Il pellegrinaggio di Santa Sara a Saintes-Maries-de-la-Mer in Camargue

Alla scoperta di una tradizione nascosta: la devozione gitana per Santa Sara

Pubblicato: 22 Dicembre 2015 11:01

SiViaggia

Redazione

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Molti turisti ogni anno visitano la Provenza, conosciuta in tutto il mondo per la sua natura selvaggia e le coltivazioni di lavanda, soprattutto nella zona della Camargue. Qui si trova un paesino molto caratteristico affacciato sul mare: si tratta di Saintes-Maries-de-la-Mer. Il nome al plurale si riferisce a due Marie: Salomè e Jacobè, che secondo la leggenda sbarcarono proprio qui assieme ad un’altra importante donna, ovvero la loro serva Sara, e ad altri discepoli di Gesù, con i quali iniziarono il lavoro di conversione del Sud della Francia. A ricordo di questi tre importanti personaggi, vengono conservate le loro statue all’interno della chiesa di Notre Dame de la Mer.

La figura più emblematica e curiosa è di sicuro quella di Sara, che dalla Chiesa è considerata secondaria, mentre ha un ruolo di tutto rilievo per gli zingari, tanto da venire considerata a tutti gli effetti la Patrona dei Gitani di tutto il mondo. La sua festa ricorre il 24 maggio, celebrata con una processione per le strade e per le spiagge, comunemente conosciuta come Le Pèlerinage des Gitans, ovvero il pellegrinaggio degli zingari. Migliaia di devoti si recano nella chiesa dove sono conservati i suoi resti e da lì inizia la vera e propria festa. Per due giorni di fila, questo paesino si risveglia tra canti e balli, ma l’evento più importante è la corsa dei butteri fino all’arena, che sancisce l’inizio della stagione delle corride incruente chiamate courses camarguaises, assieme ai tipici giochi provenzali a cavallo.

La processione e l’incontro con la statua sono due riti carichi di significato. Innanzitutto, è il momento principale in cui vengono battezzati i bambini. Inoltre, la statua viene portata fino al mare e durante il tragitto chiunque riesca a toccare anche solo il mantello si dice godrà di benedizioni e fortuna durante tutto l’anno. In realtà, secondo la tradizione, la si può toccare una volta sola all’anno, altrimenti si dice che godrà di cattiva sorte. Questa processione vuole ricreare il momento in cui Santa Sara sbarcò a Saintes-Maries-de-la-Mer.

Questo personaggio è anche conosciuto come Sarah-la-Kali, collegandola al culto indiano della dea Kali e seguendo la teoria secondo cui molte comunità Rom arrivarono dall’India alla Francia nel IX secolo. Un altro aspetto a sostenere questa teoria è la carnagione scura con cui la Santa viene rappresentata nella statua che spesso porta a confonderla con la Vergine Nera custodita in molti luoghi in tutto il mondo.

Immagini: Depositphotos

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