Chi è cresciuto ascoltando fiabe dedicate a mondi fatati e boschi incantati, non potrà che apprezzare il monumentale bosco del Sasseto, sito nel comune di Acquapendente, in provincia di Viterbo. Un luogo che ci riporta indietro con la memoria a un’età infantile, lasciando andare l’immaginazione. Fantasticando si può sognare di vedere Biancaneve che corre frenetica tra il verde che domina quello che è noto come “bosco delle fate”. Qui il tempo si è fermato e la natura ha preso il sopravvento. Il National Geographic lo ha definito “Il bosco di Biancaneve“ ed è stata la location del film "Il racconto dei racconti".
Il marchese Cahen, proprietario del bosco sul finire dell’800, si rese protagonista di svariati interventi. Grazie a lui il bosco del Sasseto divenne quasi un giardino, per cura e interventi artistici. Al tempo vennero realizzati dei vialetti che lo percorrevano in lungo e in largo. Tutto cambiò alla sua morte, in seguito alla quale il marchese venne sepolto nel suo bosco, nella gotica tomba di Cahen, per poi essere infine abbandonato. Col trascorrere dei decenni l’uomo ha sempre trovato grandi difficoltà nel riuscire ad antropizzare quest’area, a tratti particolarmente aspra, il che ha consentito alla natura di dominare sovrana.
A rendere particolare il territorio è la grande ricchezza di rocce. Non si tratta di formazioni naturali, bensì dei resti delle esplosioni del vulcano Volsino, che risalgono a più di 300.000 anni fa. Mettere piede nel bosco vuol dire ritrovarsi circondati da un gran numero di specie vegetali, sviluppatesi naturalmente, senza l’ausilio dell’uomo. Per questo motivo la biodiversità è particolarmente elevata. Un vero e proprio paradiso incontaminato, riserva integrale, monumento naturale e zona di protezione speciale.
È facile lasciar fluire la propria immaginazione, ammirando ad esempio i tanti alberi secolari presenti. Le loro forme sono particolarmente contorte, il che dà quasi l’impressione che si tratti di figure immobilizzate. Andando alla scoperta del bosco, ci ritroverà ad apprezzare enormi tronchi abbattuti dal trascorrere del tempo, rapidamente ricoperti dal verde. Alcuni di questi generano quasi dei ponti naturali, ideali per sviluppare il senso d’avventura dei più piccoli.
Il bosco fatato si trova ai piedi del Castello di Torre Alfina, tra le dimore storiche più prestigiose del centro Italia. Giardini all’italiana con viste a 360° sui panorami circostanti della meravigliosa campagna. Ampi gli spazi all’aperto, con le mura fortificate a proteggere il tutto, oltre ad aggiungere un elemento di gran fascino alla storica struttura. Una cronaca del ‘500 fa risalire la fondazione della prima torre al VIII secolo, anche se le prime testimonianze documentate compaiono nel Duecento. L’imponente struttura sovrasta l’omonimo borgo, caratterizzato da case in pietra e strette viuzze. Una perla ferma nel tempo, inserita nell’elenco dei Borghi più belli d’Italia.