In Trentino con la famiglia: cinque idee di itinerario per raggiungere rifugi dalla vista mozzafiato, attraverso percorsi adatti a tutti. Rifugio Roda di Vael, Val di Fassa Se oggi possiamo raggiungere il rifugio Roda di Vael il merito è dell’austriaco Theodor Christommannos, e della sua fiducia nel turismo dolomitico. Agli inizi del Novecento fu lui a volere la strada delle Dolomiti, per permettere a tutti di raggiungere quello splendido rifugio sul versante meridionale del gruppo del Catinaccio. Un secolo dopo, al Roda di Vael si arriva attraverso una strada che – ad un certo punto – ospita una statua dedicata proprio a Theodor Christommannos. Con la facciata ricoperta di scandole di legno, il Roda di Vael – a San Jean di Fassa – è gestito da Roberta Silva, che ha raccolto l’eredità del marito e guida alpina Bruno Deluca. Sito in una splendida conca circondata dalle Dolomiti, lo si può raggiungere con la funivia Ciampedie e – una volta scesi – con una camminata di un’ora e mezza.
Rifugio Lago di Nambino, Campiglio Un percorso breve e adatto a tutti è quello che conduce al rifugio Lago di Nambino. Bastano venti minuti di passeggiata lungo un dolce sentiero per raggiungere questa casetta in legno, splendidamente affacciata sul lago di Nambino. Un lago di montagna, dalle acque limpide, lontano dalle strade e dalle piste da sci. Una vera e propria gemma nascosta in mezzo al bosco, immersa in un paesaggio fiabesco che fa la gioia di grandi e piccini. Gestito dalla famiglia Serafini, offre anche accoglienti camere rivestite in legno (i bagagli possono essere trasportati qui in teleferica).
Rifugio Val di Fumo, Valle del Chiese La Valle del Chiese è la valle più lunga del Trentino, nonché una delle più suggestive. Una valle fatta di ruscelli e di praterie, di fiori e di mandrie al pascolo, circondata dal tipico paesaggio alpino. È nel suo cuore, che troviamo il rifugio Val di Fumo. Per raggiungerlo, si arriva in macchina fino alla Malga Bissina e da lì si imbocca a piedi il sentiero che – in un’ora e mezza – conduce sino a qui, in questo luogo amato dalle famiglie come dagli escursionisti più esperti (che vogliono andare in esplorazione dei versanti meridionali del gruppo dell’Adamello) e dai pescatori, che al fiume Chiese ci arrivano per pescare trote e salmerini.
Rifugio Capanna Cervino, San Martino di Castrozza Per godere al meglio della vista sulle Pale di San Martino, il rifugio Capanna Cervino è il posto migliore. Il suo nome lo deve alla guida alpina Alfredo Paluselli, che decise di costruire questo rifugio ai piedi del “Cervino delle Dolomiti”, e cioè del Cimon della Pala. Dopo aver gustato un piatto di goulash di bovino Highland allevato in loco, da qui si può procedere verso la Baita Segantini, la cui vista mozza letteralmente il fiato, per passeggiare poi nel verde della Val Venegia.
Rifugio Altissimo, Garda Trentino Se si vuole godere di un’impareggiabile vista sul lago di Garda, il luogo perfetto è il rifugio Altissimo. Intitolato a Damiano Chiesa, a vederlo sembra di essere in Norvegia: il lago duemila metri più sotto, le montagne che somigliano a dei fiordi. Partendo dal Rifugio Graziani, sopra San Valentino di Brentonico, lo si raggiunge con una camminata di un’oretta. L’Altissimo, che è uno dei rifugi più amati e più frequentati del Basso Trentino, offre la possibilità di pernottare ma – soprattutto – una cucina ricca e genuina. In collaborazione con Trentino