Viaggio in Valganna, il cuore verde di Varese

Le bellezze paesaggistiche di questo luogo varesino sono indiscutibili, da scoprire il prima possibile a piedi o in bicicletta

SiViaggia

Redazione

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Sentieri per le escursioni, ricche discese per il rafting, una vista incomparabile sui monti, circondati a 360° dalla natura. Ecco come si presenta la Valganna, il cuore verde della provincia di Varese, un vero paradiso per chi ama vacanze sostenibili e per chi è sempre in cerca di mete inconsuete.

Questo luogo si estende dal territorio di Induno Olona e prosegue fino al territorio di Cunardo e comprende le quattro frazioni di Ganna, Ghirla, Boarezzo e Mondonico. La Valganna è anche circondata da alcune delle più importanti vette delle prealpi varesine come Monte Piambello, Monte Martica, Monte Minisfreddo, Monte Chiusarella e Monte Monarco, da esplorare tramite escursioni, più o meno impegnative.

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Vista panoramica sul Lago Ghirla in Valganna.

A passo di trekking o in bicicletta, alla scoperta della natura varesina

La Valganna si presta perfettamente ad essere scoperta in cammino verso posti di importante rilevanza panoramica come la dorsale tra Induno, Arcisate, Poncione di Ganna, San Bernardo, Rho e Monarco. Tutti luoghi raggiungibili tramite sentieri di bassa e media difficoltà, per piccole gite di breve chilometraggio e dislivello; anche se i più esperti in materia di trekking ameranno provare percorsi alternativi, magari sui versanti rocciosi o scegliendo sentieri più impervi.

Sempre a piedi, si possono ammirare anche i vari fiumi e le piccole cascate che fuoriescono dalla roccia e i laghi di questo territorio suggestivo, tra cui Ghirla, uno specchio d’acqua dalla profondità di quattordici metri dove si respira aria pura il tutto circondati da prati, boschi e numerosi sentieri. Da vedere anche i laghi di Ganna e laghetto Fonteviva: vere oasi di pace che lasciano poi spazio ad immense aree verdi.

Chi ama andare in bicicletta, invece, adorerà i percorsi ciclabili della Valganna, itinerari che permettono di scoprire nuovi territori, passando tra antichi borghi, piccoli paesini, attraversando i binari di vecchie ferrovie, spesso in stile liberty, godendo così di nuovi ed interessanti scorci sulla vallata. Gli itinerari, insomma, non mancano.

La Via Francisca del Luncomagno e la tappa in Valganna

La prima tratta della Via Francisca del Luncomagno conta ben cinque località della Valganna. La prima, Cadegliano Viconago, ospita la lussureggiante natura del Parco dell’Argentera, il luogo ideale per concedersi una pausa di relax tra piccole cascate e antichi mulini.

Proseguendo lungo il sentiero si incontra anche la nota Abbazia di San Gemolo e il Maglio di Ghirla, uno dei più antichi mulini a tre ruote, risalente al XVIII secolo. La tappa di questo itinerario di trekking si conclude infine nei pressi del Parco Regionale del Campo dei Fiori, area naturale protetta.

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Vista sul cortile dell’Abbazia di San Gemolo a Ganna.

Non solo verde: arte e cultura in Valganna

La Valganna è indubbiamente un posto da rivalutare, poco noto al turismo di massa, ma assolutamente valido per tutte le splendide bellezze paesaggistiche che ha da offrire sia d’estate che d’inverno, quando alle escursioni si preferisce indossare un paio di sci e scendere lungo la valle oppure un paio di pattini per scivolare sul ghiaccio.

Qualsiasi stagione si scelga per attraversare questo luogo nel cuore di Varese sarà senza dubbio un’esperienza fantastica per avvicinarsi alla natura, scoprire in cammino piccoli comuni e paesaggi rigenerarsi totalmente.

Eppure, questo polmone verde della provincia di Varese ha anche altro da offrire ai visitatori. Tra i siti di interesse da non perdere c’è sicuramente l’antica Badia di San Gemolo a Ganna: l’abbazia ha una lunga storia che inizia con il martirio di Gemolo, avvenuto mentre accompagnava lo zio vescovo a Roma per incontrare il Papa.

Verso la fine del X secolo, il vescovo fece costruire una cappelletta in memoria di suo nipote sul luogo dell’omicidio. Successivamente, tre fondatori dell’abbazia, Attone, Arderico e Inghizone, si stabilirono in questa struttura e diedero vita alla creazione vera e propria della Badia di San Gemolo.

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Dettaglio del campanile in stile romanico della Badia di San Gemolo.

Oggi l’abbazia comprende una chiesa in stile lombardo, costruita tra il 1100 e il 1125, un campanile romanico di epoca successiva, un chiostro pentagonale romanico-lombardo con ornamenti del Seicento e una foresteria ricostruita nel 1954, che include un chiostro gotico in parte conservato.

All’interno della chiesa sono conservate le reliquie del santo, che furono consacrate il 12 giugno 1160 dall’arcivescovo di Milano Uberto da Pirovano. Oltre al culto di San Gemolo, nella Badia si trovano numerosi affreschi di grande rilevanza, tra cui un dipinto di Cristo Re risalente al periodo tra il 1325 e il 1350, una Madonna della Misericordia della seconda metà del XV secolo, una tela raffigurante San Gemolo Martire del 1590-1597, un affresco dei Profeti del 1425-1450 e altre raffigurazioni di Santa Teresa del Bambino Gesù e San Francesco d’Assisi.

La Badia ospita anche un museo all’interno chiostro pentagonale, fondato nel 1962, che conserva reperti archeologici, alcuni dei quali di carattere religioso, e opere pittoriche di artisti locali.

Cosa mangiare durante un soggiorno in Valganna

Le passeggiate, si sa, mettono appetito, ma cosa si mangia in Valganna? La tradizione culinaria del territorio è quella tipica di Varese, per cui tra i piatti da non perdere troviamo sicuramente la polenta taragna, il risotto alla Varesina, il pesce di lago, i ravioli di magro e una ricca varietà di gustosi formaggi – tra tutti il taleggio, il bitto e il gorgonzola – da accompagnare con un buon calice di Rosso di Varese.

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