Visitare Avola e le sue spiagge

Avola è una città siciliana ricca di tradizioni, cultura e monumenti storico-religiosi da visitare: scopri tutto quello che c'è da vedere

Pubblicato: 9 Settembre 2020 11:40

SiViaggia

Redazione

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La splendida cittadina di Avola, in Sicilia, sorge ai piedi del val di Noto a pochi km dalle acque cristalline del mar Ionio, con il suo centro storico a forma di esagono, mirabile esempio di perfezione barocca. Tra gli isolati, quadrati perfetti, del suo nucleo urbano e la piacevolezza della sua marina, una delle mete estive più frequentate di tutta l’isola, ad Avola vivono ancora le anime di tre città differenti.

L’antica Hybla Maior fondata dai Sicani tra XIII e XII secolo a.C. e poi distrutta definitivamente dalle scorrerie dei barbari in seguito alla caduta dell’impero Romano, la medievale Abola o Abolla fondata dai Normanni nell’XI secolo e distrutta dal terremoto della val di Noto (1693) e infine quella ricostruita in seguito al sisma in epoca barocca, grazie alle attenzioni ricevute dagli Aragonesi, i quali arricchiscono notevolmente le strade principali della cittadina con eleganti edifici civili e religiosi ammirabili ancora oggi.

Il territorio, che dal mare raggiunge i primi crinali che abbracciano la val di Noto, regala ulteriori e golose suggestioni, in primis la celebre e dolcissima mandorla di Avola, ma anche i limoni, il Nero d’Avola e la canna da zucchero.

Cosa vedere ad Avola, perfezione barocca

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Entro l’esagono perfetto che racchiude, in maniera compatta e razionale, il centro storico di Avola si distende in un ordinato reticolo di vie che al centro del quale si apre piazza Umberto I sulla quale si affacciano la chiesa Madre di San Nicolò (1693), la prima a essere costruita in val di Noto dopo il sisma, con la navata destra stretta a fianco dell’elegante palazzo Pignatelli, marchesi di Avola, con la quale forma un perfetto angolo retto. All’interno della chiesa Madre si ammirano le splendide tele ottocentesche della Madonna del Rosario e lo Sposalizio della Vergine attribuite al pittore catanese Olivo Sozzi, le statue della Madonna del Lume, proveniente da Malta, e dell’Immacolata Concezione (1771) opera di Giovanni Villamaci da Messina. Una pregevole cancellata in ferro elegantemente decorata introduce alla sfarzosa cappella del Santissimo Sacramento (1781), dalle cui pareti fanno capolino un Sacrificio di Noé attribuito a Vincenzo Provenzani e una Deposizione del 1778.

Cuore della cappella è la pregevole cripta (1769) disegnata dall’architetto e sacerdote avolese Giuseppe Alessi. Uscendo dalla piazza in direzione del mare si incontrano poi il palazzo Municipale e poi la chiesa Parrocchiale di Santa Venera (1713), patrona della città, al cui interno è custodita la settecentesca tela di forma ovale con la Predica di Santa Venera del pittore, nativo della val di Noto, Costantino Carasi. Il versante orientale del centro storico di Avola ospita invece la settecentesca chiesa di San Giovanni Battista le cui navate, impreziosite da raffinati decori neoclassici di colore bianco e azzurro, sono divise da preziosi pilastri corinzi. La volta della navata centrale è affrescata con scene della Vita di San Giovanni Battista, opera del pittore volesse Gregorio Scalia, mentre le navata custodiscono cinque tele di epoca medievale raffiguranti le Storie di San Corrado, un eremita che visse sulle montagne alle spalle dell’antica Abola.

Scoprire Avola: chiese e palazzi sontuosi

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Il patrimonio artistico e architettonico di Avola non ha nulla invidiare alle otto città tardo barocche della val di Noto oggi patrimonio Unesco. Oltre alla chiesa Madre e quella di San Giovanni Battista, altre chiese da segnalare sono senza dubbio la chiesa di Sant’Antonio Abate (1702-1703) e la chiesa della Santissima Annunziata (1753), con la splendida facciata concava al centro e convessa ai lati, una delle più belle di tutta val di Noto. All’interno della prima si possono ammirare la pala d’altare con Sant’Antonio Abate Orante, che nel 1713 i cannamilari, cioè i lavoratori della canna da zucchero, donarono alla chiesa, nonché la statua del Cristo alla colonna (1610), in legno e gesso dipinto, ai quali gli avolesi sopravvissuti al sisma del 1693 lasciarono in dono i propri ori, grazie ai quali fu costruita l’attuale chiesa.

