Innanzitutto: dove si trova la penisola di Kamchatka? Nell’estremo oriente russo. Una superficie di 270.000 km quadrati bagnata dall’Oceano Pacifico e del mare di Ochotsk. Meno di 400.000 abitanti in questo territorio selvaggio e silezioso che offre persino un sito Unesco, grazie ai suoi tantissimi vulcani.
Una striscia di terra lunga 1250 km ricca di geyser, sorgenti termali e ghiacciai. La straordinaria ricchezza vegetativa, gli struggenti scenari della tundra e la possibilità di vedere alcuni animali nel loro habitat, uno su tutti: l’orso bruno.
Decidere di optare per un viaggio come questo, verso un luogo praticamente incontaminato richiede particolare attenzione, soprattutto se ci si vuole inoltrare nei luoghi più remoti. Proprio per questo motivo, è caldamente consigliato muoversi con guide esperte. Ci sono infatti diversi fattori di rischio come gli attacchi di animali feroci o le complicazioni legate al clima, come ad esempio le valanghe. Prendere parte alle escursioni pianificate da un tour può rendere più semplice l’esperienza in Kamchatka.
Per chi non ama i viaggi in gruppo, c’è inoltre la possibilità di unirsi ad un ridotto numero di partecipanti. Ad ogni modo, sia che scegliate di affidarvi ad un operatore turistico o meno, è bene organizzare nel dettaglio e con anticipo, gli spostamenti e le gite da fare una volta giunti nella penisola. La natura sconfinata permette di svolgere attività come: trekking, crociere, rafting, pesca, persino surf! E poi, voli in elicottero, visite a villaggi tradizionali ed escursioni su fuoristrada. Questa porzione remota di Russia regala moltissime possibilità ed emozioni diverse. ma come orientarsi?
Indice
Kamchatka: come arrivare
La penisola è aperta ai turisti stranieri solo dal ‘92 e raggiungerla richiede due voli: uno verso Mosca e uno dalla capitale russa verso Petropavlovsk-Kamčatskij. Quest’ultima, città maggiormente abitata della Kamchatka, è stata fondata nel 1740 da V.J. Bering e porta il nome delle navi della sua spedizione (San Paolo e San Pietro). La pesca è da sempre fulcro del lavoro ma negli ultimi anni ha cominciato a svilupparsi anche il turismo. Una base di partenza per l’esplorazione di questa terra semisconosciuta, la città è servita dall’aeroporto e condivide un primato con Iquitos in Perù, quello di non essere raggiungibile via terra dal di fuori della Kamchatka. Le uniche opzioni sono via aria o via mare.
Chi è in crociera o chi vuole esplorare la baia di Avacha, può infatti accedere altrettanto facilmente anche alla città di Petropavlovsk che ha monumenti lungo le strade e musei da visitare. Qualora decidiate di fermarvi, ci sono luoghi d’interesse anche al chiuso. Prima di tutto, il Vulcanarium museum e il Science Museum of Volcanology. Altre attività indoor: la chiesa di Peter e Paul, il museo dedicato alle tradizioni locali e quello di storia militare. All’aperto, la sopra citata baia dell’Avacha con i suoi faraglioni (Tri Brata), simbolo della città e il birdwatching delle colonie di uccelli che popolano queste zone, come gabbiani e pulcinelle di mare. Si può visitare anche la spiaggia sull’Oceano Pacifico e ovviamente, c’è la splendida vista dei maestosi vulcani.
Kamchatka: cosa vedere
L’attrattiva maggiore che esercita questa regione è sicuramente la natura e le sue infinite bellezze. Le caratteristiche geologiche vulcaniche, gli orsi bruni, le renne e una straordinaria varietà di piante. Le escursioni per ammirare le particolarità wild di questa porzione di mondo sono all’ordine del giorno.
Vulcani della Kamchatka
La ricchezza maggiore della penisola che attira moltissimi visitatori e che è patrimonio Unesco. Della vasta cintura vulcanica, fanno parte circa 160 vulcani di cui 29 tuttora attivi. Il più alto è il Klychevskaja Sopka (4750 m) che è anche il più grande vulcano attivo dell’emisfero boreale. Lo spettacolare Mutnovsky con le sue fumarole. Un paesaggio quasi infernale fatto di ghiaccio e fuoco, certamente affascinante. Visibili da Petropavlovsk ci sono Avachinsky e Koryaksky, facilmente raggiungibili. Pozze di fango bollente, fumarole di zolfo anche per il Viluchinsky e il Gorely, tra i più attivi. Particolare il paesaggio quasi lunare di Tolbachik, creatosi in seguito ad una serie di eruzioni. Non a caso, l’Unione Sovietica decise di collaudare un suo veicolo da mandare nello spazio proprio in questo posto isolato dalle foreste bruciate.
