Ha una bellezza straordinaria, il Parco del Delta del Po. E, con la sua natura e le sue acque, è il luogo perfetto per un tour sulle due ruote. Ha infatti inizio qui un percorso in bici lungo 626 km, che parte da Chioggia e arriva a Mesola dopo aver attraversato Ferrara e Ravenna. Perché, se inizia nel Parco, location perfetta per fare birdwatching con le sue oltre 310 specie di uccelli, questo itinerario si addentra poi nell’entroterra, in quei borghi e in quei luoghi che hanno fatto la storia della Pianura Padana. Chioggia – Porto Levante Lunga 38 km, la prima tappa parte dal centro di Chioggia, soprannominata “la Piccola Venezia”. Da qui, oltrepassando l’ultimo tratto del Brenta, si passa per il borgo di Cà Lino e si raggiungono le sponde dell’Adige, dove ci si immette sulla pista ciclabile che arriva sino a Cavanella d’Adige. Risalendo sino a Portesine, si punta verso il Parco del Delta del Po che – Patrimonio dell’Umanità UNESCO – offre aree naturali protette e un’imperdibile vista sui fenicotteri e i gabbiani. La tappa si conclude infine a Porto Levante, antico insediamento peschereccio di recente convertito al turismo balneare e naturalistico.
Porto Levante – Mesola Leggermente più impegnativa, la seconda tappa – da Porto Levante – arriva sino a Mesola. Non prima, però, di aver attraversato lagune e campagne bonificate. Si comincia da Porto Tolle (il più grande comune del Parco Regionale Veneto del Delta del Po, famoso per i suoi “orti d’acqua”) e, superando l’altissimo camino della centrale idroelettrica, si raggiunge la Sacca Scardovari, vasto specchio d’acqua amato dai molluschi, fino a Santa Giulia. Da qui, salendo sugli argini si accede ai suggestivi ponti in chiatte sul Po di Gnocca e sul Po di Goro, per poi – una volta superata Goro – concludere la tappa a Mesola.
Mesola – Ferrara Famosa per il castello estense (costruito tra il 1578 e il 1583), Mesola è il punto di partenza della terza tappa. Da qui, si risale il percorso del Po di Goro per raggiungere il percorso cicloturistico “Destra del Po”. Costeggiando gli argini del fiume, si passa l’abitato di Serravalle e si procede verso Jolanda di Savoia. Il suo centro abitato fino al XIX secolo era ricoperto di acque e di paludi; solo nel 1903, il paesino venne fondato in una zona bonificata e intitolato alla principessa Jolanda (primogenita di Vittorio Emanuele II, Re d’Italia). La tappa, coi suoi 61 km, si conclude infine a Ferrara.
Ferrara – Argenta Pedalare per Ferrara, significa sfiorare monumenti straordinari come il Castello Estense, simbolo della città: con le sue quattro torri circondate dal fossato, prima di diventare una reggia signorile ospitava prigioni e sale per i giochi. È proprio da Ferrara, che la quarta tappa parte. In 49 km, costeggia il Po Morto di Primaro e attraversa tutta una serie di borghi tipici della Pianura Padana rurale. Punto di arrivo è Argenta, dove si può visitare il Museo delle Valli di Argenta. Immerso nell’Oasi di Val Campotto, documenta l'evoluzione dell'ambiente naturale, la cultura, le tradizioni e gli interventi dell'uomo in un'area caratterizzata dalle acque.
