Il mondo è pieno di luoghi magnifici che un tempo erano particolarmente frequentati e che ora sono - o lo sono stati per un periodo - abbandonati. Delle chiese fantasma più belle che esistano ve ne avevamo già parlato. Oggi, invece, vogliamo portarvi alla scoperta dei luoghi sacri e abbandonati in giro per il mondo (nella foto il Tempio di Ta Prohm).
Iniziamo questo viaggio da Mada'in Saleh in Arabia Saudita. Un tempo era una fiorente metropoli, diventando poi una città fantasma dopo che Roma conquistò la regione nel 104 d.C. e cambiò le rotte commerciali. L’antica Mada’in Salih è rimasta poco conosciuta fino al 2000, anno in cui il governo saudita ha promosso l’esplorazione del sito, e solo nel 2019 ha autorizzato l’accesso ai visitatori stranieri. Per questa popolazione il riposo eterno aveva moltissimo valore. Infatti, sulle tombe erano soliti incidere maledizioni per scoraggiare chiunque volesse violare i sepolcri. Diventato patrimonio dell’UNESCO nel 2008, il primo del Paese, il sito è ancora poco visitato dagli arabi che lo ritengono un posto maledetto.
La distruzione da parte dei talebani dei due Buddha giganti di Bamiyan nel marzo 2001 per il mondo ha rappresentato una delle perdite culturali più significative dopo la seconda guerra mondiale, anche in considerazione del fatto che si è trattato di un atto deliberato. Fin dalla caduta del regime talebano, la comunità internazionale si è adoperata per cercare di preservare quanto è rimasto, anche in ragione del fatto che la roccia su cui furono realizzati è estremamente vulnerabile e soggetta a rapida erosione.
Pochi panorami superano quello con l'alba di Borobudur, il più grande tempio buddista del mondo, con il Monte Merapi in lontananza. Eppure c'è un oscuro paradosso dietro l'immagine serena: Merapi è vulcanica e molti scienziati credono che eruzioni e terremoti tra il 928 e il 1006 abbiano portato i monaci ad abbandonare il tempio. Esploratori britannici e olandesi hanno "riscoperto" il complesso solo nel 1814, dopo di che è stato rinnovato.
La Collina delle Croci a Šiauliai in Lituania conta più di 100.000 croci varie. Ogni visitatore può mettere la sua croce in qualsiasi momento, quindi il numero è in continua crescita. Molte di queste, però, sono ormai vecchie e abbandonate. Un luogo dal fascino particolare e sacro per la speranza e l'amore.
Meravigliosi sono i 2.230 templi buddisti sopravvissuti a Bagan in Myanmar. I governanti locali iniziarono a costruire qui nel 1057, fino a quando i terremoti e i mongoli di Kublai Khan distrussero il regno pagano nel 1287. Molti di questi sono, sfortunatamente, completamente da restaurare, oltre al fatto che sono anche abbandonati.
Sulla riva orientale del fiume Nilo sorgono le rovine dell'antica Meroe, capitale del regno di Kush governato dai "faraoni neri". Nel 2011 l'UNESCO ha dichiarato il sito patrimonio dell'umanità ma, a differenza delle più famose piramidi di Giza, queste sono deserte e abbandonate alla sabbia poiché le sanzioni internazionali contro il governo del presidente sudanese Omar al-Bashir per il ruolo svolto nel conflitto del Darfur e l'ostacolamento al processo di pacificazione con il Sudan del Sud, limitano il turismo e l'accesso agli aiuti esteri. Nella maggior parte di esse, alla base ci sono templi per i defunti
I Maya veneravano il Cenote di Ik-Kil a Chichen Itzá, un pozzo naturale sommerso ricco di acque sotterranee. Ma la sua placidità è ingannevole: scheletri scoperti nelle profondità, insieme a giada e oggetti d'oro, parlano di sacrifici umani al dio della pioggia Chaac. E, nonostant Chichen Itzá sia stato abbandonato tantissimi anni fa, rimane luogo sacro per i Maya, soprattutto per il suo enigmatico Cenote.
Oggigiorno, i Templi Khajuraho sono tra le mete turistiche più popolari in India. Situati nello stato di Madhya Pradesh, a circa 620 chilometri a sud di Delhi, i templi di Khajuraho sono noti per le sculture erotiche che li adornano. Ma nel XIII secolo, dopo il declino della dinastia Chandela, furono abbandonati sotto una fitta vegetazione di palme da dattero.
Stretti corridoi, cortili chiusi, torri che sono oggi invase da piante rampicanti. È il caso del Tempio di Ta Prohm che fu abbandonato verso la fine del 15° secolo, e quindi dimenticato, come tutti gli altri di Angkor in Cambogia. Riscoperta nella seconda meta del 19° secolo, la città perduta nella giungla, lo stato di abbandono del tempio è oggi solo apparente, poiché molto lavoro è stato fatto per stabilizzare le rovine, e consentire l’accesso ai turisti.