistamento.
Tra le vette della Valle d'Aosta correrebbe il Dahu, mitica creatura simile a un cervide ma con le quattro zampe assimetriche. A seconda di come ha disposti gli arti, il Dahu dovrebbe girare attorno alla montagna sempre nello stesso verso: i cosiddetti Destrogiri in senso orario e i Levogiri invece in senso antiorario.
Protagonisti delle leggende della Carnia sono gli Sbifls, simili a folletti dei boschi che si celano nelle cavità degli alberi. Intelligenti e burloni, amano fare scherzi ma diventano seri quando qualcuno taglia un albero senza motivo.
Popolare nelle leggende di Lucca e della Garfagnana è il Linchetto, folletto dispettoso e dal carattere difficile che ama aggirarsi per casa durante la notte mettendo in disordine e nascondendo gli oggetti. Non ha nulla di umano: sarebbe un ibrido tra un topo, un uccello e un gatto.
Nel modenese, lo splendido borgo di Spilamberto ospiterebbe un mostruoso rettile, il cosiddetto Magalasso, nel vecchio fossato del Torrione. Si tratterebbe di un serpente con il corpo a righe colorate, occhi e denti di uomo, simile a un drago. L'ultimo avvistamento risale al 1982.
Disposti in gruppi nei pressi della Cascata delle Marmore, vi sarebbero creature magiche simili a folletti o gnomi che possono apparire anche nelle vesti di graziosi bambini. Lo Gnefro vivrebbe seminascosto tra gli arbusti, i sassi e le cavità del terreno prediligendo gli ambienti umidi.
La figura del mostro lacustre ha avuto origine duemila anni fa in Abruzzo. Nel Lago di Fucino accadevano fenomeni inspiegabili che la gente attribuiva a una creatura leggendaria: Plinio scrisse che qui era possibile trovare un pesce con otto pinne e altri scritti storici descrivono bisce acquatiche aggressive e un'apocalittica invasione di rettili che costrinse gli abitanti a fuggire per settimane.
Nel territorio di Matera ecco il Maranghino, spiritello bonaccione e burlone che è accostabile a una sorta di ragno dalle zampe sottili. Era un simpatico spirito tollerato dalle persone che spezzava le noiose giornate rurali con i suoi piccoli dispetti.
In provincia di Caltanissetta, figura mitologica è la Biddrina, un grosso e pericoloso serpente acquatico che vivrebbe nelle zone umide del territorio. Visibile di notte, dagli occhi rossi e luminosi, avrebbe i tratti del drago e del coccodrillo.