Persi tra le montagne o su qualche isola sperduta, ci sono piccoli borghi che sembrano essere stati dimenticati dal resto del mondo. Qui le strade non arrivano, e se ci si vuole immergere tra le loro strette viuzze non resta che affrontare lunghi sentieri a piedi. E forse è proprio questo il loro fascino incredibile: sono luoghi in cui ci si può davvero lasciare tutto alle spalle, godendo del silenzio della natura e di un relax che difficilmente si trova da altre parti. Ecco quali sono i paesi senz'auto d'Italia, posti davvero magici. (Nella foto, Savogno)
Divenuto famoso proprio perché raggiungibile solo a piedi (o con mezzi alternativi), il borgo di Chamois è un piccolo agglomerato di casette sparse tra il verde della Valtournenche, in Valle d'Aosta. Per poter ammirare la sua bellezza si può percorrere una lunga mulattiera che parte dal vicino paese di Buisson, oppure in bici dal villaggio di La Magdeleine. Per i più pigri, tuttavia, c'è una funivia che permette di arrivare in pochi minuti godendo nel contempo di un panorama spettacolare.
La lussureggiante Val Codera, nel cuore della Lombardia, è davvero unica nel nostro Paese. Non possiede alcun tipo di strada asfaltata, ma è tuttavia sede di un ridente villaggio che sembra uscito da una favola. Si tratta di Codera, al quale si può arrivare tramite un sentiero fatto di gradini scavati nella roccia, oppure mediante il Tracciolino: quest'ultimo è un percorso molto più semplice, perché pianeggiante e perfetto anche da fare in bici.
Sull'isola di Stromboli esiste un piccolo borgo che non è attraversato da alcuna strada. Il villaggio di Ginostra lo si può raggiungere unicamente via mare: incastonato ai piedi del vulcano, è stato per lungo tempo servito da un porto così piccino che poteva accogliere solo una barca alla volta. Per la sua particolare conformazione, le strette viuzze possono essere percorse a piedi o, al massimo, in sella ad un asino.
Immerso nel verde del Parco Nazionale del Gran Sasso e Monti della Laga, il villaggio di Laturo gode decisamente di una posizione isolata. Vi sono alcuni sentieri che permettono di raggiungerlo solamente a piedi, ed è forse per questo motivo che negli ultimi decenni ha subito un processo di spopolamento. Da qualche anno, il borgo sta tornando pian piano a rivivere. La piccola cappella della Madonna di Loreto ha già riaperto al culto e molte casette sono state ristrutturate.
Un altro borgo pressoché disabitato, che non ha però bisogno di alcuna presentazione, è quello di Civita di Bagnoregio. Abbarbicato ad uno sperone tufaceo e circondato da splendidi calanchi, è conosciuto anche come "la città che muore" a causa della progressiva erosione che rischia di farlo scomparire. L'unico collegamento del paese è un lungo ponte pedonale edificato nel 1965, per evitare che gli abitanti rimanessero completamente isolati.
Del borgo di Monteviasco si è sempre detto che è appeso ad un filo. Forse a causa della funivia che, per molti anni, ha permesso ai suoi abitanti di essere collegati al resto del mondo. Il paesino si trova a pochissima distanza dal confine con la Svizzera e non è raggiunto da alcuna strada. Oggi la funivia è fuori servizio, quindi ai visitatori più ardimentosi non resta che un sentiero pedonale formato da oltre un migliaio di gradini.
Nella Val Brembana è possibile ammirare un vero gioiellino rimasto fermo all'epoca medievale. Il borgo di Cornello dei Tasso deve la sua fama alla famiglia Tasso, cui è appartenuto quel Torquato che tanto ha regalato alla poetica italiana. Visto il suo perfetto stato di conservazione, si è deciso di non costruire alcuna strada carrozzabile per non rovinare l'atmosfera. Ci sono quindi due soli sentieri pedonali che permettono di raggiungere il paese, oggi inserito tra i Borghi più belli d'Italia.
Anche il Friuli Venezia Giulia ha un suo borgo privo di auto: si tratta di Stavoli, piccola frazione di Moggio Udinese quasi completamente isolata dalla civiltà. Arroccato a quasi 600 metri di altezza e incastonato tra le montagne, gode di una vista invidiabile. Tuttavia, per poterla ammirare bisogna affrontare una lunga camminata: c'è infatti un solo sentiero che collega il paesino, ormai quasi completamente disabitato.
Il borgo di Savogno è rimasto sempre fuori dal tempo. Abbarbicato tra le rocce, quasi al di sopra delle bellissime Cascate dell'Acquafraggia, il paese è abitato unicamente durante l'estate (anche se pare che vi sia ancora un residente "ostinato" a rimanere in questa cornice naturale da sogno). Visto che non ci sono strade carrozzabili, vi si può arrivare solo grazie ad una ripida mulattiera composta da ben 2886 gradini.