Nel Duomo ci sarebbe un fantasma: è quello di Carlina, una giovane vissuta a Schignano, vicino a Como, dove era in voga l'antica usanza di far vestire le spose a lutto, completamente avvolte nella seta nera, per ingannare gli uomini del feudatario del luogo che si arrogava il famigerato jus primae noctis. Carlina si sposò con il suo Renzino avvolta nel suo abito nero e partirono per Milano per il viaggio di nozze; decisero di salire sul Duomo di Milano dove tra le guglie ammantate dalla nebbia spuntavano via via le statue di drago che cominciarono a inquietare la povera che portava nel cuore la colpa di essersi concessa a un giovane straniero biondo poco tempo prima delle nozze, rimanendo incinta. Quel luogo suggestivo e silenzioso dove comparivano sagome inquietanti spaventarono a tal punto la novella sposa che cominciò a correre tra le statue urlando. A un tratto il marito la vide cadere nel vuoto poi sparire inghiottita dalle guglie del Duomo. La leggenda racconta che il suo corpo fu cercato in lungo e in largo ma non venne mai trovato. E ancora oggi molti giurano che un'inquietante figura vestita di nero appare nelle foto alle spalle dei novelli sposi che escono dal Duomo, quasi ad augurare un matrimonio felice e sereno come lei non ha potuto avere
La chiesa di San Cristoforo sul Naviglio Grande è una delle più caratteristiche di Milano. Un tempo, per il suo campanile quattrocentesco era considerata il faro che indicava, a chi arrivava dal Ticino, la vicinanza alla città. San Cristoforo, infatti, nel Medioevo era considerato il protettore dei viandanti, dei pellegrini e dei barcaioli. Ogni anno, intorno al 25 luglio, la chiesa e il naviglio, per la ricorrenza di San Cristoforo protettore dei viandanti e degli automobilisti, sono animati da una sagra celebrativa
In via Cappuccio 7, all'interno di Palazzo Ucelli di Nemi, si nasconde uno splendido gioiello segreto di Milano: il chiostro bramantesco di Santa Maria Maddalena al Cerchio. Risale al XV e XVI secolo ed è composto da un grande porticato a due ordini di colonne. Faceva parte del convento di Santa Maria Maddalena al Cerchio. Oggi è considerato uno dei luoghi più poetici e suggestivi di Milano. Normalmente chiuso al pubblico, apre eccezionalmente le sue porte per visite guidate su prenotazione
Anche Milano ha una sua Torre Eiffel, una slanciata struttura metallica alta 108 metri, che sorge accanto alla Triennale all'interno del parco Sempione. Denominata originariamente Torre Littoria, fu progettata da Gio Ponti e costruita nel tempo record di due mesi e mezzo e inaugurata il 10 agosto 1933. Riaperta al pubblico nell'estate del 1997, grazie al restauro effettuato dalla società Fratelli Branca, da allora si chiama appunto Torre Branca. Un luogo unico per ammirare i panorami di Milano perché l'ascensore consente di salire in circa 90 secondi fino al belvedere da cui è possibile avere una visione panoramica sui principali monumenti della città. Con i suoi 108,60 metri la Torre Branca è la settima struttura più alta della città dopo la torre Cesar Pelli A (231 metri), il palazzo Lombardia (161 metri), la torre Diamante (140 metri), il Pirellone (127 metri), la torre Breda (116 metri) e la torre Galfa (109 metri) superando di pochissimo la sommità del Duomo
Entrare nella chiesa di San Maurizio al Monastero Maggiore è come aprire un piccolo scrigno. La facciata esterna, rivestita di pietra grigia, non ha nulla di particolarmente rilevante. Ma appena entrati si capisce subito perché sia stata chiamata Cappella Sistina di Milano. Qui infatti è presente una quantità impressionante di affreschi, come in poche altre chiese d'Italia. L'imponente decorazione ad affresco, che rese celebre il tempio fu iniziata nel Cinquecento da autori della scuola di Leonardo da Vinci. La commissione fu affidata all'artista maggiormente apprezzato dall'aristocrazia milanese del tempo, Bernardino Luini
La chiamano la strada delle case a fungo o anche la strada degli gnomi perché, seminascoste dalla vegetazione, ci sono ancora otto delle dodici casette circolari a forma di igloo progettate dall'architetto Mario Cavallè nel 1946. Si trovano in via Lepanto, nel quartiere Maggiolina, a Nord di Milano. Diametro di 7,5 metri e altezza di poco superiore ai tre metri, con un'estensione di 45 metri quadrati, un piano aggiuntivo interrato e il giardinetto circostante, alcune sono ancora oggi abitate. Ma sono forse due le case che hanno mantenuto la disposizione degli spazi originaria, con l'ingresso, il bagno, le due stanzette e la cucina. Le altre hanno subìto tutte pesanti interventi di ristrutturazione
Palazzo Acerbi è un palazzo seicentesco di Milano in stile Barocco all'inizio di corso di Porta Romana. Ebbe come primo proprietario nel 1577 il conte di San Secondo, Pietro Maria Rossi, e successivamente il ricchissimo marchese Ludovico Acerbi. Più che per l'aspetto del palazzo, decisamente sobrio, lo stabile è celebre per il marchese Ludovico Acerbi, che negli anni della peste amava organizzare sontuose feste e girare per la città con tanto di carrozza e servitori in livrea verde, tanto che le dicerie della città sostenevano che in quel palazzo abitasse il demonio: nonostante le numerose feste e il contatto con un elevato numero di persone, nessuno dei regolari frequentatori di quei ritrovi si ammalò di peste. Una curiosità storica è la palla di cannone infissa nella facciata, a destra della mensola del primo balconcino a destra del portale, sotto di essa una minuscola targa ricorda la data in cui avvenne il fatto: 20 marzo 1848, durante le Cinque Giornate
Si chiama The Wall of Dolls e si trova a pochi passi dalle colonne di San Lorenzo, in via De Amicis, dove c'è una rete metallica a ridosso di un muro. Vi sono appese bambole realizzate da artisti della moda, altre bambole sono state donate da associazioni che hanno aderito all'iniziativa per sensibilizzare l'opinione pubblica al problema della violenza contro le donne. L'effetto è però alquanto inquietante