Pizzighettone, il borgo con la chiesa più colorata d’Italia

Pizzighettone è un magico borgo in cui svetta quella che viene considerata la chiesa più colorata d'Italia, e in cui scoprire luoghi molto sorprendenti

Pubblicato: 19 Aprile 2024 13:34

Serena Proietti Colonna

Travel blogger

PhD in Psicologia Cognitiva, Travel Blogger, Coordinatrice di Viaggio e Redattrice Web di turismo, una vita fatta di viaggi, scrittura e persone

Che in Italia ci siano dei borghi che tolgono il fiato è cosa ormai risaputa, ma forse non tutti sanno che molti di questi possono vantare delle unicità particolarmente curiose e irresistibili. È il caso di Pizzighettone, un borgo della provincia di Cremona che, oltre ad essere veramente suggestivo, possiede tra le sue antiche mura la chiesa più colorata d’Italia (e non solo).

Pizzighettone, informazioni utili

Pizzighettone è un’antichissima città murata della Lombardia che sorge in una magnifica pianura che a sua volta si sviluppa nel bel mezzo della Pianura Padana. Con un centro storico armoniosamente diviso in due dal passaggio del fiume Adda, su di esso sventola fiera la Bandiera Arancione del Touring Club Italiano, certificazione di qualità turistico-ambientale molto prestigiosa.

Tante sono le cose da visitare in questo grazioso borgo di circa 6.000 abitanti, e altrettante sono le caratteristiche che lo rendono davvero speciale agli occhi dei visitatori di tutto il mondo.

Cosa vedere a Pizzighettone

Come accennato in precedenza, a Pizzighettone scorre placido il Fiume Adda che, a sua volta, divide in due parti distinte il centro: l’abitato principale di Pizzighettone si posiziona sulla riva Est, mentre la borgata di Gera su quella Ovest.

Quando il visitatore arriva si innamora all’istante della cinta muraria cinquecentesca che, con i suoi circa 2 chilometri di lunghezza, un’altezza di 12 metri e uno spessore di 3,60, circonda e protegge il prezioso centro storico. Parliamo quindi di una delle più complete e imponenti cinte murarie della Lombardia che nasconde, tra le altre cose, degli ambienti con volta a botte tutti collegati tra loro e assolutamente unici nel panorama europeo: le Casematte.

Sono ben 93 e in epoche passate hanno svolto il ruolo di alloggio per i militari, poi di magazzino per le merci e le scorte alimentari, fino a diventare anche postazioni di tiro dei soldati. In sostanza, costituiscono una struttura architettonica e difensiva molto particolare.

Ma di certo c’è anche altro da visitare a Pizzighettone, come la Parrocchiale di S. Bassiano che è la più antica del borgo. D’impronta romanico-lombarda, svela al suo interno preziosi dipinti di Bernardino Campi e tre formelle marmoree trecentesche.

Fonte: Getty
La bellissima Parrocchiale di S. Bassiano a Pizzighettone

Davvero affascinante è anche il Torrione, ovvero ciò che è arrivato a noi del castello, in cui nel 1525 venne imprigionato Francesco I di Valois re di Francia. C’è poi il maestoso Palazzo Comunale, costituito da un porticato ad archi ogivali sormontato da finestre decorate da cornici in cotto, e il cinquecentesco Palazzo Quartier Fino, che ospita il Museo Civico e la Biblioteca Comunale.

Ma non è finita qui, perché molto belle sono anche la Chiesa parrocchiale di SS. Rocco e Sebastiano, che fa svettare nei cieli la più antica torre campanaria di Pizzighettone, e la Chiesa di San Marcello, fondata nel XV secolo.

Parrocchiale di San Pietro, la chiesa più colorata d’Italia

Dobbiamo essere onesti, la Parrocchiale di San Pietro di Pizzighettone si gioca il titolo di chiesa più colorata d’Italia con la Cappella del Barolo, che sorge nella zona delle Langhe cuneesi. A prescindere da questo, quel che è certo è che sfumature e tonalità non mancano e che una visita non può lasciare indifferenti.

Questo particolare edificio religioso si fa spazio sulla riva ovest, dove si trova Gera, ed è un santuario mariano del XVIII secolo interamente rivestito di marmi e di mosaici colorati che celebrano la figura della Vergine. Sono presenti sia all’interno che all’esterno della struttura, e sono il frutto di un’iniziativa del sacerdote Pietro Mizzi, che è stato il  parroco di Pizzighettone fino al 1999.

Per visitarla occorre prenotare una visita, ma vale certamente la pena in quanto la chiesa è strutturata come mostra interattiva diffusa.

I musei di Pizzighettone

A Pizzighettone sono molto interessanti anche i musei e, pure in questa situazione, il borgo del nord Italia può vantare un’interessante unicità: il suo Museo delle Prigioni è il primo in Lombardia dove sono esposti oggetti, attrezzature e armi utilizzate nel periodo storico del carcere (1785-1954).

Il visitatore ha l’occasione di conoscere le celle, il primo vero ergastolo della Lombardia – anche se all’epoca aveva il significato dell’attuale carcere giudiziario -, dove sono ancora visibili i graffitti e le scritte sulle pareti che oggi fungono da importantissime testimonianze: è considerato uno dei carceri militari più duri d’Italia.

Vi basti pensare che le grandi camerate, che vennero ricavate nelle antiche Casematte della fortezza, erano senza servizi igienici e acqua e vi venivano rinchiuse persino trenta persone. Durante la visita si possono scoprire anche la cappella del carcere, il camminamento di ronda dei secondini, le celle di punizione e 38 stanzini inquietanti in cui venivano allocati i detenuti più irrequieti.

Fonte: Getty
Veduta di alcune Casematte del borgo

Vale la pena fare un salto anche al Museo delle Arti e Mestieri che si sviluppa all’interno delle Casematte e che consente di ammirare una raccolta dedicata al mondo quasi perduto dell’agricoltura, della vita del fiume, delle botteghe artigiane, e delle dimensioni più private: ci sono arredi casalinghi, abbigliamenti, giochi dei bambini, materiali fotografici e cartografici e molto altro ancora.

Infine il Museo Civico, il più antico del borgo, suddiviso in sezioni articolate secondo un criterio cronologico e tematico.

L’imperdibile gastronomia di Pizzighettone

A Pizzighettone si viene anche per mangiare di gusto e per scoprire i suoi sapori autentici grazie a una serie di appuntamenti che si svolgono durante tutto l’anno.

Per esempio, tra la fine di ottobre e l’inizio di novembre va in scena un’interessante manifestazione enogastronomica che permette di assaggiare il Fasulìn de l’öc cun le cùdeghe, un piatto tradizionale della commemorazione dei defunti tipico della zona fra Lodi e Cremona.

Si tratta di una pietanza a base di fagioli dall’occhio e cotiche di maiale in umido, servita in scodelle fumanti e da assaporare insieme al pane fresco e a un bicchiere di ottimo vino novello. Un appuntamento da non perdere per gli amanti della buona cucina, in quanto vengono proposti anche altri prodotti tipici, tra cui i salumi locali e il formaggio Grana Padano della “latteria Pizzighettone”.

Possiamo quindi concludere che Pizzighettone è un bellissimo borgo d’Italia da scoprire il prima possibile.

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