A Santo Stefano Quisquina, in provincia di Agrigento, in Sicilia c’è un particolare teatro di pietra con una vista incredibile su una vallata scoscesa che regala tramonti mozzafiato. Questo è il teatro di Andromeda, uno spettacolare monumento a mille metri di altezza sul livello del mare, circondato da un parco ricco di opere artistiche.
Il teatro di Andromeda è stato realizzato da Lorenzo Reina, di professione pastore per volere del padre ma con un’enorme passione per l’architettura e la scultura. E’ proprio la sua professione di pastore che l’ha portato a scoprire questo luogo mozzafiato: durante un giro al pascolo ha scovato questo belvedere naturale dove le sue pecore, disposte in modo sparso davanti alla vallata, gli hanno donato un’emozione così grande e magica di connessione con la natura che lì è nata la sua idea e la sua ispirazione.
L’obiettivo era quello di costruire un teatro dedicato alla costellazione di Andromeda data la meravigliosità della vista che di notte regalava un cielo terso e pieno di stelle. Iniziò, pietra dopo pietra, a costruire il suo sogno per 30 lunghi anni sentendosi sempre di più parte di esso, creatore e fruitore di un luogo così magico. Ancora oggi ogni giorno cerca di migliorarlo, anche solo con una pietra nuova, in una continua comunicazione tra uomo e natura.
La realizzazione del teatro di Andromeda non è mai stata considerata di valore dagli studiosi e dai progettisti perché non segue alcuni dei criteri e dei dogmi architettonici ma quest’anno è finalmente arrivata la più grande soddisfazione per Reina: la sua opera è stata scelta e valorizzata ed è in esposizione tra i progetti a tema “Arcipelago Italia” al Padiglione Italia curato da Mario Cucinella fino al 25 Novembre alla biennale di architettura.
Una storia a lieto fine immersa nella natura della Sicilia selvaggia quella di Lorenzo Reina, il pastore con l’amore per la bellezza e per la natura. Una vita di sacrifici per seguire le orme del padre ma oggi, finalmente, è riuscito a realizzare anche il suo di sogno. Proprio lui, che leggeva di nascosto i libri di architettura presi in prestito alla sorella durante le sue lunghe camminate di pascolo.