L’unica navata della chiesa della Santissima Annunziata, conosciuta anche con il nome di Badia è invece arricchita dagli stucchi rococò dello svizzero Serafino Perollo con le Virtù Cardinali, la Gloria con i Santi Benedetto e Scolastica e le allegorie di Fede e Caritá (1777). Gli edifici civili degni di nota sono invece la neoclassica torre dell’Orologio che si allunga al di sopra dell’ottocentesco palazzo Ducale, il coevo palazzo Modica mirabilmente decorato da Gregorio Scalia, il sontuoso palazzo Lutri con i suoi saloni stuccati e affrescati in imponente stile barocco e infine la struttura in stile neoclassico del vecchio Mercato (1892-1895), tra le più rappresentative di tutta la Sicilia.

Scoprire Avola Antica

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Prima di dirigersi definitivamente verso le spiagge di marina di Avola, da non perdere i resti dell’antica Abola ritrovati nei pressi di monte Aquilone e l’ottocentesco Palmento, presso cui è conservato il frantoio ipogeo del Miloro, detto u trappitu. In quest’area sono stati inoltre recuperate le tradizionali vasche in pietra per la pigiatura dell’uva, il torchio (u cannizzu) e la mole olearia (a macina), ancora a trazione animale, per la frangitura delle olive. Altre testimonianze risalenti alle antiche origini di Avola possono si trovano sul lungomare di marina di Avola, dove sono stati rinvenuti i resti di una villa romana (II secolo a.C.) con gli originali pavimenti in cocciopesto, e in contrada Borgellusa (3 km circa) dove si trovano alcuni ipogei paleocristiani e un dolmen alla cui sommità sono stati scavati dieci piccoli loculi.

Il circostante altopiano ibleo è letteralmente cosparso di cave e canyon naturali, la più grande e spettacolare dei quali è sicuramente la cava Grande del fiume Cassibile (12 km) punteggiato da suggestive cascate e sorgenti presso cui cresce rigogliosa la macchia mediterranea. Tra orchidee selvatiche e palme nane si trova una necropoli con tombe a grotticella del IX secolo a.C. e due insediamenti rupestri scavati direttamente nella roccia, ddieri (grotte a più piani) bizantini e un recinto sacro con una tomba a sarcofago.

Marina di Avola: spiagge e dolcezza

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Il litorale di Avola è famoso in tutta la Sicilia per la sua sabbia fine, il mare turchese e i bassi fondali. Ideale per i bambini, correndo parallela alla bella passeggiata di lungomare Tremoli, Marina di Avola permette senza dubbio di trovare il relax tanto atteso e ricercato. Spiaggia Pantanello, spiaggia della Logghia e, superati i resti della tonnara di Avola, quella della Marina Vecchia e quella detta Ferro di Cavallo. Qui si trova anche il museo della Mandorla di Avola, le cui sale permettono di scoprire la dolcezza di questo impareggiabile prodotto, celebre ormai in tutto il mondo per il suo sapore e per la sua forma. La mandorla di Avola in realtà si suddivide in tre tipi differenti di cultivar, che vengono tutti coltivati nell’area sud orientale della Sicilia e sono oggi presidio Slow Food.

La Pizzuta, piatta e di forma quasi ovale, ha un deciso color rosso cuoio; la varietà Fascionello è più bombata ed è quella maggiormente richiesta e utilizzata per i confetti; la Romana, infine, chiamata anche Corrente d’Avola, ha forma triangolare e bordi irregolari, con un alto tasso di frutti gemelli. I mandorli fioriscono in genere a gennaio e i frutti giungono a maturazione tra fine luglio e inizio agosto. Si raccolgono solitamente con il metodo dell’abbacchiatura, ovvero percuotendo le piante. Tradizionalmente venivano utilizzate delle lunghe verghe, che però causavano spesso lesioni e conseguenti malattie parassitarie. Oggi vengono utilizzati invece macchinari elettrici per batterle, che preservano la corteccia delle piante.

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