Avevo 16 anni. Per me il mondo cominciava allora: le prime uscite, i primi amori. Quell'anno in estate con i miei genitori saremmo andati negli Stati Uniti. Mio padre organizzava quel viaggio da un anno e mezzo. Era il 1989, ai tempi internet non esisteva, le prenotazioni si facevano telefonicamente e soprattutto, chi dall'Italia andava negli Stati Uniti, si fermava più che altro a New York (e già sembrava tanto!). Noi invece avremmo fatto un giro di 33 giorni, attraversando gli stati principali del selvaggio west: parchi naturali stupendi, le città più belle e, infine, anche New York. Oggi sembra normale, ma allora ben pochi lo facevano, tanto che molte agenzie turistiche chiesero a mio padre se poteva vendere loro l'itinerario che aveva fatto, tutto calcolato quasi al secondo. A metà luglio, la mia avventura cominciò. Ho viaggiato tanto nella mia vita, ma sicuramente quel viaggio sarà sempre il più importante e fantastico della mia vita.
Los Angeles. Il volo da Milano arrivava direttamente a Los Angeles, 12 ore (allora non si facevano scali). L'impatto con gli Stati Uniti fu fenomenale: mi sembrava di essere stata catapultata in un film. Disneyland, gli Universal Studios, Venice Beach, Santa Monica: tutto era grandissimo e surreale. Mi ci volle poco per abituarmi a quell'atmosfera!
San Francisco. Una città moderna ma allo stesso tempo intrisa di storia, con il suo Cable Car che va su e giù per le ripidissime salite, la Lombard Street, il Golden Gate e Alcatraz. Eravamo proiettati nella grande realtà americana
San Diego. Bellissima e pittoresca, era la mia città preferita, affacciata sul mare e intrisa di uno spirito festoso. Lo spettacolo a Sea World è stato uno dei più belli a cui ho assistito nella mia vita
Gli Archi, Utah. Un parco favoloso che ha lasciato il segno: non dimenticherò mai la grandiosità di questi monumenti naturali che sembrano colossi di un altro mondo
Grand Canyon, Arizona. Inutile dire cosa si prova guardando il tramonto dalla sponda del Grand Canyon. Mi aveva stupito ritrovarmi, invece che davanti a montagne, come avevo sempre immaginato il Grand Canyon, a scavi nel terreno
Monument Valley. L'atmosfera mistica completa la bellezza mozzafiato di questo luogo. Sembra quasi di sentire respirare nel silenzio più assoluto le anime degli indiani che abitarono lì.
Lake Powel. Un lago che ha le dimensioni di un mare. Vi abbiamo navigato e la bellezza dello spettacolo naturale che lo circonda è senza pari
Foresta Pietrificata. Un tuffo nel passato questa immensa distesa di alberi fossili, testimonianza di ciò che era.
Las Vegas. Come non fare almeno un tiro alla roulette. Ovviamente soltanto i genitori, perché noi ragazzi siamo stati bloccati dalle guardie all'ingresso. Las Vegas è un immenso tripudio di luci di notte, per trasformarsi poi in uno scheletro di lamiere durante il giorno
Sonora Desert. A cavallo fra Arizona, California e Messico, questo deserto con i suoi cactus giganti potrebbe essere il degno scenario per i film "western" americani che siamo abituati a vedere fin da bambini. Trovarcisi dentro è stata un'esperienza indimenticabile.
Valle della Morte. Non avevo mai provato il caldo che c'è in questo che è in pratica un deserto. Scesi dall'auto (dove ovviamente l'aria condizionata andava a mille), istantaneamente i nostri vestiti erano bagnati di sudore. Impossibile resistere
Yosemite Park. Chi ha detto che le sequoia ci sono solo allo Yellowstone? Anche in questo parco meraviglioso ne abbiamo potute ammirare di spettacolari
New York. Infine, con un volo interno, siamo andati nella mitica New York. Ai tempi, con gli occhi pieni delle meraviglie del selvaggio West, la metropoli non mi fece impazzire. E poi era piena di italiani, che fino a quel momento non avevamo praticamente trovato da nessuna parte... Un brusco ritorno alla realtà. Ci sono tornata di recente e l'ho apprezzata molto di più, ma le meraviglie dei parchi americani resteranno sempre indelebili nel mio cuore.