Ogni volta che si apre il portellone dell’aereo, scendo dalla scaletta, e metto piede sulla calotta polare, mi scende una lacrima di commozione. Giuro, è di commozione, il freddo non c’entra. Non pensavo che un luogo potesse continuare a emozionarmi così fortemente, nonostante il fatto di tornarci con frequenza annuale per così tanti anni. Sarà che la calotta polare artica è davvero un ambiente straordinario e assolutamente unico sul Pianeta. In nessun altro posto del mondo, infatti è possibile godere di un panorama neanche vagamente simile: 360 gradi di orizzonte di ghiaccio salato piatto. Tutto qui è diverso e sensazionale, a cominciare dal rumore che fanno i propri passi sul ghiaccio salato, sonorità molto diverse da quelle a noi più conosciute date dal ghiaccio di acqua dolce.
Il viaggio è veramente bellissimo e inimitabile, capace di dare fortissime emozioni. Per lunghissimo tempo il Polo Nord Geografico è stato un luogo totalmente inaccessibile e la possibilità raggiungerlo ha affascinato molti esploratori, alimentando tanti sogni di conquista. In realtà, però, è rimasto inviolato sino ai primi anni del ventesimo secolo. E’ stato uno degli ultimi traguardi geografici conquistati dall’umanità.
Oggi invece è una meta che può raggiungere chiunque goda di normale buona salute. Il viaggio è alla portata di tutti, perché non è fisicamente impegnativo. Qualunque persona abbia il budget necessario, può vivere il mistero, la tranquillità, la bellezza e il fascino della luce del Polo Nord Geografico.
Già, parliamo proprio di luce, visto che l’unico mese in cui si può soggiornare sulla calotta polare artica è aprile, quando il sole splende già alto nel cielo per 24 ore ma la temperatura è ancora sufficientemente bassa da assicurare una compattezza della calotta adeguata a reggere l’impatto dell’atterraggio dell’aereo privato proveniente dalle Isole Svalbard, punto di partenza del viaggio verso i 90 gradi di latitudine nord.
Non dimentichiamo infatti che la calotta polare artica non è suolo, non è un continente, al contrario dell’Antartide. E’ solo acqua marina ghiacciata. Lo spessore massimo non va mai oltre i tre metri, e mediamente è solo di un metro e mezzo. Per questo motivo la Base di tende riscaldate in cui si soggiorna viene smontata già a fine aprile, quando la temperatura inizia a salire rendendo il pack troppo instabile, pronto a frantumarsi in innumerevoli piccoli pezzi.
Ogni anno bisogna aspettare il 21 marzo per incominciare a montare la base, giorno in cui si accende la luce dopo sei mesi con 24 ore di buio. E già a fine aprile bisogna abbandonare la calotta polare artica. Scienziati, esploratori estremi, viaggiatori comuni, tutti hanno un solo mese all’anno a disposizione per godere di uno spettacolo naturale così straordinario, di una esperienza psico-sensoriale veramente unica.