Perla sconosciuta ai più, la Valle del Sele in Campania si rivela una meta d'eccellenza per scoprire una realtà unica lambito dal corso del placido fiume, tra natura, sorgenti di acqua termale, oasi naturalistiche, luoghi di fede e tradizioni. Un autentico paradiso nel cuore dell'Irpinia, dove praticare trekking e vivere una vacanza slow a pieno contatto con il territorio. (Nella foto, corso del fiume Sele, Campania).
Colliano è l'antico paese che domina la Valle del Sele, ai piedi del Monte Marzano, in invidiabile posizione panoramica e immerso in un territorio punteggiato da parchi, prati e aree protette. Culla dei prelibati tartufi neri, ha come punti di interesse le rovine del Castello normanno, la Chiesa di San Martino e la Chiesa di Santa Maria del Borgo del XI secolo d.C.
Il territorio di Contursi Terme è impreziosito dalle sorgenti di acqua termale che attraggono i turisti in cerca di benessere e relax. Le acque hanno origine dalle falde del vulcano preistorico Monte Pruno e vantano spiccate proprietà curative per svariati disturbi. In particolare, l'acqua sulfurea in località Bagni di Contursi sgorga a 42 gradi ed è la più ricca di acido carbonico in Europa.
Stretti vicoletti e stradine lastricate disegnano il centro storico di Valva, con le case arroccate a dominio dell'Alta Valle del Sele. Suo fiore all'occhiello è, appena fuori dal cuore antico, Villa D'Ayala con immenso parco plasmato da giardini all'italiana, splendido bosco, teatro all'aperto e pregevoli sculture.
Il maestoso castello in posizione strategica, ulivi tutt'intorno, meta di pellegrinaggio: questo è Oliveto Citra, altro pittoresco paese che popola la Valle del Sele. Da vedere i resti del Castello Macedonio del XII secolo, l'Acquedotto Romano, la Chiesa di Santa Maria della Misericordia con facciata barocca, la Chiesa della Madonna della Consolazione, la Chiesa di Santa Maria delle Grazie del XV secolo e il Museo Archeologico Lucano dell'Alta Valle del Sele.
Sull'ameno panorama della Valle del Sele si erge maestoso il massiccio dei Monti Alburni, i cui sentieri sono un vero e proprio eden per gli escursionisti e gli appassionati di trekking. Definito per la sua bellezza "Svizzera d'Italia", è custode di una natura selvaggia e rigogliosa e di circa 400 grotte carsiche, tra cui le più famose sono quelle di Pertosa e di Castelcivita.
Chi ama immergersi appieno nella natura, lungo la Valle del Sele troverà anche l'Oasi naturalistica di Senerchia, il cui territorio trova il suo culmine sulla riva sinistra del fiume. La zona protetta dona aria fresca e pura, una fragorosa cascata di 30 metri, e il refrigerio di aceri, cerri, faggi e il raro pino nero.
Percorsi natura, aree atrezzate per soste e centro visite anche nell'Oasi del Monte Polveracchio, istituita nel 1988. Simbolo è il lupo, mentre sono presenti anche il gatto selvatico, la salamandra pezzata, la coturnice e il tritone italico. Tra la flora, spiccano viole, ranuncoli e crochi, oltre a faggi, castagni e aceri.
Nei comuni di Campagna e Serre, in provincia di Salerno, non da meno è l'Oasi WWF di Persano, all'interno di una Zona Speciale di Conservazione (IT8050021) e della Zona di Protezione Speciale (ZPS). Vanta un'estensione di 100 ettari e si contraddistingue in particolare per la presenza della lontra, a rischio in Italia, e per essere una zona umida di rilevanza internazionale, riconosciuta dalla Convenzione di Ramsar.
Suggestivo e grazioso borgo medievale fortificato è infine Quaglietta, unica frazione di Calabritto in provincia di Avellino. Oggi, riportato all'antico splendore, è albergo diffuso dove ammirare il Castello normanno con l'alta torre a base quadrata e la Chiesa di San Rocco.