La struttura del sito espositivo Expo è costruita su due assi perpendicolari: il Cardo e il Decumano, ispirati alla struttura del castrum latino. Su questi assi si affacciano i padiglioni dei Paesi partecipanti.
Il sito espositivo è situato a pochi chilometri dal centro di Milano ed è collegato con i tre aeroporti della città e i principali sistemi di trasporto pubblico. L'aera si estende su circa un milione di metri quadri: spostarsi da un punto all'altro del perimetro dell'area a piedi può risultare difficile, faticoso e poco efficiente, perciò i visitatori possono decidere di pianificare la propria esperienza e utilizzare per gli spostamenti una navetta, People Mover.
Ingresso e Orari di apertura:
Lunedì-Domenica, ore 10-23 (biglietterie 9.30 - 21.00)
Ingresso serale 19-23
Chiusura dei tornelli di accesso alle ore 21 (in entrata)
All'ingresso del Sito Espositivo sono svolti controlli di sicurezza secondo gli standard previsti negli aeroporti internazionali.
"Educare per innovare" è il tema scelto dal Paese africano per il proprio spazio espositivo a Expo 2015. Il concetto di educazione è interpretato come consapevolezza della nutrizione nella società angolana, un tema affrontato dalla scuola primaria all'università, con la ridefinizione delle norme e e dei regolamenti della produzione locale e delle importazioni, e l'introduzione di controlli di qualità nei mercati locali.
Il concetto di innovazione si compone di due aspetti: uno basato sul costante incoraggiamento delle pratiche locali tradizionali, salutari e sostenibili; l'altro rivolto a integrare le migliori tecnologie che la scienza è in grado di offrire per un solido sviluppo sostenibile.
L'ispirazione architettonica del padiglione trova riferimento in una delle caratteristiche naturali dell'Angola: l'albero di Baobab, considerato sacro nella cultura angolana. Uno dei focus è sul ruolo della donna, centrale nella società angolana, dalla preparazione del cibo alla gestione dell'economia domestica, dall'igiene della famiglia all'educazione.
L'Azerbaijan, strategicamente situato nel Caucaso, è uno dei siti culturali più antichi dell'Umanità ed è crocevia di storia, cultura, biologia, natura ed ecologia. La consapevolezza di essere un ponte culturale strategico tra Nord, Sud, Est e Ovest, ha ispirato politiche volte alla protezione del territorio, ricco di risorse naturali, umane e culturali.
La sua interpretazione del tema di Expo è incentrata su itinerari tematici che hanno lo lo scopo di educare i visitatori a riconoscere questo Paese come un grande produttore ed esportatore di prodotti organici, genuini e sani.
Un padiglione che in realtà è un bosco: infatti è proprio un bosco quello che è stato piantato nel grande lotto a disposizione dell'Austria. Sul sito sono stati portati 2.000 metri cubi di strati minerali. Le piante da boscaglia sono a dimora, seguite dallo strato arbustivo: cespugli, felci, muschi e piante rampicanti. In questo contribuiranno le foreste federali, con piante tipiche dei boschi austriaci.
Il punto più alto del padiglione era stato raggiunto già a dicembre 2014, quando è stato piantato un Carpino che rappresenta la cima più alta del bosco. Si tratta di un albero di quasi dodici metri, che sovrasta non solo il Padiglione Austriaco, ma la maggior parte delle costruzioni nell'area dell'Expo. Per la costruzione in legno per la bordatura del bosco sono stati utilizzati 180 metri lineari di pareti di legno in compensato multistrato. Si tratta di un materiale formato da più strati sovrapposti in modo incrociato per aumentarne la stabilità e renderlo in grado di essere montato e smontato molto velocemente
La struttura del padiglione belga è ecosostenibile e rappresenta un ottimo modello di pianificazione urbana, la "Lobe City": una città responsabile, vivace e interattiva. Al suo interno, sono esposti e sperimentati i più sorprendenti ritrovati scientifici e tecnici atti ad affrontare la sfida alimentare, come i metodi alternativi di produzione alimentare, l'acquaponica, l'idroponica, la coltura d'insetti e alghe. Sono proposti inoltre una vasta gamma di prodotti di alta qualità come il cioccolato belga, le patatine fritte belghe nonché le birre tradizionali belghe. A questi prodotti ben conosciuti si aggiungono quelli più innovativi provenienti da tecnologie alternative. Il padiglione si presenta come una pergola semicoperta, da cui si accede alla fattoria. Lungo una facciata di vetro, si trovano una serie di bottiglie di birra giganti che lasciano filtrare la luce. A destra, su un muro di cioccolato, alcuni schermi mostrano il know how dell'industria cioccolatiera belga.
