Guida completa per la città di Pristina, in Kosovo

Dal centro storico ai principali monumenti, Pristina è la capitale del Kosovo e una città tutta da scoprire: ecco le attrazioni che non puoi proprio perdere

Pubblicato: 1 Aprile 2020 15:36

SiViaggia

Redazione

Il magazine dedicato a chi ama viaggiare e scoprire posti nuovi, a chi cerca informazioni utili.

Pristina è la Capitale politica e culturale del Kosovo, il piccolo Paese balcanico che poco più di 20 anni fa fu terribilmente attaccato dai nazionalisti serbi, sfociando nella guerra che ancora oggi riempie le pagine più recenti della storia europea. Il 17 febbraio 2008 il Kosovo ha proclamato unilateralmente la sua indipendenza dalla Serbia.

Dopo i crimini perpetrati sul suo territorio oggi il Kosovo è un Paese nuovo, o per meglio dire rinato, soprattutto nella sua capitale, giovane, piena di vita e con lo sguardo rivolto al futuro. L’età media dei kosovari è infatti la più bassa, insieme alla Serbia, di tutta Europa. Epicentro storico e culturale dei Balcani, Pristina aspetta solo di essere scoperta.

Cosa vedere a Pristina

Avendo un weekend a disposizione per visitare l’Europa, Pristina potrebbe apparire una destinazione inusuale, remota e semisconosciuta. In realtà è soltanto una metà nuova, il vibrante faro di una terra selvaggia fatta di canyon, monasteri nascosti, località antichissime e natura incontaminata. Il posto migliore dove soddisfare la vostra curiosità di viaggiatori, alla ricerca di bellezza e di tesori nuovi. Il ricordo della guerra segna ancora profondamente oggi il profilo degli abitanti, per la maggior parte albanesi, e la città stessa, in forte sviluppo sociale e culturale: una reazione spontanea e una riapertura alla vita.

La moschea Memeth Faith

La storia più antica, invece, ha lasciato tracce bellissime nei monumenti, nelle chiese e nel melting pot culturale che oggi si respira per le vie della città vecchia (Vëllusha), affascinante e coinvolgente. In questo dedalo di stradine tortuose a ogni angolo si incontrano vecchi hammam (tradizionali bagni turchi), mercati colorati con il loro caleidoscopio di merci, palazzi dell’epoca socialista jugoslava, la bella torre dell’Orologio (Sahat Kulla), antiche moschee ed edifici risalenti all’epoca degli Ottomani, che dominarono la città per quasi cinque secoli. Ne sono dei chiari esempi la meravigliosa moschea Memeth Faith, della seconda metà del Quattrocento, con le sue raffinate decorazioni interne ed esterne e la moschea Xhamia e Madhe, la più antica di Pristina, con i suoi motivi floreali e multicolori.

I musei di Pristina

Tra bar affollati da studenti e il brulicare di vita di una vera qasbah mediorientale qui si trovano due musei davvero interessanti per approfondire la cultura e la storia del Kosovo. Il museo Etnografico “Emin Gjjiku”, sito nelle stanze di una vecchia casa ottomana dell’Ottocento, permette di scoprire com’era la vita a Pristina durante i lunghi secoli di dominazione turca attraverso una ricca collezione di oggetti di uso quotidiano, gioielli, armi e splendidi abiti tradizionali. Il museo Nazionale del Kosovo invece, ospitato in un inconfondibile edificio color ocra di fine Ottocento, espone numerosi reperti archeologici rinvenuti nei dintorni di Pristina, tra i quali merita attenzione la Dea, una statuetta in terracotta che sembra risalire a 6 mila anni fa.

Il bulevardi Nënë Tereza e il Newborn

Appena riemersi dall’incanto della città vecchia, non resta che scoprire l’anima più recente di Pristina, rappresentata dallo scenografico boulevard di Madre Teresa, un ampio viale pedonale pieno di ristoranti, pub e caffè alla moda. Il caffè è un vero e proprio stile di vita qui a Pristina. Prendetevi tempo per sedervi in un tavolino tranquillo per gustarvelo con calma, alla maniera kosovara, e osservare placidamente la vita che vi scorre intorno. Il viale è introdotto da un’immensa piazza dove si affacciano alcuni edifici del governo e dell’Unione Europea, sulla quale si erge il monumento equestre a Giorgio Castriota detto Skanderbeg (1405-1468), condottiero ed eroe nazionale albanese, e si sviluppa verso sud ovest. A pochi passi da qui, in una zona di locali alla moda, il giorno dell’indipendenza è stata installata una moderna scultura composta dalle lettere della parola “Newborn”, ben presto divenuto simbolo della città e dell’intero Kosovo. Ogni anno la veste della scultura viene rinnovata, rappresentando di volta in volta temi differenti. Se dopo esservi scattati qualche selfie davanti al Newborn vi viene appetito non perdete la Menza Ramiz Saliu, una vecchia mensa operaia del periodo socialista jugoslavo che oggi è diventato un ristorante, location di eventi e punto di ritrovo per i giovani kosovari.

