LA PERLA DELL'ADRIATICO - Più volte premiata dalla FEE (Foundation for Environmental Education) come una delle migliori spiagge italiane ed europee, non solo per la sua bellezza ma anche per la qualità delle acque e dei servizi offerti, Polignano è una delle località balneari più belle e conosciute della costa pugliese. Situata su uno sperone a strapiombo sul mare, sorge a venti metri sul livello del mare. E' formata da alcuni tratti di costa rocciosa, ciottolosa e altri di sabbia fine e dorata. Fra le più scenografiche insenature, imperdibili sono: Cala Porto e Cala Paura. La prima, una spiaggia libera costituita da piccoli ciottoli bianchi e acqua verde-azzurra cristallina, si trova a due passi di distanza dal centro storico ed è anche conosciuta come 'Cala Lama
Monachile' dal nome del ponte che si attraversa per raggiungerla. Un gioiello pugliese da gustare di giorno e di notte. La seconda, alle porte del borgo marinaio è una minuscola insenatura cosparsa di ciottoli bianchi
tra due ali di rocce, a cui le barche dei pescatori aggiungono una nota pittoresca.
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LA CITTA' DI DOMENICO MODUGNO - La bella statua in bronzo di Domenico Modugno, alta circa tre metri, posta sul lungomare omonimo di Polignano a Mare e rivolta verso il paese, rappresenta un omaggio della città, a questo meraviglioso interprete di tante indimenticabili canzoni che raggiunse l'apice del successo con 'Nel blu dipinto di blu (Volare)' nel Sanremo del ?58, e che oggi sorride alla sua città natale.
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LA LAMA MONACHILE - Costruito in età borbonica, eredità del sud pre-unitario, il ponte Monachile sorge sull'antico ponte romano posto sulla via Traiana, anello di congiunzione tra Roma e il porto di Brindisi. Da qui si gode del panorama più suggestivo del paese; Lama Monachile è stata un antico porto commerciale durante la dominazione veneta nel XV secolo ed è oggi fulcro della vita turistica di Polignano, nelle serate estive.
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L'ABBAZIA DI SAN VITO - Si racconta che una nobildonna salernitana mentre annegava nel fiume Sele fu miracolosamente salvata da San Vito che le avrebbe chiesto di far traslare il suo corpo nel Locus Marianus, specificandole poi in un sogno che era in Puglia nel castrum polymnianense. Certo è che le reliquie sante resero prospero il luogo sacro, fondato, forse nel X secolo, da una comunità di monaci basiliani a cui succedettero nell'XI secolo i
monaci benedettini. Nei secoli successivi il complesso monastico passò da un dominio all'altro. Vi si insediarono anche i monaci francescani che resero il luogo meta di pellegrini. Dopo la soppressione degli ordini monastici, nel XIX secolo, il monastero fu inglobato nel palazzo marchesale dei Tavassi-La Greca.
L'elegante abbazia che si ammira attualmente è il risultato di aggiunte architettoniche nei secoli, ma ad affascinare sono soprattutto le eleganti forme barocche, come la scenografica scalinata esterna che dalla corte conduce al loggiato, con affaccio sul mare. La chiesa romanica presenta sull'antica porta segni degli attacchi turchi, all'interno è trinavata, con tre cupole in asse e volte a botte nelle navate laterali. Tutto il sito è interessante da un punto di vista archeologico: porto naturale sul mare Adriatico, alla foce di una
lama, e statio (stazione di cambio cavalli) sulla via traiana, per questo si svilupparono fiorenti traffici. Sono ben visibili i segni di un sistema difensivo contro le incursioni dal mare: le mura, all'interno la torre masseria
e sul mare la torre costiera. La spiaggia vale la sosta, soprattutto per ammirare lo splendido scenario dell'abbazia e le variopinte barche dei pescatori ormeggiate nella baietta.
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CENTRO STORICO E BALCONATE - Chiuso a riccio nella sua dimensione medioevale, con alte mura di cinta e rocce a strapiombo sul mare, il
borgo antico di Polignano rappresenta da sempre la storia, la cultura e l'anima della gente del luogo. L'arco marchesale, accoglie il visitatore e lo introduce nella "Piazza dell'Orologio" con la sua antica meridiana dove campeggia la chiesa di S. Maria Assunta che conserva le reliquie del santo patrono Vito ed il presepe di Stefano da Putignano, monumento nazionale.
