Quando si pensa alla Romagna, la si associa sempre al mare, le lunghe spiagge sabbiose e la buonissima piadina romagnola. In Romagna (e dintorni) ci sono invece tesori culturali che vale la pena visitare, fra una nuotata e un'altra o nei ponti primaverili. Primi fra tutti i bellissimi castelli, di cui la zona è piena. La Romagna è terra di castelli e di fortezze. Un territorio esposto agli attacchi, costretto a difendersi nel Medioevo e fino al Rinascimento. Un territorio dove fiorì la signoria dei Malatesta (1200 – 1500) e dove l’espressione del suo potere si ritrova in rocche e fortificazioni, castelli che dominano le vallate, ma anche bellezze artistiche conservate al sicuro tra le loro mura: affreschi, ceramiche, sculture, musei e biblioteche.
Noto come Rocca di San Leo. Edificato nel VI secolo, ha vissuto il suo massimo splendore durante la signoria dei Malatesta. Conquistata dai rivali del Montefeltro nel 1441, è passata alla storia perché nelle sue segrete venne imprigionato e morì il famoso Conte di Cagliostro. Dopo l’Unità d’Italia e fino al 1906 è stato un carcere.
Lasciata alle spalle la costa romagnola, basta salire su una delle numerose alture dell'entroterra riminese per ritrovare la quiete. Dall'alto dei suoi 436 metri, Montebello domina elegante la valle del Marecchia e dell'Uso, offrendo anche al visitatore più esigente un affascinante percorso tra storia, arte e natura. La poderosa rocca, un tempo teatro di numerose battaglie, ci offre oggi silenziosa un panorama mozzafiato; segnata da una storia millenaria, ci guida alla scoperta dei suoi tesori nascosti, nonché dei suoi misteri. Come la leggenda di Azzurrina, che ogni anno attira davvero molti turisti. Il suo vero nome è Guendalina, ma è passata alla storia come , appunto, Azzurrina. Figlia di un certo Ugolinuccio o Uguccione, feudatario di Montebello nel 1375, fu la protagonista di un triste fatto di cronaca. Era il 21 giugno di quel lontano anno quando, nel nevaio della vecchia Fortezza, la bimba scomparve e non venne mai più ritrovata. Questa in breve è la sua storia che, tramandandosi oralmente per circa 3 secoli, si arricchì di elementi di fantasia. Ma perché se ne parlò tanto? Il motivo lo apprendiamo da una Miscellanea di racconti della bassa Val Marecchia, frutto di un gusto seicentesco per le fabulae popolari. La penna di un raccoglitore di storie del XVII secolo fermò così, su carta, il lungo volo di quella che, ormai, era già una leggenda: Azzurrina. “… aveva gli occhi color del cielo e i capelli chiari coi riflessi azzurrini …”
In pieno centro storico, l’edificio è datato 1437 ed è stato voluto da Sigismondo Pandolfo Malatesta come palazzo e fortezza. Oggi è rimasto poco dell’antica fortificazione: rimangono il nucleo centrale e le pareti della cinta muraria, dove troneggiano delle torri quadrate che poggiavano in origine le basi dentro un fossato. Il castello oggi viene utilizzato per ospitare eventi culturali, esposizioni, mostre e mercatini.
Si trova su uno sperone roccioso, nel punto più alto del paese. Nel XII secolo è appartenuto alla famiglia dei Malatesta le cui tracce si ritrovano tra le stanze e nei suoi sotterranei. Qui nacque Malatesta da Verucchio detto il “Centenario”, il Mastin vecchio citato da Dante nell’Inferno, condottiero e governatore di Rimini. Verucchio rimase sempre un presidio strategico militare. La rocca si può visitare interamente.
La Rocca Malatestiana, posta sulla sommità del Colle Garampo e circondata dal Parco della Rimembranza, è una fortezza nata per difendere la città di Cesena; l'attuale è la terza fortificazione costruita a poca distanza dalle rovine delle due precedenti di epoca tardo-romana e medievale.
Costruita circa nell’anno mille sul Sasso del Lupo, denominata anticamente “Petra anellaria” per la forma circolare della roccia su cui si appoggia. Dal 1506 al 1660 fu feudo dell’illustre Famiglia genovese dei Campofregoso che la trasformarono in residenza signorile. Oggi la rocca ospita il mondo delle fiabe con quattro stanza dedicate a quattro temi, in collaborazione con lo stilista Salvatore Ferragamo.
Vicino alla Romagna, nella Repubblica di San Marino si trovano le tre celebri rocche che sorgono sui punti più alti del monte Titano, simboli della Serenissima Repubblica. La "Rocca Guaita" (prima torre) eretta nell'XI secolo ospita una Cappella eretta in onore di Santa Barbara. La "Rocca Cesta (seconda torre)" costruita nel XIII secolo sul punto più alto della montagna precede la terza e la più piccola delle tre torri, il "Montale".
Nella provincia di Pesaro e Urbino si trova lo splendido castello di Gradara con il suo borgo, che fecero da cornice alla storia d'amore di Paolo e Francesca, narrata da Dante nella Divina Commedia. Qui storie d’amore e di arme si sono intrecciate nel corso dei secoli. Qui Paolo e Francesca legarono indissolubilmente la loro storia d’Amore a questo Castello ed al cuore dei suoi abitanti. Il Castello di Gradara è stato il teatro dell’Amore tra Paolo Malatesta e Francesca Da Polenta, un amore reso immortale nei toccanti passaggi del V Canto della Divina Commedia.