Alla scoperta di Gyumri, la piccola perla dell’Armenia

Sebbene sia una città molto piccola, Gyumri è un vero gioiello da non perdere: ecco cosa vedere

Pubblicato: 12 Marzo 2020 15:30

SiViaggia

Redazione

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Splendide architetture che raccontano un passato ricchissimo delle più varie influenze culturali dell’Europa orientale, ma anche tante testimonianze artistiche di grande pregio: Gyumri è una bellissima città dell’Armenia, che ha vissuto un grande dramma, senza però lasciarsi abbattere. È un luogo che saprà regalarvi grandissime emozioni, e per questo motivo merita assolutamente una visita.

Siamo nel nord dell’Armenia, a pochi chilometri dal confine con la Turchia. La città di Gyumri è piuttosto piccola, ma è anche la seconda più popolosa di tutto il Paese, dopo naturalmente la capitale Erevan. In passato è stata chiamata in molti modi: originariamente era Kumayri, poi divenne Alessandropoli e, con la morte di Lenin, assunse il nome di Leninakan, che durò sino alla dissoluzione dell’Unione Sovietica.

Nella storia più recente di Gyumri non c’è solamente un cambio di denominazione, bensì anche un evento molto drammatico. Nel 1988, la città è stata colpita da un violento terremoto che ha provocato gravissimi danni, arrivando a radere al suolo molti edifici e a comprometterne definitivamente tanti altri. Quello che era un fondamentale polo economico e industriale dell’Armenia ha così vissuto anni difficilissimi. Ma nonostante tutto ci sono ancora molte meraviglie che attendono solamente di essere (ri)scoperte dai turisti.

Gyumri sorge a poca distanza da uno degli aeroporti principali del Paese, così raggiungerla non è affatto difficile. La città, che ha un sapore decadente e molto romantico, si snoda attorno al suo centro storico, costituito da due viali alberati che corrono paralleli. Ad intersecare le due arterie principali, un’infinità di stradine sempre più strette e, in alcuni casi, addirittura acciottolate. Centinaia di edifici di tufo nero con portoni riccamente decorati si affacciano sulle viuzze del centro, donando al posto un’atmosfera un po’ cupa.

Fonte: 123rf
La Chiesa del San Salvatore

Nonostante le piccole dimensioni di questa città, vi vissero moltissimi grandi artisti le cui testimonianze risplendono ancora oggi in strutture a loro dedicate, dei veri e propri musei affascinanti. Come ad esempio la casa-museo di Hovhannes Shiraz, poeta armeno che scrisse famosi componimenti nella prima metà del ‘900, o la galleria d’arte delle sorelle Aslamazyan, due talentuose pittrici e artiste della ceramica. Imperdibile è anche il Museo nazionale dell’architettura e della vita urbana, uno splendido edificio costruito da un ricco commerciante alla fine dell’800, al cui interno sono raccolte preziose testimonianze della storia di Gyumri.

Una delle architetture più belle della città è la Chiesa del San Salvatore, che venne gravemente danneggiata dal terremoto. Oggi la restaurazione è quasi completa e ha portato la chiesa ai suoi antichi fasti. Proprio nelle sue vicinanze possiamo ammirare quello che è conosciuto come “Vicolo delle croci”: una strada interamente dedicata a decine di Khachkar, cippi funerari scolpiti nel tufo o nel basalto, tipici dell’Armenia.

E dopo aver girato in lungo e in largo la cittadina, è tempo di un po’ di riposo. La fabbrica di birra Old Alexandropol vi accoglierà per visitare lo splendido edificio che la ospita, ormai divenuto un monumento nazionale, ma anche per scoprire qualcosa in più sulle varie fasi di produzione della birra e naturalmente per assaggiarne un bel boccale.

Fonte: 123rf
Il “Vicolo delle croci”

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