IL DUOMO - Fu costruito nel periodo in cui il Comune medievale assunse la massima importanza. I lavori iniziarono sotto il pontificato di Nicola IV nel 1290 e la prima messa vi fu celebrata il 15 agosto 1297 da Bonifacio VIII. Il primo costruttore di cui si hanno notizie è il benedettino Fra Bevignate. Nel 1309, l'architetto Lorenzo Maitani, avendo assunto la direzione dei lavori, ideò e modificò la facciata a tre cuspidi e rafforzò con quattro archi rampanti i lati della crociera e con due l'abside.
La facciata è considerata espressione tipica dell'arte gotica italiana. Nei quadri delle cuspidi sono rappresentate varie scene della vita di Gesù e della Vergine con mosaici dorati che nel corso dei secoli hanno subito restauri e rifacimenti.
Al centro della facciata, tra le due cuspidi centrali, si può ammirare il rosone, un capolavoro di Andrea di Cione detto l'Orcagna, formato da colonnine e delicati elementi decorativi, con al centro la testa del Redentore. L'opera fu realizzata tra il 1354 e il 1380.
I tre portali sulla facciata sono di grande effetto. Quelli laterali terminano ad ogiva, mentre quello centrale a tutto tondo; la strombatura ha una stupenda decorazione che vede alternarsi una serie di colonnine tortili con fascioni decorativi. Nel 1970 furono sostituite le antiche porte lignee con quelle bronzee realizzate da Emilio Greco. Si possono visitare anche i sotterranei del Duomo dove sono stati collocati gli strumenti e gli utensili provenienti dal secolare cantiere. Uno spazio suggestivo e riservato che custodisce la memoria dell'originaria configurazione architettonica del Duomo
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LA RUPE E IL PAESAGGIO - Il colpo d'occhio che la rupe di Orvieto è in grado di offrire è qualcosa che colpisce i visitatori fin dall'antichità. Le citazioni letterarie in tal senso sono innumerevoli e talvolta prestigiose; dalla seconda meta del XIX secolo in avanti le descrizioni si arricchiscono sovente di tavole disegnate e di tele dipinte, che ancora oggi fanno bella mostra di sé in gallerie espositive nazionali e internazionali.
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UNA STORIA DI 3.000 ANNI - L'impatto più immediato della città è quello di un nucleo medievale; e di alcune tipiche conformazioni urbanistiche del Medioevo in Europa, il centro storico presenta anche la mappa pressoché a forma di cuore: una necessità più che una scelta, dovuta alla naturale conformazione del masso tufaceo. Il tessuto urbano della città storica e dell'anello immediatamente sottostante la rupe vi darà modo di scoprire, in ogni caso, importanti segni di epoche sia preesistenti sia successive, dagli etruschi al '900.
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POZZO DI SAN PATRIZIO - Rappresenta la seconda attrazione di Orvieto, dopo il Duomo. Come il Pozzo della Cava, fu fatto scavare da Papa Clemente VII per garantire acqua alla città in caso di assedio. L'incarico per la realizzazione fu affidato ad Antonio da Sangallo il Giovane nel 1527. Il pozzo è profondo 62 metri e largo 13, con due porte diametralmente opposte che danno accesso alle due scale a chiocciola, l'una sovrapposta all'altra in modo da essere indipendenti e consentire quindi la discesa anche alle bestie da soma.
E' illuminato da 72 finestroni ed ogni scala conta 248 gradini facili da scendere e salire. Il nome, probabilmente, gli fu attribuito perché fu usato nella seconda metà del Settecento come 'Purgatorio di San Patrizio' in analogia alla caverna irlandese in cui il Santo si ritirava in preghiera.
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LA CHIESA DI SANT'ANDREA - E' sorta probabilmente nel VI secolo come dimostrano alcuni resti di quell'epoca visibili nei sotterranei. Ricostruita nei secoli XI e XII e completata nel secolo XIV. La facciata è fiancheggiata, a destra da una singolare torre dodecagonale merlata e decorata con tre ordini di bifore, a sinistra da un portico che è stato costruito nel 1926. E' dal 1338 che vi si celebra la solennità della Madonna Assunta; in quell'anno, infatti, il Consiglio generale di Orvieto deliberò di portare la statua della Madonna Assunta in Duomo, la vigilia del 15 agosto, affinché liberasse dall'assedio la città. L'interno, a tre navate divise da colonne di granito orientale con capitelli classici, presenta una certa analogia con l'architettura del Duomo. La chiesa è uno degli edifici religiosi più importanti della città.