Il simbolo del padiglione, che è anche il tema della partecipazione della Bielorussia a Expo 2015, è la Ruota della Vita, una sorta di mulino ad acqua, sotto il quale uno spazio espositivo con monitor interattivi racconta il progresso agricolo e tecnologico del Paese. Il Paese vuole così testimoniare la forte attenzione allo sviluppo del settore agricolo e il suo dinamismo. L'attenzione dei visitatori è guidata verso la grandiosa esperienza dei differenti progetti volti al mantenimento della sicurezza alimentare e della qualità cristallina delle acque.
Il Brasile è tra i più grandi produttori agricoli del mondo. La sua attività agroindustriale è prospera e rinomata, mentre è meno nota la capacità tecnologica che supporta questo notevole rendimento. La partecipazione a Expo Milano 2015 è l'occasione per mostrare al mondo le attività di ricerca del Paese e i suoi modelli di produzione e consumo di cibo. Nel padiglione sono illustrate le soluzioni volte ad estendere la produzione di cibo e le relative esportazioni, nonché a soddisfare le esigenze della società senza svalutare la risorsa più importante del Paese: la biodiversità, risorsa fondamentale per l'equilibrio dell'intero Pianeta. Il cuore pulsante del Padiglione del Brasile è una rete interattiva che collega i tre piani. Camminando sulla rete sospesa, i visitatori interagiscono con l'ambiente circostante: dei sensori, infatti, rilevano i movimenti trasferendo impulsi che modificano il suono e la luce circostante.
E' prima volta che la Cina è presente ad una Esposizione Universale con padiglione self built. Il Padiglione della Repubblica Popolare Cinese (il secondo più grande dopo quello della Germania) accoglie i visitatori con il tema "Terra di speranza, cibo per la vita" e un design ispirato ai valori tradizionali della convivenza armoniosa, che guidano anche la scelta dei materiali utilizzati nella costruzione, come il riso e il bambù. Il progetto architettonico riproduce delle onde di grano dove le forme di un paesaggio naturale si fondono a quelle di uno skyline urbano, riprendendo le linee tradizionali dell'architettura cinese ed esaltandole attraverso l'uso delle moderne tecnologie. Il tetto realizzato in bambù filtra la luce naturale e permette di ridurre i consumi energetici.
Con il tema della partecipazione "Cibo per la mente - Delineare e condividere il futuro" il Padiglione degli Emirati Arabi Uniti esplora le sfide reali che si presentano nel nutrire il pianeta, in particolare per quanto riguarda terra, cibo, energia e acqua, ed evidenzia alcune delle soluzioni innovative che il Paese ha sviluppato in questi settori. Soluzioni che partono da un bisogno locale, ma che portano a un beneficio globale, dal momento che molte parti del mondo vivono le stesse difficoltà degli Emirati a causa della spirale della domanda e degli effetti del cambiamento climatico.
L'esperienza offerta dal padiglione comprende la cultura tradizionale e i suoi valori, il calore e l'ospitalità degli Emirati, la convivialità del cibo e un tecnologico ambiente multimediale.
Il padiglione di quella che è stata definita la Silicon Valley baltica è caratterizzato da tecnologie innovative, con ambienti -soffitti compresi- completamente rivestiti da schermi ad alta risoluzione che proiettano in streaming scene in diretta dall'Estonia. Oltre al free wifi, una app creata per l'occasione fornisce news sul Paese ed è in grado di ricevere ordinazioni di cibo biologico e fusion servito presso il ristorante estone del padiglione.
I visitatori possono anche provare ad auto-produrre elettricità facendo oscillare altalene collegate a generatori che forniscono energia, stampando alla fine alcune foto della loro impresa.
Una vera e propria porzione di territorio francese, capovolta e realizzata interamente in legno smontabile e riutilizzabile: è questo il padiglione presentato dalla Francia seguendo il tema "Produrre e nutrire in altro modo". Il padiglione ha una struttura essenziale, interamente costruita con legno proveniente dal dipartimento del Jura e realizzata con una forma spettacolare e tecnologica: linee libere e assemblaggi invisibili. Il progetto architettonico è un omaggio alle tipiche Halles parigine, luogo di scambio ma anche di produzione, metafora di un territorio fisico, sociale e culturale e luogo in cui seminare nuove visioni dell'alimentazione. Il visitatore è accompagnato in un percorso attraverso un giardino che racchiude la diversità e la ricchezza delle varie regioni.
