Il nome della capitale del Kenya deriva dal masai Enkare Nairobi, "luogo dell'acqua fredda".
Un altro dei soprannomi di Nairobi è Nairobbery, (da robbery, "rapina"), grazie al non ambito primato di città tra le meno sicure del mondo, secondo un'indagine svolta dalle Nazioni Unite nel 2001.
Nairobi, che sorge a latitudini equatoriali su di un altopiano all'altezza di 1660 metri sul livello del mare, ha un clima mite tutto l'anno e molti spazi verdi: per questo è soprannominata anche Green City in the Sun, "città verde sotto il sole".
Con una popolazione circa 4 milioni di abitanti e anche più, Nairobi come molte altre città del Terzo Mondo è cresciuta in modo incontrollato e spontaneo, senza un piano regolatore, con costruzioni basse sparse sul territorio in corrispondenza di strade e crocevia.
La nascita di Nairobi risale al 1899, quando fu edificato il nucleo originario come quartier generale per la costruzione della Kenya Uganda Railway, la ferrovia destinata a collegare Mombasa all'Uganda.
Nel centro della città, accanto agli alberghi più lussuosi, alle ambasciate e alle sedi del governo, sorgono alcuni grattacieli, di ogni forma e altezza, sorti anch'essi senza un piano preciso.
Non è facile farsi un'idea della struttura urbana di Nairobi e identificare zone e funzioni della città: oltre al Central Business District (CBD, il centro direzionale) muovendosi per le strade ci si imbatte in spazi aperti costellati qua e là da negozi, casette private e mercatini, giardini e aiuole e infine spazi indefiniti, più o meno verdi.
Ci si avvicina agli slum, costituiti per la maggior parte da baracche di lamiera: ecco un esempio di costruzione tipo, in questo caso curiosamente adibita a hotel.
In Kenya la religione prevalente è quella cristiana protestante, oltre a quella anglicana. Sono presenti anche comunità battiste, presbiteriane e cattoliche.
Il 10% dei kenyoti sono invece musulmani.
Una delle principali attività degli abitanti di Nairobi il commercio e la città abbonda di mercatini e improvvisati negozietti che sorgono in prossimità delle strade.
Una piccola clinica medica dal nome beneaugurante e dai colori allegri colta dall'occhio dell'obiettivo.
Sembra aperta campagna, in realtà siamo sempre a Nairobi, in uno dei tanti spazi verdi su cui si estende la città.
La zona in cui ci troviamo è quella dove sorge Alice Village.
I blocchi di calcestruzzo sono uno dei materiali di costruzione più diffusi a Nairobi (eccetto che degli slum). Nella foto, l'ingresso di una fabbrica che produce questo materiale edilizio.
La terra del Kenya, dalla savana alle città, è di un particolare colore rosso che è una delle tante caratteristiche che affascinano i visitatori di questo paese africano.
Bimbi a passeggio per le strade della città.
Data la bassissima età media della popolazione (46 anni) e la crescente espansione demografica, i bambini sono una delle fasce di età più numerose tra gli abitanti di Nairobi: fatto che salta immediatamente all'occhio del turista europeo.
Una piazza di Nairobi, paesaggio tipico di questa città che si contraddistingue per un disegno spontaneo e disordinato.
Nairobi, un tipico negozietto in lamiera arrugginita in cui si vendono bibite e giornali.
Le strade di Nairobi: una delle note dolenti per il visitatore.
A meno di non muoversi a bordo di una jeep dalle ottime sospensioni e dai pneumatici rinforzati, il turista che abbia la ventura di percorrere queste zone dovrà prepararsi a scomodi slalom e bruschi salti tra acuminate pietre affioranti dal suolo, polvere e lavori in corso.
Ecco infine uno dei tanti improvvisati negozi all'aria aperta che si trovano a ogni angolo per le strade di Nairobi. In questo caso, la merce venduta consiste in mobili per la camera da letto.