Il mare più inquinato d’Italia dove non fare il bagno quest’estate

Il ministero della Salute ha individuato i lidi più inquinati dove è vietato fare il bagno quest’estate

Pubblicato: 25 Luglio 2019 18:48

SiViaggia

Redazione

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Tutti pronti per andare al mare. Ma sarà un mare pulito, quello dove stiamo per trascorrere le nostre meritate vacanze estive? Il ministero della Salute ha monitorato e analizzato la qualità dell’acqua lungo le coste italiane e ha individuato i lidi più inquinati dove è vietato fare il bagno quest’estate.

Sono risultati ben 89 i siti (non) balneabili in Italia, dove cui si annidano pericolosi batteri inodori e incolori che sfuggono all’osservazione dell’occhio umano.

Il ministero, invece, ha fatto fare delle apposite analisi microbiologiche e, in tutti, ha interdetto la balneazione. Secondo la legge, il divieto anche se temporaneo, dovrebbe essere chiaramente segnalato, ma non siamo certi sarà così, visto che i turisti potrebbero fuggire da queste località di vacanza.

È importante sottolineare che la maggior parte delle spiagge sconsigliate e che sarebbe meglio evitare si trovano alle foci dei fiumi, nelle grandi città e vicino ai porti, posti dove difficilmente qualcuno andrebbe a fare il bagno. Ma è sempre bene ricordarlo. Ecco allora dove e quali sono le spiagge da evitare per l’estate 2019.

La maglia nera per il numero di acque balneabili di scarsa qualità appartiene alla Calabria, che ha ben 22 lidi vietati, quasi il doppio della Campania e della Sicilia al secondo posto, con 12 spiagge ciascuna. Segue l’Abruzzo (10 spiagge), le Marche (con nove) e la Lombardia (con sette spiagge di lago).

Non tutte le regioni italiane, fortunatamente, hanno mari e laghi con divieti di balneazione quest’anno. Ci sono alcune regioni che, al contrario, possono essere orgogliose di avere acque pulitissime, almeno quest’estate e sono la Basilicata, la Toscana e il Friuli Venezia Giulia, che hanno registrato sulle loro coste livelli batteriologici trascurabili, ma anche l’Umbria e la Valle d’Aosta che, però, non hanno sbocco sul mare.

Tra le spiagge dove è vietato fare il bagno quest’anno c’è la zona industriale di Pozzuoli, il villaggio agricolo a Castel Volturno, lo sbocco del Marano a Rimini, quello dell’Arrone a Roma, il lungomare di Reggio Calabria, quello di Pescara e il porto di Gioia Tauro.

C’è anche la scogliera di Rapallo, la punta di San Martino a Sanremo e Vietri sul Mare, Praia a Mare alle Marlane, Roseto degli Abruzzi alla foce del Tordino, San Lucido nei pressi del torrente S.Como, la spiaggia Sarello a Bagheria, quella di Capo Mulini ad Acireale, via Marina ad Aci Trezza.

A questo link la mappa completa delle località italiane con le acque inquinate.

C’è di buono che le spiagge dove non fare il bagno quest’anno nel nostro Paese rappresentano soltanto l’1,6% del totale, fortunatamente. Il che significa che quasi tutte, sia al mare sia al lago, sono balneabili.

Ma cosa rende le acque non balneabili? I principali responsabili del divieto di balneazione sono due batteri fecali che si chiamano Escherichia coli ed Enterococchi. Possono causare infiammazioni, infezioni e disturbi di altro genere. Il limite massimo per legge è fissato rispettivamente a 500 e 200 Cfu (Colony forming units) per 100 ml. Quando ne vengono registrati livelli superiori, il luogo di balneazione viene considerato “scarso” (in inglese, “poor”), l’ultimo grado della classificazione individuata dalla direttiva europea sulle acque balneabili 2006/7/CE recepita dall’Italia nel 2008.

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