L’Arca dell’Alleanza è custodita qui ma nessuno può vederla

Uno dei manufatti più affascinanti della religione cristiana ed ebraica sarebbe conservato ad Axum, nel Nord dell'Etiopia, ma solo il sacerdote che lo custodisce conosce la verità

Pubblicato: 19 Giugno 2018 11:38Aggiornato: 17 luglio 2024 14:26

SiViaggia

Redazione

Il magazine dedicato a chi ama viaggiare e scoprire posti nuovi, a chi cerca informazioni utili.

Ci sono oggetti che solamente a evocarne il nome rimandano alla mente leggende, sacralità e avventura. Tanto che anche il cinema e la letteratura hanno tratto a piene mani dall’alone di mistero che li circonda dando vita a film e romanzi indimenticabili.

È il caso dell’Arca dell’Alleanza, che si racconta sia una cassa di legno ricoperta d’oro: al suo interno – secondo quanto riportato dal Libro dell’Esodo – ci sarebbero custodite le tavole con i Dici Comandamenti e sarebbe il manufatto più sacro degli israeliti.

Ma dove si trova? Sulla sua collocazione esistono tantissime leggende, una di queste ci porta ad Axum, nel nord dell’Etiopia, dove sarebbe conservata all’interno della chiesa di Nostra Signora Maria di Sion. Ma è davvero così? La verità è che nessuno può dirlo con certezza.

L’Arca dell’Alleanza, il luogo dove è custodita (forse)

Una delle reliquie più antiche e misteriose della storia si troverebbe ad Axum, nel nord dell’Etiopia, e precisamente nella chiesa di Nostra Signora Maria di Sion. Ma nessuno può dirlo con certezza. La cattedrale che la custodisce infatti è sorvegliata da un sacerdote, che ha l’ordine di non lasciare la cappella dove si trova il manufatto per nessuna ragione al mondo.

Parliamo dell’Arca dell’Alleanza, la cassa dorata che Dio ordinò di costruire a Mosè per custodire le Tavole dei Dieci Comandamenti. L’Arca è diventata famosa in tutto il mondo dopo il primo film della saga di Indiana Jones, I predatori dell’arca perduta, ma sicuramente Steven Spielberg è stato ispirato dalla testimonianza che troviamo nella Bibbia. Nel Libro dell’Esodo l’Arca viene descritta come una cassa in legno d’acacia rivestita d’oro, con due statue di cherubini poste sul coperchio. Le leggende narrano che in alcuni momenti si può illuminare di luce divina e che da essa possano scaturire lampi contro coloro che si avvicinano senza permesso.

Ma come sarebbe finita in Africa? Il mito prende spunto dal testo sacro etiope Kebra Nagast, secondo il quale Re Salomone l’avrebbe donata a Menelik I, il figlio avuto dalla regina di Saba, leggendaria fondatrice dell’Etiopia.

Da allora l’Arca dell’Alleanza sarebbe custodita nella cattedrale di Axum in Etiopia, e ancora oggi i religiosi copti sostengono che si trovi lì. Nel 2009 l’allora patriarca della Chiesa ortodossa etiopica, Abuna Paulos, dichiarò che l’Arca dell’Alleanza “si trova da tremila anni in Etiopia, e con la volontà di Dio continuerà ad essere lì”.

Cosa vedere ad Axun (oltre alla chiesa dell’Arca dell’Alleanza)

Se siete appassionati dei manufatti legati alla religione cristiana ed ebraica, o semplicemente siete curiosi di vedere con i vostri occhi questo luogo mistico, non vi resta che prendere un volo per l’Etiopia e partire alla volta di Axum.

Potrete ammirare le rovine dell’antica capitale del Regno di Axum, dichiarate Patrimonio dell’umanità dall’Unesco nel 1980. Si possono ammirare obelischi monolitici, stele di grandi dimensioni e anche tombe reali, un luogo in cui respirare la storia del passato, dal momento che i resti possono essere ricondotti al XIII secolo d.C.

Ma per quanto riguarda l’Arca, dovrete accontentarvi della leggenda e del mistero di questo manufatto. Nella chiesa di Nostra Signora Maria di Sion (meta di pellegrinaggi da tutto il mondo) possono entrare soltanto i monaci, e uno di loro è il guardiano dell’Arca.

L’unico al mondo che può vederla, se si tratta davvero di quella. Infatti, pare che sia custodita in una cappella nel giardino e che sia stata vista una volta da un professore emerito della School of Oriental and African Studies di Londra. Era il 1941 e il fortunato si chiamava Edward Ullendorff, successivamente aveva dichiarato – come riporta un articolo di La Stampa –  che aveva visto una: “Ricostruzione medio-tardo medievale” e che: “Certamente non l’Arca originale”.

© Italiaonline S.p.A. 2024Direzione e coordinamento di Libero Acquisition S.á r.l.P. IVA 03970540963