Dalla piazza si diramano a raggiera numerose stradine, lastricate con pietre levigate dal tempo, che conducono in uno dei più affascinanti panorami che la costa pugliese offra. La suggestiva atmosfera serale, il gioco di luci, la musica dei concerti estivi ed i numerosi locali rendono il "paese vecchio" uno dei punti più frequentati di Polignano. Dal cuore del centro storico, piccole stradine
conducono alle caratteristiche logge e balconate che offrono meravigliosi scenari e straordinari punti di vista sul mare. Tra le più affascinanti balconate panoramiche c'è sicuramente quella di Santo Stefano ricavata dal basamento di un antico bastione, che faceva parte della cinta muraria.
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LA GROTTA PALAZZESE - Famosa in tutto il mondo, la Grotta Palazzese offre uno scenario unico e imperdibile per la sua particolare conformazione, con un antro marino visitabile dalla terrazza dove oggi sorge un ristorante, ma che veniva utilizzata già in passato come deposito prima e dal '600 come ristoro per i naviganti stranieri.
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LO SCOGLIO DELL'EREMITA - L'isola di San Paolo si trova a circa 300 metri dalla scogliera di Polignano, nella periferia a sud della città.
Agli abitanti del luogo è noto come 'Scoglio dell'Eremita' poiché, secondo la leggenda, vi si sarebbe stabilito un uomo, deciso a vivere lontano dal resto del mondo. Sulla sommità vi sono le rovine di una cappella dedicata a S. Antonio Abate (1612), adibite a lazzaretto durante il 1837, per far fronte all'epidemia di colera. Sullo scoglio sono ancora visibili le rovine del pozzo
per la raccolta dell'acqua piovana e una croce in ferro che venne fissata da alcuni missionari nel 1901 in occasione delle feste centenarie in onore del santo patrono San Vito Martire. Non potete perdervi la possibilità di fotografare questo scoglio che al tramonto, e ancor più all'alba, si tinge di colori suggestivi e di un fascino irresistibile.
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GELATO E CAFFE' "SPECIALE" - Polignano a Mare è anche la 'città del gelato', uno tra i prodotti più amati al mondo. Il gelato per antonomasia a Polignano è quello del 'Super Mago del Gelo', l'antica gelateria fondata dal Cavaliere Giuseppe Campanella il cui figlio Mario ha creato, a metà degli anni '60, il 'caffè speciale', preparato con caffè, panna e scorza di limone, e l'amaretto ottenuto da mandorle dolci tritate. Tante sono le imitazioni, ma uno solo resta l'originale. Se venite qui in vacanza non dimenticate di assaggiare questa specialità locale!
Per maggiori informazioni: www.mariocampanellailsupermagodelgelo.it
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IL LIBRO POSSIBILE - La manifestazione culturale più importante della ricca estate polignanese. Il Libro Possibile è un un festival di letteratura, ma anche un confronto fra autori di generi diversi e lettori, che propone ogni anno le novità più interessanti della stagione editoriale. A sancire il successo di questa iniziativa, che si svolge dal 2003 per quattro serate di luglio, tra i vicoli, le piazzette e le terrazze del bellissimo centro storico di Polignano a
Mare è la formula-aperta delle piazze del centro storico utilizzate come centri di aggregazione e incubatori di idee e di progetti.
Per maggiori informazioni: www.illibropossibile.com
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IL MUSEO PINO PASCALI - Fuori dal centro storico, procedendo verso sud sul lungomare, a strapiombo sul mare si incontra la Fondazione Pino Pascali, museo di arte contemporanea, che dal maggio 2012 ha sede nell'ex mattatoio
comunale del paese. Si tratta di un edificio in pietra e tufo di inizi XX secolo, che con i suoi 300 mq distribuiti su due piani, garantisce una location adeguata alla collezione permanente delle opere del geniale artista e alle mostre temporanee. A Pino Pascali, oltre al museo, viene ogni anno dedicato l'omonimo
premio riconosciuto all'artista in grado di esprimere la stessa forza innovativa e la stessa irriverenza che hanno ispirato il barese. Pino Pascali è stato forse l'artista pugliese più grande, certamente il più celebre a livello internazionale di tutto il Novecento; nella ricerca di nuove forme espressive, che lo avvicinassero alle tendenze artistiche contemporanee europee e americane, scelse di aderire all'Arte povera non solo per questioni ideologiche ma anche legate alle sue radici che affondavano in una realtà rurale. Nelle sue opere
colpisce la presenza di materie povere (lattine vuote, spazzole di plastica) che si uniscono alle suggestioni della sua Puglia, quali il mare, i campi, gli animali e la terra. A 33 anni, al momento della sua prematura morte, si apprestava a diventare (insieme ad artisti come Kounellis, Merz ed altri) uno degli esponenti di maggiore spicco dell'Arte povera.
Per maggiori informazioni: www.museopinopascali.it
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