Nel 2019, cadono i vent'anni dalla morte di Fabrizio De André. Ma la sua memoria, quella del più celebre tra i cantautori italiani, è ancora viva. Soprattutto a Genova, sua città Natale. Nelle sue canzoni Genova è dipinta con grazia e disicanto e, oggi, è possibile percorrere un itinerario lungo i luoghi che ha amato, cantato e frequentato. Canticchiando le sue canzoni, con un pizzico di nostalgia e nel cuore la sua disincatata ironia.
Per alcuni anni, Fabrizio De André visse con la sua famiglia in quella Villa Saluzzo Bombrini soprannominata "il Paradiso", una storica dimora nobiliare sita nel quartiere di Albaro e costruita per i marchesi Saluzzo da Andrea "Il Vannone" Cerasola. «Una reggia, invidiata da tutti. Ma lui forse non ci stava nemmeno tanto bene. Voleva uscire da certe mura», avrebbe raccontato anni dopo il giornalista Vittorio Sirianni.
In Via del Campo, al civico 29rosso, trova oggi posto l'omonimo museo. Siamo nel cuore del centro storico, in quella strada cantata da Fabrizio De André e dove un tempo aveva sede lo storico negozio "Musica Gianni Tassio", di proprietà del compianto collezionista e conoscitore della musica e delle tradizioni degli artisti delle cosiddetta “Scuola genovese” della canzone d'autore. Il museo, oggi, espone immagini di De André, oggetti della storia musicale. E celebra la sua memoria, insieme a quella di Genova.
Nel quartiere della Maddalena, laddove tra prostitute e scaricatori di porto s'aggiravano i protagonisti delle canzoni di Fabrizio De André, si trova ancora oggi la Confetteria Romanengo (in via Roma 51), citata nel brano Parlando del naufragio della London Valour: "Il pasticcere di via Roma | Sta scendendo le scale | Ogni dozzina di gradini | Trova una mano da pestare | Ha una frusta giocattolo | Sotto l'abito da tè".
Negli anni Cinquanta, Fabrizio De André e l'amico Paolo Villaggio erano frequentatori abituali del locale Ragno Verde, ai portici di Sottoripa. Mentre, poco distante, in via XX settembre il locale La Borsa di Arlecchino fu teatro delle sue prime esibizioni; ed è qui, su questi stessi marciapiedi, che lavorava Anna la Gorilla, una prostituta che - si dice - col celebre cantautore avrebbe ad un certo punto persino convissuto.
È uno dei più noti teatri d'Italia, il Carlo Felice di Genova. Sito a lato della centrale Piazza Ferrari, qui Fabrizio De André tenne il concerto - poi passato alla storia - della vigilia di Natale del 1997. Oggi, vanno in scena la stagione dell'Opera Lirica e Balletto e la stagione sinfonica, ed è considerato un vero e proprio monumento cittadino.