La zona di San Giminiano è conosciuta in tutto il mondo innanzitutto per il borgo medievale patrimonio dell’Unesco, ma anche per lo zafferano di alta qualità che viene coltivato nelle colline circostanti. Se non volete condire la vostra pasta con questa spezia, si può optare per la cacciagione, altro fiore all’occhiello di queste zone. In particolare, possiamo trovare cinghiale e lepre, i cui sughi sono perfetti con pappardelle e pici, entrambi rigorosamente fatti a mano.
Anche per i secondi piatti, gli animali selvatici vanno per la maggiore. Nella zona della Maremma possiamo degustare la scottiglia di cinghiale, l’anatra ai semi di finocchio con pancetta e il fagiano tartufato. Non dobbiamo infatti dimenticare che questo preziosissimo fungo cresce intorno a San Miniato, dove ogni anno vengono organizzate battute di ricerca, aperte anche ai turisti, e che, se si ha fortuna, si concludono con degustazioni a base di tartufo.
Un’altra eccellenza riguardo alla carne è la bistecca fiorentina, preparata con la lombata del vitellone di razza Chianina, i cui allevamenti si trovano appunto nella Val di Chiana, tra Arezzo ed Orvieto. Per quanto riguarda invece il maiale, ogni sua parte viene sfruttata, soprattutto per rinomati insaccati quali la finocchiona, di cui pare ne andasse ghiotto Machiavelli, e il lardo di Colonnata.
Arriviamo alla fine di questo pasto ideale attraverso le colline toscane con i dolci tipici della tradizione regionale. Sono tutti originari di Siena e i più conosciuti sono i cantucci, i bridigini, i ricciarelli e il panforte, il cui impasto è a base di frutta secca, miele e derivati. Accompagnati dal vin santo, sono la perfetta conclusione di un saporito banchetto.
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