Argenta – Bagnacavallo Poco fuori da Argenta, la strada provinciale 48 conduce sino al borgo di Bando. Qui, si svolta verso la frazione di Fiorana e si procede verso Longastrino, costeggiando per 12 km l’argine della Pioppa, che sembra unire i tanti casolari della campagna come fossero una costellazione. Destinazione della tappa, lunga 48 km, è la città d’arte di Bagnacavallo – una delle più interessanti mete turistiche del ravennate, coi suoi antichi palazzi nobiliari e gli edifici religiosi -, a cui si giunge dopo aver attraversato Alfonsine. Costruito nel Quattrocento, il paese – che fu teatro di scontri durante la II Guerra Mondiale – ha un elevato valore naturalistico e conserva significativi monumenti, come l’Oratorio di S.Vincenzo Ferrari. Bagnacavallo – Riolo Terme Tappa più difficile dell’intero percorso – coi suoi 71 km e l’approccio ai rilievi dell’Appennino tosco-romagnolo -, attraversa Faenza (conosciuta in tutto il mondo per la sua ceramica, con oltre 60 botteghe nel suo centro storico) e conduce verso la prima salita della giornata, 250 metri di dislivello fino al passo del Monte Bitella. Da qui, si scende verso Zattaglia e si costeggia il torrente Sintria, pedalando in un suggestivo fondovalle boschivo che – salendo gradualmente di pendenza – raggiunge i 590 metri. A questo punto, grazie a veloci tornanti in discesa, si raggiungono Valsenio e poi Riolo Terme, località famosa per le sue acque termali e dominata dalla rocca sforzesca.
Riolo Terme – Ravenna Lunga 75 km, la settima tappa conduce da Riolo Terme – attraverso saliscendi su modesti rilievi – sino a Castel Bolognese e, successivamente, al paesaggio rurale di Solarolo. Da qui, imboccando la provinciale si attraversano Bagnara di Romana, Barbiano e Lugo, antico borgo medioevale attraversato da una fitta rete di canali, la cui rocca estense è caratterizzata da uno straordinario giardino pensile. Prima di raggiungere, pedalando sulla Statale 302 per 15 km, il centro di Ravenna.
Ravenna – Cervia – Ravenna Il percorso comprende a questo punto una tappa ad anello, lunga 82 km. La partenza è fissata a Ravenna, importante città della Romagna dal passato glorioso, essendo stata capitale dell’Impero Romano d’Occidente, del Regno degli Ostrogoti e dell’Esarcato Bizantino. Patrimonio dell’Umanità UNESCO, ospita oggi importantissimi monumenti cristiani. Usciti da Ravenna, si procede verso Castiglione di Ravenna per una visita al Palazzo Grossi-Rasponi, un po’ castello militare e un po’ villa nobiliare, interamente realizzato in laterizio. Il percorso – attraversando Cervia, località turistica famosa per le sue saline (merita uno stop la Riserva Naturale “Salina di Cervia”) – si conclude poi nuovamente a Ravenna.
Ravenna – Comacchio Costeggiando l’Adriatico, la penultima tappa conduce sino a Comacchio. Lasciata Ravenna, si raggiunge il mare a Punta Marina e – una volta arrivati a Marina di Ravenna – si imbarcano le biciclette sul traghetto per oltrepassare il Canale di Baiona. Si pedala circondati dai pini, prima di lasciare la costa puntando verso l’entroterra e prendendo ancora una volta il traghetto, per attraversare il Reno. A questo punto, ci si addentra nel territorio delle Valli di Comacchio (nate nel X secolo a causa dell’abbassamento del suolo e dell’impaludamento della zona costiera), la splendida riserva naturale che conduce sino a Comacchio. Cittadina lagunare, è considerata una “piccola Venezia” e ha un centro storico caratterizzato da piccoli e grandi ponti. Tra questi, il Ponte degli Sbirri e il Loggiato dei Cappuccini, formato da 142 archi sostenuti da altrettante colonne di marmo e lungo oltre 400 metri. Comacchio - Mesola L’ultima tappa, lunga 56 km, tocca il mare a Porto Garibaldi prima di puntare l’entroterra. Risalendo il Po di Volano, si raggiunge l’Abbazia di Pomposa, una delle più importanti abbazie del nord Italia, caratterizzata da un campanile alto 48 metri e da uno splendido monastero. Da qui, via verso la destinazione conclusiva dell’intero percorso, la cittadina di Mesola. In collaborazione con Vacanzattiva