Il Padiglione della Germania trasmette una posizione chiara riguardo all'esigenza di costruire secondo i principi di sostenibilità e nel rispetto delle risorse. Con moderne tensostrutture a membrane tessili e in acciaio, le architetture effimere offrono in particolare buone opportunità costruttive servendosi di strutture estremamente leggere che consentono di ridurre l'impiego di materiali. Di proposito non si è voluto far ricorso ad una parete esterna interamente chiusa. La regolazione climatica degli ambienti interni avviene in maniera del tutto naturale e senza consumi energetici. "Nel Padiglione Tedesco facciamo vedere il forte spirito innovativo e il grande impegno che caratterizzano il nostro paese nella politica e la ricerca, nella società civile e nella solida economia, ma anche nella scena culturale e creativa", ha spiegato il responsabile della rassegna per la Germania.
Le parole chiave attorno alle quali si snoda l'intervento giapponese a Expo sono essenzialmente due: Salute e Edutainment. Il Giappone propone i propri piatti tipici a base di riso, pesce crudo e verdure come modello alimentare bilanciato, in antitesi agli eccessi che provocano l'obesità per un miliardo di persone.
Il governo si sta impegnando per far riconoscere dall'Unesco la propria dieta come patrimonio dell'umanità.
Si è scelto di proporre un padiglione con un'ampia entrata e uno sviluppo in lunghezza, come una delle case tradizionali di Kyoto. Oltre a materiali naturali come bambù e legno, non mancano tecnologie informatiche e sistemi per il risparmio energetico.
Il Padiglione Italia si compone del Palazzo Italia, dei quattro edifici sul Cardo e della Lake Arena, per un totale di 14.000 metri quadri. Il Palazzo Italia è il cuore dell'intero spazio, destinato a rimanere anche nel periodo post-Expo come polo dell'innovazione tecnologica al servizio della città. Il progetto è stato concepito seguendo il concetto ispiratore dell'Italia come Vivaio di Energie Nuove, nido del futuro, ricco di passato, ma non malinconico museo delle proprie grandezze. Ogni italiano ha ben presente l'immagine del borgo che ha segnato la storia di molte città. A questa immagine rimanda la struttura degli spazi espositivi che si trovano lungo il Cardo per rappresentare la varietà e la ricchezza dell'Italia: a nord la rappresentazione dei Territori e delle Regioni italiane mentre a sud le filiere del Made in Italy attraverso una grande mostra delle eccellenze nazionali negli ambiti dell'alimentazione e della sostenibilità.
Il Padiglione della Malaysia ha la forma di quattro semi della foresta pluviale, lungo i quali si sviluppa la visita. La struttura esterna dei semi è costruita con il "Glulam" o legno lamellare, un innovativo legno strutturale ricavato da materiale locale sostenibile. Nel quarto seme, musica, arte e cultura illustrano lo spirito malese. Il seme, un simbolo di crescita, indica l'inizio di un percorso, e il potenziale racchiuso in esso. La scelta del Glulam, in combinazione con la forma strutturalmente complessa del Padiglione della Malaysia a Expo Milano 2015, nasce dalla volontà di mostrare le capacità della Malaysia sia per quanto riguarda il design che per l'utilizzo di materiali innovativi. Il padiglione della Malaysia riflette il continuo impegno della Malaysia verso lo sviluppo e la crescita, fondati su un sistema che conduce il ciclo della vita, promuove la sostenibilità, l'utilizzo e il consumo responsabile delle risorse naturali.
La costruzione dello stand riprende in chiave moderna la tradizionale architettura di una Kasbah realizzata in legno e terra, rispettando il concetto di sviluppo sostenibile delle linee guida di Expo 2015. La struttura è ideata come un sottile gioco di volumi, dentro il quale si sviluppa "Un viaggio di sapori", l'essenza stessa del concetto del progetto. Paesaggi ed immagini suggestive che invitano a scoprire tutta la varietà e ricchezza del Regno: un'autentica esperienza articolata lungo un percorso sensoriale scandito dai cinque ecosistemi del Marocco. Dal Mediterraneo a Nord, alle pianure del centro, passando dalla costa Atlantica, alle montagne dell'Atlante e le regioni del Sud.
Con la presenza ad Expo Milano 2015, il Messico desidera mostrare ai visitatori la ricchezza delle proprie risorse naturali e della sua biodiversità, il suo impegno per una produzione alimentare sostenibile e il suo contributo alla produzione mondiale di un gran numero di alimenti.
Questo Paese possiede una delle più sofisticate e variegate tradizioni gastronomiche del mondo, tanto che nel 2010 la cucina messicana è stata dichiarata dall'UNESCO Patrimonio Culturale Immateriale dell'Umanità.
