Più di un millennio fa, su queste terre regnò il potente impero Khmer, una delle principali civiltà dell’Indocina meridionale. Ma solo oggi, dalle verdi e rigogliose foreste della Cambogia, sono emersi nella loro interezza i resti di quella che fu la sua antichissima capitale, Mahendraparvata.
È una delle principali scoperte archeologiche degli ultimi anni, che ha portato alla luce ciò che rimane della “città perduta” del popolo khmer. Il sito è stato rinvenuto sull’altopiano di Phnom Kulen, massiccio roccioso che sorge a non molta distanza dall’area archeologica più famosa conosciuta come Angkor. Questa montagna è sacra per la popolazione locale perché qui, nell’802, venne consacrato re Javavarman II, fondatore dell’impero khmer. Oggi è un’importante meta turistica, appartenente al Parco nazionale del Phnom Kulen.
Che su questo altopiano potesse essere stata costruita la prima capitale dell’impero era cosa già nota, emersa da alcune testimonianze scritte molto antiche. Ma fino a questo momento gli archeologi avevano trovato solo qualche traccia di questa città perduta. Sul luogo, indicato dalle fonti scritte come Mahendraparvata, sono stati rinvenuti alcuni templi in rovina, ai quali era impossibile accedere. Nel 2013, gli esperti avevano individuato l’estensione della città, che si è rivelata essere molto più grande di ciò che chiunque si sarebbe aspettato. Grazie a un lungo lavoro sul campo, iniziato diversi anni fa, finalmente l’intero sito ha visto la luce.
Un team di ricerca internazionale guidato dalla Fondazione di Archeologia e Sviluppo di Londra ha permesso a Mahendraparvata di riemergere dalla folta vegetazione cambogiana. I risultati di questa lunga ricerca, pubblicati su un’importante rivista del settore, rispecchiano il duro lavoro effettuato nell’ultimo decennio grazie alla LIDAR, una tecnica di telerilevamento laser aviotrasportata, che ha permesso agli archeologi di individuare le tracce dell’antica metropoli khmer. Sulla base dei dati raccolti, è stato possibile tracciare una mappa dettagliata di Mahendraparvata che ci racconta uno spaccato di vita della famosa civiltà khmer.
Sono emerse, ad esempio, tracce di un’importante pianificazione urbana inclusiva di sistemi di gestione delle risorse idriche, reti agricole e collegamenti con le città vicine. Sono migliaia gli edifici riportati alla luce dagli esperti, e sono tutti disposti secondo un tradizionale modello a griglia che rappresenta la struttura base della città. Ora gli studiosi si concentreranno sullo studio delle singole architetture riemerse dalla vegetazione della Cambogia, all’interno delle quali potrebbero comparire preziosi tesori.