Il borgo di San Miniato è una città medievale edificata su tre piccole colline lungo la Via Francigena, la strada che durante il Medioevo collegava il Nord Europa a Roma. La posizione centrale di San Miniato tra Pisa, Firenze, Lucca e Siena, proprio nel cuore della valle del fiume Arno, ha esaltato l’importanza strategica di questo borgo, attraversato ininterrottamente da soldati, commercianti, pellegrini, artisti e uomini di cultura. Da San Miniato sono passati imperatori come Federico II di Svevia e papi come Gregorio V ed Eugenio IV, mentre nel 1533 il borgo fu sede dell’incontro tra il grande Michelangelo e papa Clemente VII, durante il quale l’artista fu incaricato di dipingere la volta della Cappella Sistina. Il filosofo francese Michel de Montaigne scrisse della sua visita a San Miniato nella sua opera Viaggio in Italia, mentre lo scrittore tedesco Johann Wolfgang von Goethe si fermò a visitare il borgo durante il suo viaggio in Italia tra Firenze e Siena.
La storia di San Miniato
Fortificata nel XII secolo con mura e torri difensive ancora oggi ben visibili, la città ha conservato intatto il suo aspetto medioevale, simbolo imperituro degli Imperatori che la occuparono, da Enrico IV a Federico II di Svevia. Passata sotto la Signoria fiorentina alla fine del XIV secolo, nel 1622 è diventata sede vescovile grazie all’intervento di Maria Maddalena d’Austria, moglie di Cosimo dei Medici: ciò consente un florido sviluppo della vita culturale, grazie alla costruzione del Santuario del Santissimo Crocifisso, del Seminario e delle accademie degli Affidati e degli Euteleti. La Seconda Guerra Mondiale assesta un duro colpo al borgo di San Miniato, con ingenti danni alla fortezza del castello di Federico II e a gran parte dei quartieri medievali. Fortunatamente la ricostruzione è rapida e già nel 1957 la città può nuovamente essere ammirata in tutto il suo splendore fin dalla pianura sottostante.
San Miniato: cosa vedere
La storia di San Miniato affonda le sue radici nell’epoca delle colonie etrusche e romane, mentre nel 713 un gruppo di Longobardi costruì il nucleo storico dell’attuale borgo, edificando una chiesa dedicata al martire Miniato.
L’importante storia di San Miniato ha lasciato tracce evidenti anche nel patrimonio artistico e architettonico della città:
- La chiesa di San Domenico: partendo dalla centrale Piazza del Popolo, si può ammirare la trecentesca chiesa, con la facciata incompiuta, che contiene affreschi e opere d’arte della scuola fiorentina dal XIV al XVIII secolo.
- Palazzo Formichini: proseguendo nell’itineraio, si possono incontrare esempi dell’architettura rinascimentale toscana, come Palazzo Formichini, che ospita opere di Guercino, Lorenzo di Bicci, Jacopo del Sellaio, Cigoli e Giovanbattista Naldini, e Palazzo Grifoni, costruito nel 1555 e bombardato dai tedeschi nell’estate del 1944, per poi essere restaurato e ricostruito negli anni Novanta per ospitare la Cassa di Risparmio di San Miniato.
- Rocca di Federico II: in cima ad uno dei tre colli del borgo si può vedere la ricostruzione filologica della Rocca, torre edificata dall’imperatore svevo a completamento delle opere di fortificazione della città iniziate dai suoi predecessori. Dominando San Miniato dall’alto, la Rocca era un importante punto di controllo della Via Francigena. La torre fu spesso usata anche per la detenzione di prigionieri politici: tra i più celebri c’era Pier delle Vigne, reso immortale dai versi di Dante (Inferno, Canto XIII), che fu incarcerato con l’accusa di aver tramato contro l’imperatore Federico II.
- Palazzo dei Vicari Imperiali: in Piazza del Prato del Duomo si trova il Palazzo dei Vicari Imperiali, risalente al XII secolo, che ha ospitato ben quattro imperatori germanici: Ottone I di Sassonia nel 962, Federico Barbarossa nel 1167 e di nuovo nel 1178, Ottone IV nel 1209 e Federico II di Svevia nel 1218, 1226 e nel 1240. Di fronte si trova il Palazzo Vescovile, eretto nel XIV secolo su tre edifici preesistenti, più volte rinnovato nel corso dei secoli.
- Duomo: risalente al 1100, è dedicato a Santa Maria Assunta e San Genesio. Di origine romanica, nel corso dei secoli ha subito diverse ristrutturazioni e oggi sono ben evidenti gli elementi gotici e rinascimentali di questi interventi, come le maioliche colorate presenti sulla facciata. Alle spalle della cattedrale sorge il campanile, conosciuto anche come Torre di Matilde perché leggenda narra che Matilde di Canossa sarebbe nata nel vicino Palazzo dei Vicari Imperiali.
- Convento di San Francesco: costruito sul pendio della collina più alta di San Miniato, si dice sia stato fondato proprio dal Santo di Assisi durante la sua visita alla città nel 1211. Il convento ha una facciata romanica, cappelle in stile gotico all’interno e conserva affreschi del XVI e XV secolo, quando fu gestito dai Beati Borromeo e Bernard, che in seguito insegnarono anche nelle prestigiose università di Oxford e della Sorbona.
Dintorni di San Miniato: cosa vedere
Anche la campagna di San Miniato è ricca di interessanti testimonianze storiche, piccoli villaggi, ville, parrocchie e castelli molto interessanti da visitare, come ad esempio il Castello di Montebicchieri, una possente fortificazione circondata da un insediamento rurale abbandonato e da grandi querce. Molto caratteristico anche l’antico borgo di Balconevisi, patria dei tartufai, dominato da Villa Strozzi, da cui partono diversi itinerari molto interessanti, alcuni dei quali portano a tombe sotterranee di età neolitica. Infine, la Pieve di San Giovanni di Corazzano, monumento nazionale e classico esempio di architettura rurale romanica. Risale al XII secolo e con il suo distinto colore rosso in terracotta, combina nella sua facciata in marmo rovine romane dell’età classica prese dalla colonia preesistente, l’antico insediamento romano di Quaratiana.
La fiera del tartufo
Non solo arte e storia, San Miniato è conosciuta in tutto il mondo anche per un pregiato prodotto della terra: il tartufo bianco, noto come Tuber Magnatum Pico, che cresce a pochi centimetri di profondità in limitate aree delle colline sanminiatesi. A San Miniato i tartufi sono la vera e propria star dei migliori ristoranti, oltre che protagonisti dell’annuale fiera del tartufo che si svolge tradizionalmente gli ultimi tre fine settimana di novembre con un ricco calendario di iniziative ed eventi nel centro storico di San Miniato, quando cacciatori di tartufi, chef, esperti e semplici appassionati vengono ad assaggiare la specialità gastronomica locale e comprare il tartufo.