Il rapporto sulla vivibilità ambientale dei capoluoghi di provincia in Italia elaborato da Legambiente, in collaborazione con l'istituto di ricerca Ambiente Italia e Il Sole 24 Ore è giunto alla sua XXIII edizione. Nella graduatoria delle migliori città, le prime dieci posizioni sono occupate dai capoluoghi al di sotto degli 80mila abitanti oltre a tre centri abitati di medie dimensioni. In testa troviamo il Nord del Paese insieme a due città del centro Italia, Macerata, nelle Marche, quest'anno prima su tutte, e Oristano, in Sardegna (8° posto). Le ultime cinque comprendono Frosinone e quattro città del Sud: Palermo, Siracusa, Caserta e Vibo Valentia, fanalino di coda della classifica. Gli indicatori selezionati per valutare la capacità di risposta e di gestione ambientale tengono conto dei cinque principali componenti ambientali presenti in una città: aria, acqua, rifiuti, mobilità ed energia Al decimo posto troviamo Savona. Il quartiere Fornaci dal 2002 è Bandiera Blu per la qualità delle sue spiagge. Il vessillo è stato consegnato anche per la qualità delle acque, informativa, ambientale e dei servizi del porto turistico "Vecchia Darsena". Il suo indice è 64,54%
La città piemontese è al nono posto nella graduatoria delle città che hanno una buona qualità della vita secondo il rapporto di Legambiente con un indice del 66,82%
Oristano è anche quest’anno tra le 10 città italiane più rispettose dell’ecosistema urbano con risultati di eccellenza per le basse emissioni pericolose e nocive, per la ciclabilità e per le aree pedonali. Il suo indice è 67,31%
Scivola indietro di quattro posizioni rispetto allo scorso anno e peggiora soprattutto il dato relativo alla qualità dell’aria, ma Belluno si conferma reginetta del Veneto per qualità della vita. Belluno però migliora per quanto riguarda i chilometri di piste ciclabili a disposizione dei cittadini che sono quasi raddoppiati rispetto a due anni fa. Belluno si conferma però ai vertici italiani nel capitolo dedicato ai rifiuti: è quinta in Italia come percentuale di raccolta differenziata. Il suo indice è 67,69%
Con un indice del 67,76%, Parma, considerata un centro di medie dimensioni, è passata dalla raccolta differenziata del 8% al 72%
Bolzano torna tra le migliori grazie a buone performance complessive e a pochi passi falsi. Il capoluogo altoatesino vanta una bassa media nelle concentrazioni delle polveri sottili (Pm10) con appena 19,5 microgrammi /mc che le valgono il 15° posto nella graduatoria. Un buon 67,5% di raccolta differenziata dei rifiuti (13° posto) e il primato nella percentuale di spostamenti effettuati con mezzi motorizzati privati (modal share) dove Bolzano si ferma ad appena il 30%. ha un indice del 69,55%
Quarta è Trento che centra alcuni ottimi risultati mantenendo una buona media quasi ovunque: appena il 15% di perdite della rete idrica la fanno 7° assoluta in questo indice; è una delle quattro città che arrivano oltre l’80% di raccolta differenziata; secondo posto tra le città piccole per numero viaggi per abitante all’anno con il trasporto pubblico (167 viaggi /ab/anno), dietro a Brescia; nona per solare installato su edifici comunali con 12,86 kW ogni mille abitanti; il 53% di copertura del fabbisogno energetico domestico proviene da fonti rinnovabili. L'indice è del 69,65%
Sul terzo gradino del podio troviamo Mantova per buone performance nelle basse medie dell’NO2 (17° posto) e nella dispersione della rete idrica che si ferma al 15,5%. Ottima la percentuale di raccolta differenziata che raggiunge il 77% e secondo posto assoluto nell’indice dedicato alla ciclabilità con 26,66 metri equivalenti ogni 100 abitanti. L'indice è del 70,51
Verbania resta tra le primissime città confermando ottimi dati per quel che concerne l’NO dove è 12esima con 21 microgrammi /mc, nelle medie relative alle polveri sottili (quarta insieme a Macerata) con la buona media di 17,0 microgrammi /mc, nelle perdite della rete idrica dove si attesta con il 22,7% di acqua dispersa, e nell’abituale ottimo dato relativo alla raccolta differenziata dei rifiuti dove Verbania fa meglio di tutti con l’86,2% di rd. Per estensione della superficie pedonalizzata procapite Verbania è seconda solo a Venezia con 2,10 mq per abitante, mentre per il livello di infrastrutturazione per la ciclabilità il capoluogo piemontese è quinto con 24,02 metri equivalenti ogni 100 abitanti. L'indice è del 76,38%
In testa alla classifica di Ecosistema Urbano 2016 troviamo Macerata, grazie ad alcuni ottimi piazzamenti nei settori chiave della ricerca. Buono il dato relativo al biossido di azoto (NO2), dove Macerata si piazza ottava assoluta con una media di 17,9 microgrammi/mc, così come ottimo il dato relativo alle polveri sottili (quarto, con una media di 17,0 microgrammig/mc). Relativamente buono il livello dei consumi idrici procapite che con una media giornaliera di 125,9 l/abitante al giorno tengono la città al quattordicesimo posto. Primo posto assoluto per l’assenza di grandi perdite nella rete idrica (appena l’8,6%, valore più basso della dispersione “fisiologica”) e ottimo il dato relativo alla raccolta differenziata dei rifiuti dove è settima con il 73,5% di rifiuti raccolti in maniera differenziata. Infine, due buoni piazzamenti negli indici relativi alle energie rinnovabili: il capoluogo delle Marche è sesto con 18,66 kW ogni 1000 abitanti per la potenza di solare installata su edifici pubblici e tra le prime con un ottimo 98% nel nuovo indice relativo alla percentuale di fabbisogno energetico domestico proveniente da fonti rinnovabili. L'indice è del 76,48%