Un itinerario alla scoperta di una Milano insolita, sulle tracce degli antichi Romani che sono vissuti nella Mediolanum (la località "in mezzo alla pianura") occupata nel 222 a.C. in seguito a un aspro assedio dai consoli romani Gneo Cornelio Scipione Calvo e Marco Claudio Marcello. Nove luoghi dove si possono ancora vedere come appariva il Capoluogo lombardo ai tempi dei Romani (GUARDA LA MAPPA)
Si trova a due passi dalla fermata della metropolitana di Cairoli, sulla Linea Rossa, in pieno centro storico, da dove parte l'itinerario della Milano romana. Qui sorgeva l'antica cerchia muraria con la Porta Vercellina che risale al 49 a.C. (GUARDA LA MAPPA)
Dal giardino del Museo Archeologico si può ammirare un tratto della cinta muraria e la Torre di Ansperto del circo romano, costruito alla fine del III secolo d.C. da Massimiano e demolito probabilmente nel 1162 d.C. a opera del Barbarossa (MAPPA)
Qui si trovano i resti del palazzo dell'imperatore Massimiano (250-310 d.C.). Nei pochi anni del suo regno Massimiano lasciò a Milano alcune opere imponenti. Tra queste un grande ippodromo, il più grande dell'epoca (470 × 85 m), dotato di una parte monumentale con due torri, una delle quali esiste ancora trasformata in campanile del convento di San Maurizio Maggiore. Tra le opere anche un mausoleo ottagonale per il quale fece costruire un sarcofago che è divenuto il fonte battesimale del Duomo di Milano (MAPPA)
Tra piazza Affari e via S. Vittore si trovano i resti del teatro a cui ancora oggi la via deve il nome, l'edificio pubblico più antico della città tardo-repubblicana o augustea, risalente alla metà-fine del I secolo a.C.
Sono ancora visibili alcuni resti di un pavimento in battuto di malta con inserti di marmo che testimoniano l'antica presenza di una domus
Qui sorgeva il circo, costruito alla fine del III secolo d.C. dall'imperatore Massimiano Erculeo, dove si svolgevano le corse dei carri, molto amate dal popolo fino al VI secolo d.C. Qui nel 604 d.C. (GUARDA LA MAPPA IN 3D). Nei secoli successivi viene progressivamente spogliato e demolito. La sua definitiva distruzione risale probabilmente al 1162 d.C. a opera del Barbarossa o dei milanesi stessi, per impedire agli assedianti l'utilizzo come roccaforte contro la città. Prima della riscoperta del monumento nel 1939 si perde addirittura memoria della sua ubicazione, ricordata soltanto dai nomi di via Circo e delle chiese di Santa Maria ad Circulum e Santa Maddalena ad Circulum, sorte presso il lato curvo dell'antico edificio e demolite nel 1789
Qui è visibile la Torre dei Musulmani, unica traccia rimasta della Porta Ticinensis del I secolo a.C.. Se le colonne di San Lorenzo, erette probabilmente alla fine del IV secolo d.C., e l'omonima chiesa paleocristiana (390- 410 d.C.) non hanno bisogno di presentazioni, meno noto è il portale che introduce al corpo ottagonale della Cappella di Sant'Aquilino, appartenente a un edificio pubblico della fine del I secolo d.C.. Della cappella, probabilmente un mausoleo imperiale, si conservano solo alcune tracce, come la platea di fondazione su cui poggia l'edificio, che può essere visitata nel sotterraneo
Il colonnato di marmo davanti alla facciata di San Lorenzo è il monumento romano meglio conservato e più famoso di Milano. Fu eretto in epoca tardo antica (probabilmente nel V secolo d.C.) come prospetto scenografico dell'atrio antistante la chiesa, ma è costituito da colonne, basi, capitelli e frammenti di architrave molto più antichi, recuperati da un ignoto edificio pubblico della seconda metà del II secolo d.C.. Qui sorge la chiesa di San Lorenzo datata tra il IV e il V secolo al cui interno si ammira il sacello di Sant'Aquilino, un mausoleo imperiale. La cappella di Sant'Aquilino, che recenti indagini datano tra il 390 e il 430 d.C., si compone di un atrio a forcipe e di un corpo ottagonale all'esterno, articolato internamente in un alternarsi di nicchie semicircolari e ottagonali
Qui sorgeva l'anfiteatro, uno dei più grandi dell'Italia settentrionale, che sorse nel I secolo d.C. all'esterno delle mura cittadine, non lontano dalla Porta Ticinensis (ora Ticinese). Nell'arena centrale ellittica, circondata da gradinate per gli spettatori, si svolgevano duelli tra gladiatori, lotte tra uomini e animali feroci, pubbliche esecuzioni di condannati a essere sbranati dalle bestie e addirittura battaglie navali. Nel corso del V secolo d.C. l'anfiteatro, che poteva ospitare 20mila spettatori, venne spogliato dei materiali edilizi dell'anello esterno, reimpiegati per nuove costruzioni o per rinforzare la cinta muraria. E' stato ipotizzato l'utilizzo della struttura ancora in epoca longobarda (VI-VII secolo d.C.), forse come sede della guarnigione militare. Le imponenti fondazioni della struttura sono visitabili nel Parco Archeologico dell'Anfiteatro, al quale è annesso l'Antiquarium Alda Levi (MAPPA)