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I SOTTERRANEI DELLA CHIESA DI S. ANDREA - Sono la carta d'identità di Orvieto, testimoniando la sua evoluzione storica dal periodo Villanoviano ai giorni nostri (Visita guidata con l'archeologo su prenotazione sempre aperto durante le principali festività).
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CHIESA DI SAN GIOVENALE - Costruita sulle rovine di un antico edificio dell'anno 1000, è uno dei più significativi esempi dell'arte romanico-gotica. L'interno presenta tre navate con otto colonne cilindriche in tufo, con archi a tutto sesto che sorreggono le pareti della navata centrale. Gli affreschi più importanti sono l'Annunciazione, il Presepe e la Madonna con S. Sebastiano, tutti della scuola orvietana del '200-'500. In questa chiesa si venera la testa di S.Savino che, insieme a San Giovenale, diffuse la religione cristiana ad Orvieto. Il portale in travertino del 1497, situato sulla fiancata destra, è sormontato da una lunetta con la figura di San Giovenale vescovo.
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LA FUNICOLARE DI ORVIETO - Collega la stazione ferroviaria con il centro storico della città superando, in circa due minuti, un dislivello di 157 metri e portando 75 viaggiatori lungo 580 m. di percorso. L'ultimo tratto verso Orvieto (l'arrivo è a Piazza Cahen) è costituito da una galleria lunga 123 metri scavata nel masso tufaceo. Anche per questo motivo la funicolare è di tipo 'va e vieni' a singolo binario, con un tratto sdoppiato al centro per permettere l'incrocio delle due vetture che si avvicendano nella discesa e nella salita.
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PAAO - PARCO ARCHEOLOGICO AMBIENTALE DELL'ORVIETANO - ANELLO DELLA RUPE - Un percorso pedonale di 6 km ca. alla pendice della rupe realizzato dal Comune di Orvieto in collaborazione con diversi comuni dell'area Orvietana, Soprintendenza per i beni archeologici dell'Umbria, Regione Umbria, Provincia di Terni, Comunità Montana. Diverse sono le tappe che si possono effettuare intorno alla 'Città Vecchia' passando dagli Etruschi al Medioevo. il PAAO si prefigge di promuovere valorizzare e coordinare il patrimonio storico archeologico e paesaggistico ambientale che caratterizza l'intera area del Comprensorio, di favorire l'integrazione tra diversi contesti territoriali tramite la messa a sistema delle risorse e di assicurare la conservazione, lo sviluppo locale, la costruzione di percorsi didattici e l'attivazione di servizi culturali e turistici.
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LA GASTRONOMIA DELL'ORVIETANO - Orvieto ha una grande tradizione enogastronomica semplice ed ancora genuina, la gastronomia tradizionale ha sempre avuto contatti con quella delle zone limitrofe del centro Italia. Gli elementi principali sono l'olio, i formaggi, le carni fresche soprattutto di maiale e gli animali da cortile. Salsicce, salami, prosciutti e le caratteristiche mazzafegate (salsicce dolci, con corata di maiale) e tutto quanto concerne la lavorazione delle carni suine nell'Orvietano sono ad alto livello gastronomico. Per quanto riguarda i piatti di carne di manzo predominano le grigliate miste. L'allevamento di vitelloni di razza Chianina garantisce un'ottima scelta di carne. Conigli, pollame e cacciagione sono cucinati in vario modo: il coniglio a porchetta rappresenta l'emblema della cucina tradizionale in quanto la sua preparazione è originale dell'orvietano. La 'gallina ubriaca' ed il cinghiale in agrodolce sono i piatti più caratteristici.
Nel territorio sono diffuse la raccolta dei funghi, delle castagne e soprattutto degli ottimi tartufi, sia bianchi che neri. Fabro, Comune situato nell'alto Orvietano, è una della 'Città del Tartufo' d'Italia, dove si raccoglie anche il famoso Tartufo Bianco come quello di Alba.
La cucina tradizionale locale è curata da tutti i ristoranti della città e del territorio e numerose sono le manifestazioni e le iniziative eno-gastronomiche, le sagre e le mostre mercato con risonanza interregionale, nazionale ed internazionale.
Orvieto è una delle poche città al mondo che leghi inscindibilmente il proprio nome al suo vino di territorio prodotto in loco da almeno 2500 anni. Le D.O.C. sono tre: Orvieto Classico e Classico Superiore, Rosso Orvietano e Lago di Corbara.
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