Jabal Al Akhdar in arabo significa ‘montagna verde’ e, se si parla di Oman, nessuno se lo aspetterebbe mai. Invece è un massiccio che fa parte della catena montuosa dei Monti Ḥajar, e che si estende per ben 300 chilometri. Pensate che la vetta più alta, Jabal Sham, che si trova a Ovest di Rustaq, supera i 3mila metri. Le sue vallate, i suoi canyon scavati dai wadi e le sue pareti a picco le hanno conferito il soprannome di Grand Canyon dell’Oman. E il paesaggio che si apre davanti agli occhi di chi lo visita davvero non ha nulla da invidiare alla nota località americana
La ‘Montagna verde’ deve il suo nome al terreno estremamente fertile, grazie al clima sempre fresco, al labirinto di wadi che la attraversa e di terrazzamenti che la ricoprono, alcuni naturali, altri creati dalla mano sapiente degli omaniti, che qui riescono a far crescere ogni sorta di fiore e pianta da frutto, dai melograni, all’uva, alle albicocche, alle pesche. Basti pensare che a primavera si riempie di bellissimi giardini di rose. Una vera meraviglia
Jabal Al Akhdar è una delle attrazioni turistiche più famose dell’Oman. È stata di recente riconosciuta come riserva naturale, al fine di preservarne la sua unica quanto fragile biodiversità. Lo stesso Sultano dell’Oman Qaboos ha stabilito che fosse dichiarato santuario naturale
Si trova nell’interno dell’Oman, a circa due ore d’auto dalla Capitale Muscat, e per questo è facilmente raggiungibile dai turisti amanti della natura e delle attività all’aria aperta. I patiti di percorsi su strada si possono cimentare con acrobazie sulle alture del Jabal Al Akhdar, a un’altitudine di 2.000 metri e con un clima favorevole tutto l’anno, ideali per un giro in 4x4 o in moto, on e off road
Le cime più elevate delle montagne sono puntellate di antichi villaggi che quasi si confondono con i colori della natura, alcuni tuttora abitati, altri praticamente abbandonati: Al Ayn, Al Aqr e Misfat Al Abreyeen (il villaggio più antico dell'Oman). Qui la vita è lenta, ma agli abitanti non manca nulla. L’acqua, fonte estremamente preziosa in Medioriente, viene trasportata per mezzo di una fitta rete di ‘falaj’, canali artificiali che convogliano l’acqua dalle fonti naturali dei wadi e delle sorgenti sotterranee in tutto il Paese, fino in cima alle montagne. Questo particolare sistema d’irrigazione è stato dichiarato Patrimonio dell’Unesco nel 2006
Jabal Al Akhdar è divenuto talmente popolare tra i turisti che visitano il Paese che il ministero dell’Ambiente ha dovuto limitarne l’ingresso per ridurre le attività all’interno della riserva. Oggi, per accedere alla zona in auto è necessario superare un check point e ottenere il lasciapassare
Nessun problema di accesso per chi ha prenotato un hotel, come l’Anantara Al Jabal Al Akhdar, uno dei resort più paradisiaci che ci siano in zona. Le sue camere sono a strapiombo sulle profonde valli e si può godere di una vista mozzafiato anche solo stando sulla terrazza della propria camera o in ammollo nella piscina a sfioro. Qui si trascorrono le serate con un golfino sulle spalle - quando nel resto dell’Oman ci sono 40°C – affacciati sulla terrazza Diana’s Point, un omaggio alla Principessa Diana che soggiornò qui durante una sua visita in Oman, oppure ammirando le stelle nel buio più totale della notte omanita dall’osservatorio privato dell’hotel