All’interno degli straordinari Gardens by The Bay di Singapore, Planet è un’opera dell’artista Marc Quinn. Lunga 9 metri e alta 3, raffigura un bebè che è poi il figlio dello scultore, Lucas. A vederla, è straordinaria: l’equilibrio si regge tutto sulla mano destra del “bambino”, e l’impressione è che fluttui nell’aria.
Ad annunciare il museo Guggenheim di Bilbao c’è un ragno gigantesco: a realizzarlo è stata l’artista Louise Bourgeois, portavoce di un’arte impressionista, surrealista e post-minimalista. Alta 9 metri, Maman è la più rappresentativa di una serie di sculture che hanno come protagonista proprio il ragno, un tributo alla mamma tessitrice.
Alte 30 metri, The Kelkies sono due teste di cavallo – disegnate da Andy Scott – che svettano a Falkirk, in Scozia. Formano una sorta di porta di ingresso al Forth and Clyde Canal, e sono un omaggio al ruolo che il cavallo gioca nel Paese, nello sport come nella cultura.
A Nassau, Bahamas, Ocean Atlas è la scultura sottomarina più grande del mondo. Una sorta di Atlante al femminile, la scultura di una ragazza inginocchiata e con la testa reclinata, che regge sulle spalle il peso degli Oceani. A scolpirla, l’artista subacqueo britannico Jason DeCaires Taylor.
Opera dell’artista ungherese Ervine Herve-Loranth, Feltepve è una delle più incredibili e “spaventose” sculture al mondo. Raffigura un uomo gigantesco, che sembra emergere dal terreno sollevando il manto d’erba. Creata per l’Art Market Budapest, fiera dell’arte contemporanea andata in scena a Budapest nel 2014, è realizzata in polistirolo ed è stata in seguito trasferita nella tedesca Ulm.
Disegnata dal francese Daniel Firman, Wursa raffigura un gigantesco elefante in equilibrio sulla sua proboscide. Inizialmente esposto al Fontainebleau Castle di Parigi, si trova ora al museo cittadino Palais de Tokyo. Ed è fonte di sorpresa, soprattutto per i più piccini.
A Marsiglia, Les Voyageurs (i viaggiatori) è un’opera dello scultore Bruno Catalano, in passato marinaio in Marocco. Sono uomini realizzati modellando l’argilla e colandovi poi sopra il bronzo, corpi vuoti privi di organi vitali che raffigurano cittadini del mondo, di passaggio nelle principali città di transito.
Adrian Gray firma sull’Isola di Man, in Inghilterra, un’originalissima scultura creata con due rocce in equilibrio. Un’opera surreale, magica, che si fa ancor più suggestiva all’ora del tramonto.
A Budapest, le Scarpe sulla riva del Danubio sono un monumento denso di significato: realizzate dal regista Can Togay con lo scultore Gyula Pauer, sono un memoriale dell’Olocausto e ricordano il massacro dei cittadini ebrei compiuto dai miliziani del Partito delle Croci Frecciate durante la II Guerra Mondiale.
A Portland, in Oregon, Transcendence è una scultura realizzata da Keith Jellum e rappresenta un pesce “incastrato” nel muro. O, meglio, un pesce che dal muro entra ed esce. Lunga oltre tre metri, è realizzata a mano in bronzo.