Per conoscere la storia e la cultura dei territori che attraversiamo durante un viaggio slow, bisogna andare a caccia dei borghi che custodiscono antichi e preziosi mestieri artigianali. Lavorazioni e segreti giunti immutati sino ai giorni nostri. Tra botteghe e musei, sono tantissimi i manufatti unici e pregiati da scoprire da Nord a Sud, ciascuno unico nel suo genere. Nell'Alto Molise, ad esempio, Agnone si distingue per la produzione di campane. La tradizione peculiare di questo grazioso centro in provincia di Isernia si tramanda di padre in figlio dall'anno Mille, con le stesse tecniche usate dai maestri del Medioevo e del Rinascimento. Ci sono, però, tanti altri borghi dell'artigianato da non lasciarsi sfuggire: scopriamone alcuni. (In foto, Agnone).
Restiamo nel Molise, dove ci imbattiamo in Frosolone, uno dei Borghi più Belli d'Italia. Arroccato sull’Appennino centrale, viene definito “Pietre parlanti e ferri taglienti”. Da tempi antichissimi, è noto per la lavorazione dell’acciaio, una tradizione secolare che le imprese del posto hanno saputo conservare, senza rinunciare ad innovarsi. Al Museo dei Ferri Taglienti si possono ammirare centinaia di oggetti di valore storico, mentre nel mese di agosto si può assistere la Mostra Mercato dei Coltelli e delle Forbici che anima i vicoli del centro storico.
Il borgo di Cerreto Sannita in provincia di Benevento è famoso in tutto il mondo per le raffinate ceramiche. L'antica tradizione divenne arte vera e propria nel XVIII secolo, traendo la sua unicità dalla fusione di influenze diverse, che ha dato vita a decori ricercati e ispirato colori vibranti, tra cui spiccano il giallo, il verde e il blu oltremare, diventato noto come “blu cerretese”. Oggi è una delle “città italiane della ceramica”, con tanto di Museo dedicato alla tradizione della ceramica artistica fiorita nella cittadina dopo il sisma del 1688.
L’arte del ricamo contraddistingue l'affascinante borgo di Brisighella, in provincia di Ravenna. Una tradizione che ha avuto il suo periodo d'oro dall’inizio del Novecento, quando l'artigianato femminile verteva sulla collaborazione delle ricamatrici con il rinomato litografo Giuseppe Ugonia per i disegni da trasferire sulla tela. Benché molti dei capolavori del passato, tra corredi e arredi sacri, siano oggi conservati da privati, conventi e chiese, ogni anno viene organizzata una mostra che offre ai visitatori la possibilità di ammirare i pezzi migliori dei preziosi ricami di una volta.
Il borgo di Acquaviva Picena, nelle Marche, è invece famoso per la produzione artigianale di cesti intrecciati di paglia e salice, chiamati "pajarole". Una tradizione che si tramanda dal Medioevo, quando questi manufatti a forma di tronco di cono rovesciato venivano utilizzati dai contadini per trasportare sulla testa il raccolto del giorno. In seguito sono stati prodotti per gli usi più disparati, e ancora oggi, specialmente in estate, si possono vedere le anziane donne del paese sull’uscio delle proprie case intrecciare la paglia come un tempo.
A Poffabro, museo a cielo aperto nel cuore della Val Colvera, preziosa per il supporto nel recupero delle vecchie usanze è l’Associazione Scarpeti, socia di Lis Aganis - Ecomuseo Regionale delle Dolomiti Friulane, che dal 1999 si occupa di custodire e valorizzare la memoria storica della vallata. “Scarpeti” è il nome dell’antica calzatura in velluto con ricami, tipica di questo grazioso borgo in provincia di Pordenone. L'incantevole località è altresì conosciuta come il borgo dei presepi.
Tra i borghi dell'artigianato della Toscana spicca Volterra, culla della Civiltà Etrusca, da sempre considerata un rinomato punto di riferimento per l’estrazione e la lavorazione dell’alabastro, riconosciuto come il più pregiato d’Europa. La formazione dei depositi di gesso di cui sono composti i blocchi di questo materiale lucente ed elegante, presenti nel territorio in cave a cielo aperto o in gallerie, è davvero antichissima: si stima, infatti, che risalga a un periodo compreso tra i 26 e i 7 milioni di anni fa.
Situato tra Assisi e Spoleto, Bevagna offre un viaggio alla scoperta degli antichi mestieri medievali nelle suggestive botteghe situate nel centro storico di questo affascinante borgo umbro. I visitatori possono partecipare a laboratori e incontrare maestri dell’arte ed esperti artigiani per apprendere le fasi e gli strumenti di lavoro della produzione di carta bambagina, candele di cera d’api, dipinti e tessuti di seta.
Tra i borghi italiani dell'artigianato che vale la pena scoprire non si può non menzionare Aggius, perla della Gallura, dove da sempre è radicata l’arte tessile. Ancora oggi questa splendida località della Sardegna è rinomata in tutto il mondo per i coloratissimi tappeti di lana a motivi geometrici, che si differenziano per la particolare tessitura, come quella definita “all’antiga”, in cotone e lana sarda, con i tipici motivi denominati “dati” e “lu pommu”.