Nel XV secolo, tra il Basso e l’Alto Monferrato, esisteva una via commerciale importantissima che permetteva lo scambio di merci tra la Liguria (pesce, olio, sale) e il Monferrato (riso, grano e formaggi). Una zona che era stata definita “franca”, ovvero libera da gabelle per le merci che vi transitavano, e che attraversava un territorio che, già all’epoca, era bello da togliere il fiato.
Oggi quella via commerciale non serve più, per questo è stata trasformata in un un magnifico sentiero escursionistico che prende il nome di Strada Franca del Monferrato, e che per la sua importanza è stata inserita anche tra i “Luoghi del Cuore” del Fai.
La Strada Franca del Monferrato
A creare la Strada Franca del Monferrato sono 10 affascinanti comuni che, in passato, facevano parte di questa importante via: Cassine, Gamalero, Carentino, Oviglio, Masio, Quattordio, Felizzano, Fubine Monferrato, Altavilla Monferrato e Bergamasco. Parliamo di 10 preziose realtà che si sono unite con lo scopo di promuovere la riscoperta di quello che oggi è diventato un magnifico sentiero escursionistico e turistico di 55 km, percorribile a piedi, in bicicletta, con e-bike, a cavallo o in moto.
Il modo ideale per dedicarsi al turismo lento e contemplativo, facendo un viaggio speciale all’insegna della cultura, della natura e dell’enogastronomia.
Da marzo 2023, infatti, la Strada Franca del Monferrato è completamente percorribile in entrambe le direzioni grazie a precise indicazioni bianche e rosse e a dei cartelli con la scritta SFM. Recentemente è stato anche aggiunto un ulteriore tratto di collegamento da Acqui Terme a Cassine, una quarta e una quinta tappa che da Altavilla Monferrato portano a Camino, più una tappa finale di collegamento con Casale Monferrato che va da Morano sul Po fino a Casale Monferrato, lungo gli argini del fiume più lungo e importante d’Italia.
Le soste più belle
Sono numerose le soste che si possono fare lungo la Strada Franca del Monferrato. Ne è un esempio Bergamasco, in provincia di Alessandria, che si sviluppa tra colline verdissime e in cui vivono meno di mille abitanti. Un paese che prende vita in quella zona del Monferrato che ha fatto da sfondo al romanzo “La Luna e i falò” di Cesare Pavese.
Si tratta di un antico borgo che vanta un patrimonio storico importante e che conserva opere di pregio, come il sarcofago romano (II secolo) custodito presso il Palazzo Comunale, ed edifici particolarmente preziosi, tra cui la chiesetta romanica di San Pietro (XV secolo) e il Castello Marchionale, fatto costruire dal Marchese Francesco Moscheni nel 1662.
Molto bello è anche Oviglio, sempre in provincia di Alessandria, che possiede origini molto antiche recentemente confermate da scavi archeologici che hanno riportato alla luce reperti databili all’età del bronzo. Da queste parti di particolare interesse sono il sontuoso castello medievale, oggi location per matrimoni e ristorante da non perdere, e la bellissima Chiesa Parrocchiale dei Santi Felice e Agata, uno dei manufatti architettonici più belli ed interessanti della provincia.
Infine – ma ne fatti vale la pena scoprire ogni comune di questo itinerario -, Cassine, città natale di uno dei più grandi cantautori della musica italiana: Luigi Tenco. Diversi sono i luoghi di interesse, come la Chiesa di San Francesco che sfoggia una facciata in cotto decorata con archetti pensili e un portone strombato, e Palazzo Zoppi, che conserva fra le sue mura affreschi quattrocenteschi tra i quali “Il Gioco della Palma”.