Mete perfette per chi ama ammirare il fascino decadente di quei luoghi da tempo lasciati a sé stessi, le chiese abbandonate in Italia pullulano da Nord a Sud. Che sia nel cuore della città oppure in qualche angolo sperduto della campagna, sono tuttora degne di nota e in attesa della riscoperta. Ecco una selezione di alcune tra le più suggestive. (Nella foto, Chiesa di San Bonaventura, Monterano)
A Venezia, nel celebre sestiere di San Marco, non lontano dalla famosa Piazza, si cela la chiesetta di San Gallo, forse il più piccolo edificio religioso della città lagunare. La facciata è plasmata dal portale e dalle finestre laterali mentre l'interno custodisce tre altari impreziositi da pregevoli tele.
A 825 metri di altezza, in Val Gordanella non lontana dalle due frazioni di Mongiardino Ligure in Piemonte, Cerendero e Canarie, ecco stagliarsi nel verde la Chiesa di San Ruffino, o Chiesa di Canarie. Risalente al XIII secolo, a navata unica con imponente campanile, conserva tuttora gli affreschi sulla volta e sulle pareti laterali in corrispondenza dell'ingresso.
Il borgo ligure di Bussana Vecchia, caduto nell'oblio a causa di un violento terremoto e poi rinato per mano di uno stuolo di artisti, ha come simbolo il campanile della Chiesa di Sant'Egidio, scampato alla furia del sisma. La chiesa, edificata nel XV secolo e successivamente abbellita in stile barocco, si fregia ancora oggi delle decorazioni a opera dello scultore e pittore Gerolamo Comanedi.
A circa due chilometri da Isola del Gran Sasso nel Teramano, ecco la Chiesa di San Giovanni ad Insulam, che si narra sorta su un tempio dedicato a Marte. La cripta, di più antica sostruzione, si fa risalire tra la fine del XI secolo e gli inizi del XII secolo mentre la chiesa vera e propria venne edificata verso la metà del XII secolo.
Lungo la strada che da Spoleto porta a Monteluco, sorge in cima a un colle tra fitti boschi quella che fu l'Abbazia di San Giuliano, edificata nel XII secolo. Della chiesa, che risale al movimento eremitico degli anacoreti, si possono ammirare tuttora la torre campanaria, la facciata, il portale con gli stipiti decorati in epoca paleocristiana e successivamente in epoca romanica.
Capitale del Barocco su un altopiano di tufo in provincia di Roma, Monterano Vecchia è oggi un borgo fantasma dove sfidano il tempo la Chiesa di San Bonaventura e la vicina Fontana ottagonale, progettate dal Bernini. La chiesa presenta la facciata racchiusa tra due campanili ormai quasi scomparsi e false colonne doriche in rilievo in stucco con un ampio timpano triangolare.
In Basilicata, di sicuro fascino è la zona di Sanzanello, frazione di Venosa, dove si trova la suggestiva omonima chiesetta abbandonata, scrigno di storia avvolto nel silenzio. L'ingresso è arretrato rispetto alla facciata, le finestre sono a ogiva e l'abside sul fondo contiene tuttora l'altare con, alle spalle, le tracce di un'effige sacra.
Alle pendici del Monte Grifone in località Maredolce a Palermo, incuriosisce la Chiesa di San Ciro con l'esterno in stile tardo barocco siciliano. Per la fragile natura del terreno su cui è ubicata, appena cent'anni dopo la sua costruzione venne abbandonata ma tuttora rimane là solitaria, ben visibile dall'Autostrada A19 Palermo - Catania.
A una trentina di chilometri da Castelsardo, la Chiesa di San Pantaleo di Martis, sorta su uno sperone di roccia a guardia della Valle del Rio Carrucana, può essere definita come la "chiesa che sprofonda". Infatti, nel corso del tempo l'edificio è andato incontro a numerosi cedimenti del terreno che hanno fatto sprofondare alcuni settori nel sottosuolo e, a fronte delle riparazioni, sono avvenuti nuovi crolli.