Sull’isola di Sumba, tra le comunità native e la natura dell’Indonesia

Tutto ciò che c'è da sapere sulla splendida isola di Sumba, un paradiso non ancora preso d'assalto dalle masse di turisti

Pubblicato: 2 Aprile 2019 10:08Aggiornato: 2 Aprile 2019 10:16

SiViaggia

Redazione

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A soltanto un’ora di volo da Bali, l’isola di Sumba si erge, splendida, in Indonesia Orientale, tra spiagge da sogno e un universo di antiche tradizioni da scoprire.

L’isola di Sumba è un paradiso sito in Indonesia Orientale, dove la natura è sempre posta al primo posto. I turisti che vi giungono si ritrovano a contatto con un panorama esotico che ha dell’incredibile, caratterizzato da lunghissime spiagge, ecoresort e villaggi che danno l’impressione d’aver fatto un viaggio nel tempo. Al loro interno infatti gli orologi paiono essersi fermati da secoli ormai, con la natura che non viene soltanto rispettata in tutte le sue forme ma addirittura venerata, nel rispetto delle sue enormi forze.

Fonte: 123rf
Isola di Sumba

Nonostante sia molto riduttivo parlare di semplice alternativa, lo splendore dell’isola di Sumba offre la possibilità ai viaggiatori di distanziarsi dalle masse di turisti presenti a Bali. La distanza tra le due è infatti di appena un’ora di volo, offrendo in compenso un panorama naturale e culturale per larghi tratti incontaminato. Ciò ne fa l’isola più importante dell’arcipelago per quanto concerne la cultura tribale.

Gli appassionati di birdwatching avranno pane per i propri denti, considerando come sia possibile ammirare ben otto specie endemiche, presenti unicamente in quest’isola. Tra queste le più importanti sono: quaglia pulsante, colomba della frutta, pigliamosche del paradiso e bucero hornbill. Se la vista sull’Oceano Indiano è a dir poco favolosa, spingendo ad andare a caccia di nuovi scorci attraverso i quali ammirarlo, sarà impossibile non cimentarsi nella scoperta dell’entroterra.

Si avrà infatti voglia di saperne sempre più dei locali, conoscendo ad esempio i villaggi tradizionali di Pau e Praiyawang, così come Pasung e Waibakul, che vantano ancora abitazioni dall’aspetto tipico e antiche sepolture in pietra. Una volta scesi dall’aereo dunque ci si ritroverà in un mondo che ha volontariamente rispedito al mittente quasi tutte le pressioni della società moderna. Basti pensare agli insediamenti tradizionali di Rantenggaro e Bonto Kodi, caratterizzati da abitazioni tipiche con tetto a punta, che possono raggiungere anche i 10 metri d’altezza.

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Isola di Sumba

Un paradiso in Indonesia Orientale, visitabile tutto l’anno, grazie al suo clima secco che garantisce un generale caldo per dodici mesi. Meglio vestirsi leggeri dunque, andando alla scoperta delle varie coste, così da imbattersi nella baia di Nghihiwatu in quella ovest. Qui la potente natura rigogliosa sovrasta delle spiagge di sabbia bianca e finissima, dover perdersi ad ammirare le acque turchesi senza essere disturbati da un gran numero di turisti. Impossibile evitare di far tappa a Waikelo Sawah, il cui panorama è arricchito dalle suggestive risaie. Pantai Marosi è invece il sito dedicato agli sportivi. È infatti uno dei migliori luoghi per surfisti al mondo.

Qualora ci si ritrovi sull’isola di Sumba tra febbraio e marzo, si potrà inoltre apprezzare il fantastico Festival Pasola. Tradizione importante per gli abitanti dell’isola, che ritengono porti prosperità agricola. Si tratta di una gara nella quale uomini a cavallo si scagliano a vicenda delle lance in legno. Il gruppo vincente sarà quello con meno ferite alla fine. È un modo di celebrare gli antichi riti, in uno spettacolo a dir poco mozzafiato.

Fonte: 123rf
Isola di Sumba

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