Tra le grandi opere che sono in fase di realizzazione in Italia c’è sicuramente la nuova linea ferroviaria ad alta velocità che collegherà Napoli con Bari. Un’impresa immane, con non poche difficoltà, Ma anche con tante sorprese. Ed è proprio durante la costruzione di un tratto che è stata fatta una scoperta eccezionale.
Le scoperte lungo la Napoli-Bari
Un villaggio dell’età del Rame è stato rinvenuto in località Gaudello, in provincia di Caserta, ma anche un tratto di basolato dell’antica via Appia nel Comune di Maddaloni, una frazione di Acerra, nel napoletano, l’antica strada romana conosciuta anche come Regina Viarium che, proprio nel 2024, è entrata a far parte dei Patrimoni dell’Umanità dell’Unesco divenendo così il 60° sito italiano iscritto nella lista. E non sono gli unici ritrovamenti fatti durante la costruzione della linea ad alta velocità delle Ferrovie dello Stato Napoli-Bari. A Ponte, nel beneventano, è stato trovato anche un santuario di epoca ellenistico-romana, ricco di materiale votivo. Tra gli altri reperti portati alla luce anche una villa romana esposta nella sua interezza, riemersa nel Comune di Solopaca, in provincia di Benevento, a una cinquantina di chilometri da Napoli, e numerose sepolture di cultura campana, con ricchi corredi funerari, oltre a monete, oggetti in terracotta e statuine di bronzo.
Sono solo alcuni dei ritrovamenti archeologici rinvenuti nei cantieri lungo le tratte Napoli-Cancello, Cancello-Frasso e Telese-Vitulano e che sono stati rivelati in occasione di una conferenza stampa organizzata dal Gruppo FS che si è tenuta nella stazione di Napoli Afragola, alla presenza di rappresentanti dell’area metropolitana di Napoli e delle province di Caserta e Benevento.
Nuove attrattive per l’Italia
Con la realizzazione della nuova linea AV/AC Napoli-Bari, il Gruppo FS restituisce così alla cittadinanza un patrimonio culturale inedito, dove sviluppo infrastrutturale e archeologia convivono. Si tratta della prima tappa di un percorso che proseguirà su tutto il territorio nazionale, con l’obiettivo di mostrare come i cantieri delle grandi opere ferroviarie possano trasformarsi in una finestra sul passato, unendo progresso e radici storiche. Tutti i ritrovamenti attuali e futuri saranno valorizzati, attraverso ricostruzioni virtuali, pubblicazioni, convegni e aperture di nuovi musei.
“Oggi è una giornata importante perché ci fa capire il grande patrimonio culturale che è stato rinvenuto durante i cantieri della Napoli-Bari”, ha commentato Mariano Di Maio, responsabile Autorizzazioni, Ambiente e Territorio per Rete Ferroviaria Italiana (Rfi) “è una conoscenza che altrimenti non avremmo avuto la possibilità di avere grazie a questi scavi che sono avvenuti nell’ambito della cantierizzazione dei nostri lavori ferroviari”.
La nuova linea ferroviaria Napoli-Bari
Il tanto atteso progetto ferroviario prevede il potenziamento e la velocizzazione della tratta Napoli-Bari, che consentirà di integrare l’infrastruttura ferroviaria del Sud del nostro Paese con il Core Corridor “Scandinavia – Mediterraneo”. L’opera strategica di importanza nazionale – e internazionale – migliorerà l’accessibilità di tutte le aree attraversate dai binari per servizi passeggeri ma anche e soprattutto delle merci. Al termine dei lavori, si potrà viaggiare tra Napoli e Bari in sole due ore, contro le circa quattro attuali e tra Roma e Bari in tre ore rispetto alle cinque di oggi. L’opera avrà un costo complessivo di oltre 6 miliardi di euro ed è finanziata interamente, anche con i fondi del PNRR. La linea ferroviaria ad alta velocità-alta capacità tra Bari e Napoli sarà pienamente attiva nel 2028.