La biblioteca Nazionale e la Cattedrale di Madre Teresa

Proseguendo lungo il grande viale, sulla sinistra si apre il grande parco che ospita la chiesa serbo-ortodossa di Cristo il Salvatore, voluta da Milošević, destinata a diventare la chiesa più grande del Paese ma mai portata a termine in seguito alla guerra del Kosovo. Il suo destino suscita molte polemiche, dividendo i kosovari tra chi la vorrebbe distruggere, chi ultimare e chi trasformare in qualcosa di diverso. Quello che però colpisce lo sguardo in questo ampio spazio verde è il bizzarro edificio, risalente agli anni Ottanta del Novecento, della biblioteca Nazionale del Kosovo “Pjetër Bogdani”. Un perfetto esempio di architettura socialista, anche detta brutalista, che è davvero difficile non notare: squadrati poligoni sovrapposti con facciate ricoperte di rete metallica e 99 cupole in vetro, alcune grandi altre più piccole, che ricoprono il piatto profilo dell’edificio.

Al suo interno trovano dimora preziosi libri sulla storia del Kosovo, sale lettura, mostre temporanee e concerti musicali. Se ritenete che l’epoca socialista jugoslava è degna del vostro interesse, a Pristina numerosi edifici di quel periodo storico sono stati rimessi a nuovo e adibiti a interessanti luoghi di culturali. Ne è un esempio il Kino Armata, un vecchio centro cinematografico multisala dell’epoca di Tito oggi riaperto al pubblico dopo trent’anni. Al termine del viale, la passeggiata si conclude con l’imponente cattedrale di Pristina, consacrata quasi tre anni fa e progettata dall’architetto italiano Livio Sterlicchio, intitolata proprio a Madre Teresa (1910-1997), la suora premio Nobel per la Pace nel 1979 nata nella città macedone di Skopje da una famiglia di origine kosovara. Da non perdere l’eccezionale vista panoramica sul profilo in evoluzione di Pristina dal campanile della chiesa.

Cosa vedere nei dintorni di Pristina

A pochi km da Pristina ci sono due luoghi unici, che sicuramente cattureranno la vostra immaginazione. Il primo il monastero trecentesco di Gračanica, sito nella località omonima, a 10 km dal centro storico di Pristina e senza dubbio uno dei migliori esempi di arte medievale di tutto il Kosovo. Il secondo invece dista una ventina di km dalla capitale ed una vera oasi di pace immersa nel verde. Fondato nel 2013, il Bear Sanctuary Prishtina è un parco naturale dove vivono in semilibertà venti esemplari di orso bruno salvati dalla prigionia. Fino al 2010 infatti, quando venne giustamente vietato, i ristoratori kosovari avevano la brutta abitudine di tenere questi bellissimi animali in gabbia nei loro locali per attrarre i clienti.

Vedere oggi gli orsi muoversi liberamente nel parco senza più quel genere di costrizioni è sicuramente una gioia per grandi e bambini, ma soprattutto per gli stessi orsi. Per chi avesse più tempo a disposizione, si consiglia inoltre di esplorare i territori occidentali, dove le ormai isolate enclave serbo-ortodosse mantengono ancora la loro identità culturale, come a Gračanica. Qui si possono ammirare i suggestivi monasteri di Peć (85 km), Pejë in kosovaro, inserito nel patrimonio dell’Umanità Unesco, e Dečani (97 km), tra pregevoli esempi di arte medievale, meraviglie naturali come la gola di Rugove (94 km), kulla tradizionali (case fortificate) e le cicatrici profonde lasciate dalla guerra del Kosovo, come le grandi lapidi nere sulla strada per Junik (130 km).

Cosa fare a Pristina

A ulteriore riprova dell’estrema modernità del Kosovo, basti pensare che è patria di due famosissime cantanti internazionali, Rita Ora e Dua Lipa. La prima proprio l’anno scorso ha tenuto sul boulevar di Madre Teresa un grande concerto per il decimo anniversario dell’indipendenza, mentre Dua Lipa è madrina d’onore dell’evento più cool della capitale, il Sunny Hill Festival, che si tiene ogni anno il primo weekend di agosto. Altri eventi da non perdere nella giovanissima Pristina sono, a marzo, il Dam (Festival internazionale di Musica), il Prishtina Jazz Festival e la rassegna cinematografica PriFest, mentre a luglio si svolgono il Prishtina Gastronomy Festival e il MOS Meeting of Styles dedicato alla street art. Nel 2022, infine, Pristina ospiterà la 14a edizione di Manifesta, la celebre biennale di arte contemporanea.

Cosa mangiare a Pristina

A Pristina sta rapidamente cambiando anche il panorama gastronomico. Ormai sono tanti i ristoranti che oggi propongono piatti tradizionali accostati a felici contaminazioni culinarie e mix di sapori provenienti da ogni parte del mondo. Per non sbagliare indirizzo assicuratevi un tavolo al Liburnia o al Pishat per assaggiare il meglio della cucina tradizionale più autentica che comprende piatti come l’agnello con salsa di formaggio e le qofte (polpette) con la salsa ai funghi. Se siete più per l’innovazione puntate invece verso il Seasons by Otium, il nuovo ristorante di tendenza ospitato al piano terra del City Inn Boutique Hotel, per assaggiare tutta la modernità gastronomica del Kosovo e dei Balcani.

© Italiaonline S.p.A. 2024Direzione e coordinamento di Libero Acquisition S.á r.l.P. IVA 03970540963