Dalle affascinanti pietre dalle altezze mozzafiato ai templi e città millenarie che raccontano i riti e la storia che ci hanno preceduto, passando anche per la Sardegna prenuragica. Sono davvero tanti i siti preistorici sparsi per il mondo, posti incredibili, persino più antichi di Stonehenge. Ve ne sveliamo alcuni. (In foto, il Cromlech di Almendres)
Partiamo dalle affascinanti Pietre erette di Stenness, uno dei siti archeologici più antichi delle isole britanniche e punto di partenza ideale per esplorare le meravigliose isole Orcadi, in Scozia, con i loro paesaggi mozzafiato e una fauna locale di grande attrattiva. Le pietre furono erette circa 5.400 anni fa e disposte in forma circolare, con un canale che forma un'ellissi attorno al sito. Come per molti altri cerchi di pietre britannici, scopo e origini di questo antichissimo monumento archeologico rimangono avvolti nel mistero, benché siano in molti a supporre che fosse stato usato per fini religiosi ed astronomici.
A Malta, invece, troviamo i famosi Templi di Tarxien, tra i più antichi del mondo. Uno splendido complesso di quattro strutture megalitiche realizzate tra il 3600 e il 1500 a.C. Pensate che è stato scoperto per caso da alcuni agricoltori locali agli inizi del Novecento, e oggi costituisce un patrimonio storico e culturale davvero unico nel suo genere.
L'antichissima città portuale di Akrotiri, nell’isola di Santorini, è una delle scoperte più importanti nella storia dell'archeologia. Risalente all'Età del Bronzo, è conosciuta anche come “la Pompei dell'Egeo”, per la tremenda eruzione che la seppellì sotto la cenere tra il XVII e XVI secolo a.C. a Thera (l’antico nome di Santorini). Fu riportata alla luce nel 1967, in uno stato di conservazione senza eguali in Europa e probabilmente nel mondo intero.
Comprendono circa 3.000 monoliti, eretti tra 5mila e 3mila anni fa, e disseminati nel cuore della campagna bretone, gli spettacolari allineamenti di Carnac, tra i complessi megalitici più estesi al mondo. Il sito comprende, fra l'altro, il più grande menhir preistorico attualmente conosciuto, lungo 20 metri e pesante 300 tonnellate. I caratteri comuni dei grandi allineamenti portano a pensare che potrebbero essere stati luoghi dediti alla celebrazione di culti.
Il Cromlech di Almendres è il più vasto complesso megalitico nella penisola iberica, ed è uno dei più grandi d'Europa. Anche qui siamo di fronte a uno spettacolare complesso di menhir, costituito da 95 monoliti disposti in due cerchi concentrici, alcuni dei quali presentano incisioni geometriche. Stando agli studi, l'affascinante complesso situato nel comune di Nossa Senhora de Guadalupe, distretto di Évora, in Portogallo, risalirebbe a un periodo compreso tra il Neolitico e il Calcolitico.
Ci spostiamo a Cipro, dove questo viaggio a ritroso nel tempo ci porta nel sito archeologico di Choirokoitia, risalente al Neolitico. È uno dei più importanti del Mediterraneo orientale, inserito nel 1998 nell'elenco dei Patrimoni dell'Umanità dell'UNESCO. Si tratta di un villaggio situato sul pendio di una collina nella valle del fiume Maroni, chiuso al mondo esterno da grandi mura di pietra, che lo circondavano su ogni lato tranne che dalla parte del fiume. Qui, gli antichi abitanti praticavano un'antica forma di agricoltura e allevamento.
Situato a 20 km da Kardzhali, nel sud della Bulgaria, l'antica città tracia di Perperikon risale a 8mila anni fa. Oggi costituisce il più grande complesso megalitico dei Balcani, venuto alla luce solo nei primi anni del XXI secolo. Nel 2002 sono state scoperte le rovine di un enorme tempio dedicato a Dionisio.
Nell’area sud-est della Turchia troviamo il sito archeologico di Gobekli Tepe, il più antico esempio di tempio in pietra mai scoperto. Una meraviglia unica al mondo, risalente al Neolitico preceramico, il che lo rende ben più datato di Stonehenge e delle piramidi. Con molta probabilità era un luogo riservato a rituali religiosi.
Tra i posti incredibili, ancora più antichi di Stonehenge, ne troviamo uno anche in Italia, precisamente nella Nurra, nella Sardegna occidentale. Si tratta del Monte d’Accoddi (dall’arcaico kodi, ‘pietra’), complesso di epoca prenuragica, sviluppatosi su un'area pianeggiante a partire dalla seconda metà del IV millennio a.C, che costituisce uno ziqqurat unico in Europa e nell'intera zona del mar Mediterraneo, per la singolarità architettonica. È stato portato alla luce a metà del XX secolo, scavando un piccolo colle che si è poi rivelato essere un altare a piramide ricoperto di terra, dedicato forse a una divinità femminile.