Il mistero di Jarvis Island, l’isola sperduta percorsa da ciclisti invisibili

Un'isoletta corallina disabitata, in uno tra i più sperduti luoghi al mondo, sarebbe percorsa ogni giorno da migliaia di ciclisti. Ma da dove nasce questo mistero?

SiViaggia

Redazione

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Nell’Oceano Pacifico del Sud, c’è un isola che ha in sé un vero e proprio mistero: è l’isola corallina di Jarvis, poco più di quattro chilometri quadrati di terra disabitata. Siamo nelle Sporadi equatoriali, in un territorio che non fa parte degli Stati Uniti ma che è amministrata dal loro Servizio della Pesca e della Fauna Selvatica, come riserva naturale. Scoperta nel 1821 da una nave britannica, non accoglie più insediamenti umani da tempo. Nel 1879 fu abbandonata per la prima volta; trasformata in stazione meteo dal 1935 al 1945, fu ripopolata da un gruppo di scienziati nel 1957, per poi essere nuovamente lasciata l’anno successivo.

Eppure, l’applicazione per il fitness Strava – che tiene traccia degli spostamenti e degli esercizi fisici degli utenti che la scaricano – considera l’isoletta di Jarvis come un vero e proprio hotspot per i ciclisti: secondo i suoi calcoli, migliaia di biciclette solcherebbero ogni giorno il suo territorio. Una cosa del tutto impossibile dal momento che, oltre che disabitata, quest’isola è pressoché impossibile da raggiungere (e, ammesso che ci si arrivi, è comunque vietato calpestare il suo suolo). Gli unici spostamenti che vi possono avvenire, al massimo, sono quelli degli animali. Del resto, il suo soprannome è Guano Island: i tantissimi uccelli che la popolano l’hanno completamente ricoperta di escrementi, negli scorsi anni più volti eliminati.

Ma come fa quindi Strava, a vedervi tutta quella presenza di ciclisti? La “colpa” è di Zwift, un programma che – collegando la ruota posteriore della propria bicicletta a dei rulli – permette di pedalare tra le mura di casa come se si fosse all’aria aperta, con il solo ausilio di uno schermo tv (oppure di un pc o di uno smartphone). I circuiti sono ricostruiti dalla App mediante l’impiego di coordinate GPS di luoghi reali, tra cui appunto quell’isoletta di Jarvis posta tra le Hawaii e le Isole Cook. Da qui, il mistero. E la possibilità di pedalare – senza richiedere alcun permesso – su di un luogo il cui accesso è riservato solo al personale accademico e agli scienziati.

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