Di misteri, miti e leggende è fatta Napoli. Che voi ci crediate o no, sembra proprio che tra le strade della città più bella mondo si nascondo fantasmi, spiriti e streghe. Le leggende popolari, che sono intrise tra i vichi e i vicarielli, le case scarupate e i castelli, sono parte integrante della cultura e delle credenze dei cittadini, nonché monito di turisti e viaggiatori che giungono nel capoluogo campano.
La storia stessa della fondazione di Napoli affonda le sue radici in una leggenda antica, quella della Sirena Partenope. La tradizione vuole che il corpo di una delle sirene incontrate da Ulisse nell'Odissea di Omero, sia stato trascinato fino all'isolotto di Megaride per poi trasformarsi nella città che conosciamo oggi.
Chi conosce la città di Napoli probabilmente avrà sentito parlare della Bella 'Mbriana, uno spirito che vive proprio nelle case dei cittadini e che porta fortuna. Al contrario dei fantasmi spaventosi, che appaiono solo di notte, questa presenza benevola si mostra nelle ore più luminose della giornata.
È dispettoso, ma può essere anche benevolo. Nella credenze più radicate dei cittadini napoletani c'è lui, il Munaciello, uno spirito che vive nelle case e che può fare dispetti, ma anche nascondere monete in casa. Secondo la leggenda l'uomo è realmente esistito: era un gestore di pozzi d'acqua che entrava nelle case per rubare gioielli e oggetti preziosi.
Sul Lungomare di Napoli si erge maestoso e possente il Castel dell'Ovo che, dal Medioevo, nasconde un'enigma mai risolto. Secondo la tradizione, nelle segrete del castello, si nasconderebbe un uovo magico che tiene in piedi l'intero edificio, tuttavia questo non è stato mai trovato.
È un fantasma buono, ma non gli piace essere disturbato. Secondo un'antica leggenda, nel castello del Vomero c'è uno spirito dispettoso e giocherellone che si diverte a spaventare i visitatori dell'edificio.
C'era una volta, tanto tempo fa, un giovane sensibile e affascinante dal nome Posillipo innamorato della bellissima e glaciale Nisida. Il giovane, con il cuore spezzato, decise di suicidarsi e gli dèi utilizzarono il suo corpo per creare la splendida collina della città.
Secondo una leggenda, tramandata da generazione in generazione, in una delle fosse del Maschio Angioino vivrebbe un coccodrillo famelico importato dall'Egitto dalla Regina Giovanna II.
C'è chi ha giurato di sentirle davvero, quelle urla agghiaccianti e inquietanti, provenienti direttamente dal cratere del Vesuvio. Grazie però a una fattucchiera locale, e a un rito magico, il silenzio è tornato a regnare sui paesi vesuviani.
Situato nel quartiere della Sanità, quello che era l'ossario dove venivano ammassati tutti i morti delle epidemie, è ora noto come cimitero delle fontanelle. Nel 1969 venne chiuso con una condanna al cardinale Corrado Ursi per manifestazioni pagane con il culto delle ossa. Di enigmi e fatti inspiegabili, tra apparizioni e sparizioni, questo posto ne è pieno, provate a chiedere ai cittadini.