In diverse località del mondo è possibile ammirare le rovine delle città del passato e immergersi in un’atmosfera unica. Non possono mancare in questo elenco i siti archeologici di Pompei e di Ercolano in Italia, vicino Napoli, città sepolte dall’eruzione del Vesuvio nel 79 d.C. e conservate perfettamente. Si tratta di due testimonianze inimitabili della vita quotidiana nell’antica Roma, per questo sono da sempre tra i luoghi più visitati dai turisti e figurano nella lista dei Patrimoni Mondiali dell’UNESCO.
Il palazzo minoico di Cnosso sull’isola di Creta risale addirittura all’età del bronzo. Si pensa che la leggenda del mito greco del labirinto, fatto costruire proprio a Cnosso da Minosse per rinchiudervi il Minotauro, sia stata ispirata proprio dalla complessità e dall’estensione del palazzo. Gran parte degli edifici visibili attualmente non sono originali ma sono stati ricostruiti in cemento durante gli scavi curati da Arthur Evans nel 1900, ma gli esperti ora stanno lavorando per ottenere una resa più vicina a quella originale.
È possibile visitare anche le antiche fortificazioni e i palazzi della famosa città di Troia, nell’Anatolia nord occidentale. La località ha più di 4000 anni di storia ed è famosa perché le sue vicende sono raccontate nell’Iliade di Omero. Proprio seguendo le indicazioni del poema epico, lo storico Heinrich Schlieman è riuscito a identificare questo sito nel 1870, scoprendo ben 10 livelli di strati corrispondenti ad altrettante epoche.
Petra, chiamata anche “città rossa”, l’antica capitale del regno nabateo, si trova a circa 250 km a sud di Amman, capitale della Giordania. La città è stata interamente scavata nel Wadi Musa Canyon e dotata di un raffinato sistema di cisterne, ancora visibili, che permettevano alla popolazione di sopravvivere. All'epoca era una città commerciale dinamica e attiva, mentre ora con le sue rovine incastonate nella roccia è una delle ottave meraviglie del mondo moderno.
Persepoli, in Iran, era una delle cinque capitali dell’Impero achemenide, insieme a Babilonia, Ecbatana, Pasargadae e Susa. È stata fondata nel IV secolo a.C a circa 50 km dall’attuale città di Shiraz. La sua bellezza era dovuta alla maestosa terrazza soprelevata in pietra naturale, decorata da intagli, iscrizioni e opere d’arte. Purtroppo tutta la città è stata completamente bruciata da Alessandro Magno, come vendetta per l’incendio di Atene, e i resti sono stati sepolti dalla sabbia. Attualmente si possono ammirare solamente 13 delle 72 colonne di pietra rimaste.
La città di Ubar, nel deserto della penisola arabica è nota anche come “Iram dei Pilastri” o “delle Colonne”, la “Città d’Ottone” e l’Atlantide del deserto. È diventata famosa in Occidente perché è citata nelle Mille e una Notte, ma viene menzionata anche nel Corano. La sua storia è molto particolare, era una ricca città carovaniera, un’oasi dove riposarsi prima di affrontare il deserto, abitata fino al 500 d.C., ma a un certo punto, è sparita. La leggenda narra che gli abitanti, avidi e interessati solo ad arricchirsi siano stati puniti per questo da Allah, ma probabilmente la città è semplicemente sprofondata a causa della presenza di una grotta calcarea sotterranea. Il ritrovamento è avvenuto solo nel 1992 grazie ad un team di ricercatori americani che tramite le immagini satellitari hanno trovalo la città e ricostruito che si trattava proprio di Ubar, crocevia della favolosa via dell’incenso.
La Ciudad Perdida (“città perduta”) chiamata anche Teyuna, si trova in Sierra Nevada, in Colombia e ci vogliono ben 5 giorni per raggiungerla partendo dall'ultimo centro abitato vicino. È formata da una serie di 169 terrazze scavate nella montagna, con strade piastrellate e diverse piazze circolari. Gli indigeni affermano di aver sempre saputo della sua presenza, rappresenta per loro il cuore della rete formata dai villaggi dei loro antenati. È stata però ufficialmente scoperta da un gruppo di saccheggiatori di tesori che la chiamarono “inferno verde”.
Il sito archeologico di El Caracol o identificato anche con l'antico nome maya Oxhuitza si trova nel distretto di Cayo, in Belize, circondato dal Parco Nazionale di Chiquibul. Questo complesso architettonico, faceva parte dell’antica città maya di Caracol e la sua maestosità è impressionante anche per gli standard moderni. Ospita anche il tempio di Caana, tutt’ora la struttura più alta del paese.
Il Machu Picchu, dal quechua “machu” ovvero “vecchio” e“pikchu” che significa “montagna”, è un sito archeologico Inca peruviano, situato nella valle dell’Urbamba. La località è conosciuta per le sue imponenti rovine e per l’impressionante vista sulla valle sottostante che la rendono la città perduta per antonomasia, Patrimonio dell’Umanità dell’UNESCO dal 2007 e una delle delle Sette meraviglie del mondo moderno.
El Mirador è un grande sito precolombiano della civiltà Maya, situato nella parte settentrionale del dipartimento di El Petén, in Guatemala. È molto lontano dalle normali rotte turistiche e difficile da raggiungere, quindi indicato solo per i viaggiatori più intrepidi, anche perché è circondato dalla foresta tropicale amazzonica. Ci si può arrivare solamente in elicottero o tramite un’escursione di due giorni, ma lo spettacolo che offre è è stupefacente. Ospita infatti un gran numero di edifici e diverse piramidi maya da dove è possibile ammirare tutta la foresta circostante, con un panorama che toglie il fiato.