Il nuovo decreto firmato dal Governo lo scorso 26 ottobre ha di fatto portato a un blocco degli impianti sciistici italiani in procinto di inaugurare la stagione invernale. Il decreto rimarrà in vigore fino al 24 novembre (salvo ulteriori proroghe o modifiche) e, anche se molti impianti inaugureranno di fatto le piste intorno a questa data, c’è stata comunque un’eccezione. L’impianto di Cervinia, infatti, ha aperto ai turisti domenica 25 ottobre generando diverse polemiche a causa di assembramenti, nonostante gli organizzatori avessero predisposto tutto puntigliosamente per evitare file e aggregazioni spontanee.
La chiusura è stata immediata, nel rispetto del Dpcm, ma subito le regioni italiane interessate dal turismo invernale si sono mosse per preparare un piano B e salvare la stagione turistica. Tra queste, il Trentino Alto Adige che ha fatto leva sulla propria autonomia legislativa per riaprire non solo le piste, ma anche i locali di ristorazione e i bar che, in tutta Italia, invece, devono abbassare le saracinesche alle 18 mentre qui alle 22.
Per evitare un tracollo del turismo, nonostante le disposizioni chiare e intraprese dal Governo per la salvaguardia della salute delle persone a causa del dilagare del Coronavirus, le Regioni interessate dalle chiusure delle piste da sci hanno trovato quindi un’intesa per riaprire i propri impianti.
Grazie alla deroga contenuta nello stesso Dpcm, chi adotterà un protocollo unico che dovrà essere condiviso e validato dal Comitato tecnico-scientifico potrà riaprire i propri impianti. Il protocollo, si legge in una nota ufficiale, prevede “apposite linee guida da parte della Conferenza delle Regioni e delle Province autonome e validate dal Comitato tecnico-scientifico, rivolte a evitare aggregazioni di persone e, in genere, assembramenti”.
Un documento che è stato approvato dalla Commissione speciale Turismo e Industria alberghiera della Conferenza delle Regioni e delle province autonome dell’arco alpino nella serata di mercoledì 28 ottobre e che ora attende solo di essere validato dal Comitato tecnico scientifico.
La stagione turistica dello sci, quindi, a oggi limitata a professionisti e ai soli allenamenti, potrà con molta probabilità ricominciare anche per tutti gli appassionati. Questo significa che i viaggiatori potranno godersi una pausa invernale e che il turismo potrebbe essere – in parte – salvo, ovviamente nel totale rispetto della sicurezza dei viaggiatori.