Il villaggio svizzero di Poschiavo è il capoluogo dell’omonima Valposchiavo, cuore del Canton Grigioni e nucleo di una regione paesaggisticamente splendida attraversata dal celebre Trenino Rosso del Bernina. Lo storico treno, patrimonio dell’umanità Unesco, si inerpica sulle montagne tra Italia e Svizzera, e sale fino a sfiorare ghiacciai a quasi 4.000 metri di quota, scorrendo lungo i territori meravigliosi che la stessa ferrovia del Bernina ha contribuito a riscoprire, dalla sua apertura nel 1910. La Valposchiavo riesce a offrire ai suoi visitatori borghi pittoreschi, bellezze naturalistiche e cibi dei più genuini, oltre alla possibilità di dedicarsi a molteplici attività all’aria aperta. Poschiavo è un bellissimo esempio di ciò che quest’angolo del territorio elvetico ha da regalare e vale la pena farci tappa durante la traversata della valle a bordo del Trenino.
Il Trenino Rosso: la ferrovia dei sogni
Il paese di Poschiavo è una delle 16 imperdibili tappe che il trenino dal colore sgargiante effettua lungo la sua corsa da Tirano, in territorio italiano, a St. Moritz, nell’alta Engadina. Il viaggio tra i due punti, senza effettuare fermate intermedie, dura in tutto all’incirca 2 ore e 30 minuti con un treno regionale ed invece 2 ore e 15 minuti circa con un treno panoramico diretto come il Bernina Express. Il regionale ferma in tutte le fermate del suo percorso, ma riuscire a fare sosta in ognuna di esse è molto difficile in una sola giornata, anche perché il treno passa con cadenza oraria. È quindi consigliabile trascorrere almeno un weekend in questi territori, ed esplorare ogni tappa con la giusta calma, per coglierne davvero il meglio. Le località lungo il percorso sono le seguenti: Tirano, Campocologno e Campascio, Brusio, Poschiavo, Miralago e Le Prese, Cavaglia, Alp Grüm, Ospizio Bernina, Bernina Lagalb, Bernina, Diavolezza, Morteratsch, Pontresina, Punt Muragl, Celerina e St. Moritz.
La storia del borgo di Poschiavo
Poschiavo passò di mano in mano tra romani e longobardi, ed subì influssi dall’occupazione saracena e napoleonica, presentando oggi evidenti tracce delle sue movimentate vicende storiche. In antichità Poschiavo era un luogo di transito favorito per la via Bernina, che conduceva oltre l’omonimo Passo, e prima della costruzione della ferrovia del Bernina il paese era un punto di sosta per le carovane di commercianti dirette dalla Valtellina e Coira.
La sua economia subì una brusca battuta d’arresto sia a causa di una pesante alluvione nel 1834 sia per la realizzazione dei grandi trafori alpini che deviarono il traffico dalla Valposchiavo ad altre destinazioni. Il borgo di Poschiavo riuscì però a riprendere vigore e fermento grazie al trenino rosso inaugurato nel 1910 ed alle centrali elettriche che nel XX secolo iniziarono a popolare la zona.
Poschiavo: cosa vedere e fare nel borgo svizzero
Poschiavo si trova nel Canton Grigioni, l’unico cantone ufficialmente trilingue, dove si parla italiano, romancio e tedesco, ma dove c’è una netta prevalenza dei madrelingua italiani. È uno dei paesi della vallata tra i più pittoreschi e graziosi, ed è punteggiato da chiesette, musei e palazzi patrizi oltre che reso vivace da numerosi eventi culturali. Tra gli eleganti palazzi del borgo, è da menzionare Palazzo Mengotti, oggi sede del Museo Poschiavino: al suo interno è possibile osservare oggetti provenienti dalla vita quotidiana di secoli fa, legati alla cultura ed alle tradizioni locali ed alla civiltà contadina. Una breccia sui tempi che furono dall’indubbio interesse culturale.
L’ottocentesca Casa Console è un raffinato esempio di architettura locale le cui origini sono legate alle attività di Antonio Semadeni, pasticciere poschiavino emigrato in Polonia, dove divenne console onorario. Semadeni diede vita alla struttura nel 1856, e l’edificio ospita oggigiorno il Museo d’Arte, una pregiata collezione di dipinti romantici tedeschi e svizzeri. Altro esempio di bellezza architettonica poschiavina è Casa Tomé, un edificio in muratura grezza dal carattere umile e dalla storia legata alle tradizioni contadine più autentiche: al suo interno, come tipico di questo tipo di abitazione, le aree abitative condividevano lo spazio con quelle agricole e sono ancora oggi visibili il cortile interno, le stalle, il forno per il pane e le frugali stanze da letto.
Ulteriori esempi di architettura civica di Poschiavo sono Palazzo Matossi e Palazzo Dirizi oltre che l’Albergo della Posta, mentre la Via D’I Palazz raggruppa in pochi metri molti dei palazzi costruiti qui da emigranti in Europa. Molti altri villini ed edifici di pregio si trovano infine nel Quartiere Spagnolo, così chiamato perché gli autori delle costruzioni qui presenti emigrarono in Spagna, dove ebbero successo come pasticceri, un’arte molto diffusa nella valle. Passeggiando per le vie del centro di Poschiavo si incontrano poi numerose chiese, come ad esempio la Chiesa Cattolica di San Vittore Mauro, realizzata in stile tardogotico con annesso campanile romanico, affacciata sulla Piazza del Cumun e finemente decorata nei suoi interni.
Gli altri edifici religioso del borgo che meritano una visita sono la Chiesa Evangelica della Santissima Trinità, del 1600 e la Cappella di Santa Maria Presentata, in stile barocco. Nella parte terminale del paese sorge invece la Chiesa Cattolica di Santa Maria Assunta, tipica chiesa di campagna, situata in un punto panoramico visibile anche dal finestrino del treno del Bernina. Il lago che abbraccia il borgo di Poschiavo offre poi degli scenari davvero fantastici ed è in grado di creare atmosfere magiche, riflettendo tra le sue onde le montagne circostanti o creando giochi di luce eccezionali nei tramonti montani. La natura che lambisce Poschiavo è inoltre il paradiso per gli amanti del trekking e offre numerose opportunità per escursioni nel verde, come quelle verso la Val di Campo ed i suoi laghi montani, oppure verso Cavaglia e le cosiddette Marmitte dei Giganti.
Il borgo di Poschiavo tra cibo e tradizioni
Nel caso capiti di fare tappa qui verso l’ora di pranzo è possibile gustare i succulenti piatti tipici della zona, realizzati con con ingredienti rigorosamente KM 0 coltivati o lavorati nella valle grazie ad un ambizioso progetto denominato “100% Val Poschiavo”. Il lungimirante piano mira a valorizzare i prodotti del territorio grazie al coinvolgimento sia di ristoratori che di produttori, che si impegnano ad offrire ai visitatori tipicità autentiche.
Il progetto permette a chi esplora il borgo svizzero di deliziare il palato con leccornie di ogni genere: genuini prodotti locali come farina di segale, farina di grano saraceno, latte, formaggi ed erbe spontanee si coniugano in ricette imperdibili quali i pizzoccheri della Valposchiavo, gli sciatt, i capunet o le manfrigole. Il tutto rigorosamente annaffiato ovviamente dai migliori vini delle valli svizzere. Poschiavo offre insomma un’esperienza multisensoriale ed è una tappa da non perdere per nessuna ragione al mondo quando si compie l’emozionante traversata Tirano-St Moritz a bordo del trenino tra i più celebri al mondo.