L’attore Willem Dafoe ha riportato in vita il celebre pittore Vincent Willem Van Gogh nel film “Sulla soglia dell’eternità”, approdato nelle sale cinematografiche in Italia lo scorso 3 gennaio.
Il film, diretto dal regista Julian Schnabel (anche lui pittore), è incentrato sugli ultimi anni di vita dell’artista nato il 30 marzo 1853 a Zundert, nei Paesi Bassi. L’indimenticato artista, scomparso il 29 luglio del 1980 all’età di 37 anni, trascorse il suo ultimo periodo di vita in Francia: in quelle stesse zone è stato girato il film, presentato con successo alla Mostra del Cinema di Venezia e valso a Willem Dafoe la Coppa Volpi, riconoscimento destinato al Miglior Attore della rassegna cinematografica del Lido.
Il film “Sulla soglia dell’eternità” è stato girato da Julian Schnabel nell’arco di 38 giorni, attorno al settembre 2017, tra Auvers-sur-Oise, Arles e il dipartimento Bocche del Rodano, in Francia. I luoghi stessi scelti come set per il film hanno ispirato il regista e i suoi collaboratori, cioè il direttore della fotografia Benoit Delhomme, lo scenografo Stephane Cressend, la costumista Karen Muller-Serreau e la co-sceneggiatrice e co-montatrice Louise Kugelberg.
Proprio Louise Kugelberg ha dichiarato a tal proposito: «Per girare questo film siamo andati nei luoghi in cui Van Gogh ha lavorato e ha vissuto negli ultimi due anni della sua vita, cioè Arles, l’istituto psichiatrico di Saint-Remy, Auvers-Sur-Oise. La storia è narrata in gran parte in prima persona e speriamo che questo dia al pubblico la possibilità di conoscere un po’ la dimensione interiore di quest’uomo, anziché osservarlo a distanza».
Lo scenografo del film su Van Gogh, Stephane Cressend, ha detto: «Continuavo a ripetere alla troupe che non stavamo girando un documentario e che c’erano cose più importanti da mostrare sulla casa rispetto a come questa fosse veramente. Abbiamo realizzato qualcosa di diverso perché volevamo che avesse l’aria di un rifugio in cui Vincent accoglie Gauguin e dove tra loro accade qualcosa».
Oscar Isaac, che nel film “Sulla soglia dell’eternità” ha interpretato proprio Paul Gauguin, ha confermato: «Il periodo trascorso ad Arles ha assunto proporzioni mitiche per l’intensità e la forza creativa espressa in quel luogo, in quel momento». E, a vedere il film, non si fatica a crederlo.