Valle dei Geyser
La valle si trova all’interno della riserva naturale di Kronotskij ed è la seconda concentrazione di geyser più grande di tutto il pianeta. Un bacino di 6 km con circa 90 geyser e molte sorgenti calde situate sulla riva del fiume Geysernaya. A 500 metri sotto la caldera Uzon, creatasi successivamente al collasso di un cono vulcanico, l’acqua raggiunge temperature di 250 gradi. Il giro in elicottero è l’unico modo per ammirare le incredibili colonne di vapore acqueo che si innalzano per diversi metri. Il geyser denominato Il Gigante, erutta tonnellate di acqua che arrivano fino a 25 metri in aria mostrando la forza violenta e maestosa della natura.
Sorgenti termali
Ideali per rilassarsi un po’ dopo lunghe camminate. In Kamchatka ci sono tanti piccoli paradisi terrestri fatti di piscine naturali di acqua calda e talvolta curativa. Ad esempio la località di Dachnye conosciuta anche come la Valle dei Geyser in miniatura. Vicino al vulcano Mutnovskij, un luogo incantato tra montagne innevate, laghi e vapore oltre la calde acque dove potervi immergere dopo il lungo cammino. C’è anche Paratunka, un’oasi in cui lasciarsi coccolare in qualsiasi periodo dell’anno. Malki è un’altra località da prendere in considerazione, molto amato dalla gente del posto, presenta ed offre diverse soluzioni rispetto alla grandezza e alla temperatura.
Baie
Oltre la già nominata baia di Avacha, con le sue scogliere, le sue rocce come il famoso “Dito del diavolo” e la possibilità di vedere animali come foche e leoni marini di Steller, c’è ad esempio quella di Russkaya. Navigando, si possono esplorare anche quelle di Viluchinskaya, Zhirovaya e Tikhirka.
La Riserva naturale di Kronotsky
Abbiamo già citato questo posto perchè comprende tutto ciò che rende unica la Kamchatka e cioè i vulcani, la tundra, i fiumi e la costa dell’Oceano Pacifico. Ci sono però anche un lago di acqua dolce (Kronockij), le foreste di larici e i paesaggi a dir poco incantati. La varietà di flora e fauna di questo posto è davvero incredibile.
Esso
Volete immergervi nel folklore? Questo villaggio immerso nel verde della Kamchatka ospita le etnie degli Eveni e dei Coriachi. Ci sono musei dedicati alla vita dei nativi oltre ad una natura sempre rigogliosa grazie al clima umido. Il tempo si è fermato tra le varie casette di legno e il clima suggestivo delle montagne. Si cerca di tramandare la tradizione tramite spettacoli con canti e danze rituali. Particolari le figure dei cosiddetti ”uomini renna” che traggono il loro sostentamento seguendo le mandrie di renne, popolazioni nomadi. Altra singolarità è la “Beringia”, un evento che si svolge in primavera, sostanzialmente una corsa per slitte trainate da cani.
Kamchatka: quando andare
Il periodo migliore è quello che va da maggio ad agosto con una temperatura piacevole, fresca. La zona è molto piovosa, la penisola è infatti interessata da più di 1000 mm di precipitazioni all’anno. Il soleggiamento non è ottimo e il mare rimane freddo anche d’estate. Per fare una media, nel periodo estivo ci aggiriamo tra i 18 gradi di giorno e i 4-5 gradi di notte. Vestirsi a strati, con indumenti di mezza stagione, impermeabili e senza dimenticare un maglione caldo è vitale. Vestiti adatti ovvero comodi e funzionali.
Kamchatka: cosa aspettarsi?
La straordinaria diversità biologica di questa regione così aspra, struggente, definita terra di ghiaccio e fuoco non è solo questo ma molto di più. In questo regno incontaminato, la vegetazione è rigogliosa. Un luogo in cui si fonde la tundra artica con la taiga siberiana, in cui vivono oltre 60 specie di mammiferi e all’incirca 160 tipologie di uccelli. Gli ecosistemi si fondono tra vette altissime, cascate, laghi cristallini, colate pietrificate di lava e acqua calda direttamente dalle viscere della terra.
Nel poetico viaggio nella natura selvaggia di Kamchatka occorre includere anche la possibilità di avvertire degli eventi sismici, che a causa della vicinanza della fossa delle Kurili (-10.500 m) sono piuttosto frequenti. Inoltre ci sono dei posti inaccessibili come la “Valle della morte” (diversa da quella che sta negli USA) inaccessibile a chiunque perchè sostare in quella zona porta a sentirsi male in pochi minuti. Ricerche scientifiche hanno rilevato infatti la presenza di gas velenosi che fuoriescono dai vulcani.
La Kamchatka, luogo incantevole, le cui prime esplorazioni vennero messe a punto per verificare se vi fosse un collegamento tra Siberia e Nord America. Sul punto di diventare uno degli Stati Uniti d’America, la regione è stata interdetta fino agli anni ‘90 sia agli stranieri che ai russi per motivi strategici militari, sta vivendo da qualche anno a questa parte, una nuova stagione di turismo. Un viaggio verso una parte di mondo poco popolata e che ha il sapore di una grande avventura, a stretto contatto con la terra nei suoi aspetti più accoglienti e più difficoltosi. Un posto dove riuscire a vedere, come in una fiaba, gli orsi bruni che pescano salmoni sulla riva dei fiumi. Un museo ecologico all’aperto.