Camminare aiuta a riflettere. È forse questo uno dei motivi per i quali alcune delle pagine più belle della letteratura mondiale sono ambientate all’interno di foreste, luoghi magici in cui il nostro essere si fonde con la natura, inducendoci al raccoglimento e alla riflessione. La cosa più entusiasmante è che molti di questi meravigliosi boschi non sono frutto della fantasia degli autori, ma esistono nella realtà e sono tutt’oggi visitabili.
Abbiamo tutti ben presente il fiabesco Bosco dei Cento Acri, suggestiva ambientazione della storia del dolcissimo Winnie The Pooh. Ebbene: il luogo non è inventato, ma è stato ricalcato dal Alan Alexander Milner, autore della serie dei libri con protagonista l’orsacchiotto, sul profilo della Foresta di Ashdown che conta ben 6500 acri. È qui, tra castagni e betulle, che lo scrittore amava trascorrere le vacanze estive insieme a sua moglie e suo figlio, Christopher Robin.
The Lorax è uno dei libri per bambini più famosi negli Stati Uniti, scritto dal Dr. Seuss (nome d’arte dello scrittore Theodor Geisel), da cui è stato anche tratto il film di animazione Lorax – Il guardiano della foresta. Un libro che è un inno all’ecologia e all’amore per l’ambiente, ambientato in una desolata quanto splendida foresta che (ebbene sì!) esiste davvero: si tratta del Parco Nazionale del Monte Kenya, dove l’autore si recò insieme alla moglie nel 1970, immerso tra le acacie spinose.
Se è vero che Il Signore degli Anelli è stato filmato in Nuova Zelanda, è importante sottolineare che non è lì che il genio di Tolkien ha virtualmente ambientato il suo capolavoro. Le foreste degli hobbit sono state infatti immaginate per la prima volta a Moseley Bog, una riserva naturale che si trova a due ore da Londra, verso nord-ovest. Si tratta di un bosco palustre di 27 acri dove Tolkien era solito recarsi in infanzia.
La straordinaria poetessa Mary Oliver era solita nascondere le proprie matite tra gli alberi lungo il sentiero di Cape Cod, nel caso in cui avesse avuto un’illuminazione poetica a metà camminata e avesse quindi sentito la necessità di fermarsi a scrivere. È proprio qui, all’interno della riserva naturale del Beech Forest nel Massachusetts, che sono stati scritti e ambientati alcuni dei suoi componimenti contenuti nella raccolta Devotions.
La più importante opera della scrittrice Annie Dillard è senza ombra di dubbio Pilgrim at Tinker Creek, che le è valso il premio Pulitzer per la saggistica. I ponti di tronchi di sicomoro, i pini, le distese e i laghi pieni di rane, tartarughe e salamandre: tutto quello che viene raccontato nel libro si può ritrovare nella Riserva Naturale di Carvins Cove, in Virginia, che conta 11363 acri.
«Ti bastan poche briciole, lo stretto indispensabile e i tuoi malanni puoi dimenticar…». Conosciamo tutti il famoso motivetto che l’orso Baloo canta a Mowgli nella trasposizione cinematografica targata Disney de Il libro della giungla, celebre romanzo di Rudyad Kipling scritto per sua figlia Josephine. Ebbene sì: la foresta in cui è ambientata la storia esiste davvero e si trova all’interno del Parco Nazionale di Pench, la riserva centrale della tigre indiana.
La riserva naturale di Walsingham è l’ambientazione di non una, ma di ben due opere, scritta da due degli autori più importanti della storia inglese: Thomas Moore da una parte, con i suoi componimenti poetici, e William Shakespeare dall’altra, con La Tempesta. Si tratta di un posto magico: un bosco di 12 acri dove i cedri e le felci prosperano incolti.
Dulcis in fundo, come non pensare al più grande prodotto editoriale inglese dell’ultimo secolo. Stiamo ovviamente parlando della serie di Harry Potter, scritta dalla incredibile penna di J. K. Rowling. La Foresta Proibita dei romanzi, che compare anche nei film, altro non è che la Foresta del Dean, nel Gloucestershire occidentale: è in questa zona, ricca di querce, faggi e rovine romane, che la famiglia dell’autrice vive ancora.