In quella California meta di turisti provenienti da tutto il mondo, ci sono luoghi poco conosciuti. Luoghi che in pochi visitano, ma che sorprendono al pari di quelli più famosi: è tra questi, che vi è la Valley of the Names.
Siamo nel deserto di Yuma, un’ampia distesa a cavallo tra gli Stati Uniti di sud-ovest (California e Arizona) e il Messico di nord-est. Qui, in località Winterhaven, c’è un territorio di 1200 agri che custodisce un’importante e originale testimonianza della II Guerra Mondiale. Perché furono proprio i soldati, a crearlo. O, meglio, a renderlo speciale con le loro scritte, i loro disegni, le date e i messaggi che – sulla sabbia – tracciavano con le rocce.
Quel luogo, i soldati lo ribattezzarono “Graffiti Mesa“. Oggi, la Valley of the Names di scritte ne ospita a centinaia: la tradizione è continuata anche una volta finita la guerra, e il colpo d’occhio è incredibile. La sabbia chiara, nel suo contrasto con quei sassi scuri (i disegni più recenti sono stati creati con pietre laviche nerissime), diventa uno spettacolare sfondo per dichiarazioni d’amore, nomi e piccole poesie.
Per accedere alla Valley of the Names, oggi, è necessario disporre di un veicolo 4×4. Una volta arrivati qui, è possibile esplorare la zona guidando in lungo e in largo, ma attenzione: se anche voi volete contribuire alla magia del luogo, creando la vostra personalissima scritta, è necessario che utilizziate le rocce e i sassi che trovate sul posto. C’è chi ha portato da casa mattoni e sassi dipinti: così facendo, si perde l’unicità del sito, e quel suo legame tra la natura, i sentimenti e la storia che ne ha fatto un posto unico al mondo.
Del resto, l’intero deserto di Yuma è un luogo super suggestivo. Tanto che George Lucas, per il suo Star Wars, decise di girare proprio qui: il pianeta desertico di Tatooine ebbe come set tutta una serie di location, prevalentemente in Tunisia, ma è nel deserto di Yuma che fu collocato il particolare più mostruoso. Stiamo parlando del pozzo di Carkoon: da qui, ne “Il ritorno dello Jedi”, si dimenano i tentacoli dello spaventoso mostro Sarlacc.