Per Expo Milano 2015, l'architetto Francisco Lopez Guerra ha progettato un padiglione ispirandosi all'elemento tipico per eccellenza della cucina messicana: il mais. Una struttura esterna, che ha la forma di una gigantesca pannocchia di mais, copre una superficie di 1.910 metri quadrati, situata all'intersezione delle due arterie principali dell'area espositiva: il Cardo e il Decumano. La struttura è realizzata con un doppio strato di membrane in materiale traslucido che gioca sulle trasparenze, lasciando filtrare la luce naturale di giorno, mentre di notte brilla della luce diffusa di Expo.
Condividere, crescere, vivere sono i tre punti attorno a cui si sviluppa il Padiglione Olandese. Condividere: la ricerca di soluzioni alle sfide globali richiede collaborazione internazionale e condivisione delle conoscenze e delle risorse naturali. Il Piano Delta e l'acqua che circonda il Paese ha sempre richiesto agli olandesi la collaborazione come attitudine. Crescere: i Paesi Bassi hanno dimostrato di essere un terreno fertile per la crescita e lo sviluppo delle conoscenze grazie alla società decentrata, democratica e socialmente consapevole, caratterizzata da una lunga storia di produzione alimentare internazionale, agricoltura innovativa ed equa distribuzione della terra, dell'acqua e delle altre risorse. Vivere: un numero sempre maggiore di persone è alla ricerca di una qualità di vita sempre più elevata e questo obiettivo richiede la messa in atto di molte soluzioni.
L'Oman partecipa a Expo con il tema "L'eredità nei raccolti". Il Paese è situato in una delle zone più aride del pianeta e ha dovuto affrontare enormi difficoltà per poter garantire una produzione di cibo che fosse sostenibile e sicura. A fronte di una costante scarsità di acqua, la corretta gestione e distribuzione delle risorse idriche è divenuta una priorità vitale per l'agricoltura, che dipende ancora largamente dagli antichi sistemi di irrigazione, gli aflaj. Si tratta di canali che sfruttano la gravità terrestre per distribuire l'acqua dove e quando c'è bisogno. Cinque di questi canali sono stati riconosciuti dall'Unesco come Patrimonio dell'Umanità.
"Seminare sostenibilità, soluzioni innovative per un cibo sostenibile" è il concept del Padiglione del Qatar, un luogo desertico, fatto di lunghe distese di sabbia e di dune, i cui abitanti da sempre hanno cercato approcci creativi per affrontare la mancanza di cibo e di acqua. Per l'approvvigionamento di acqua il Paese ha puntato sulla desalinizzazione dell'acqua di mare, mentre per quanto riguarda il cibo si è rivolto alle importazioni. Oggi il Qatar è impegnato a a garantire un cibo sano, sicuro e conveniente attraverso soluzioni che siano socialmente, economicamente ed ecologicamente sostenibili.
Il padiglione è un omaggio alle linee semplici e squadrate dell'architettura funzionalista che ha disegnato la storia e il patrimonio architettonico del Paese. I progettisti hanno optato per una struttura modulare e componibile, che consentisse di collegare gli ambienti interni ed esaltare gli spazi aperti. Forti di una posizione assai felice sia dal punto di vista logistico (quello ceco è tra i primi padiglioni accessibili dall'ingresso principale di Rho Fiera) che ambientale (la struttura è bagnata da un canale su due lati e sul retro affaccia su un parco verde), i giovani architetti hanno pensato all'acqua come leit-motiv del loro progetto. Se è vero infatti che la Repubblica Ceca non ha sbocchi sul mare, il richiamo dei progettisti è ai 3 grandi fiumi del Paese (che sfociano in altrettanti mari), alle acque termali di cui il suolo ceco è straordinariamente ricco e infine a una radicata tradizione nella costruzione di piscine sviluppatasi principalmente negli Anni '30.
Ispirato a una serra a doppia navata a forma di portico, il Padiglione Spagna, sotto il titolo El lenguaje del sabor (Il linguaggio del sapore), sviluppa i suoi contenuti attorno a due concetti chiave: tradizione e innovazione. Una forma semplice e essenziale, caratterizzata da due file di portici in legno e in acciaio inossidabile; uno spazio accogliente e flessibile, con un'area all'aperto che richiama un patio de naranjos (giardino degli aranci), elemento tipico della cultura spagnola. Sotto i portici che simboleggiano l'innovazione, gli spazi sono rivestiti da superfici metalliche che evocano il vino, l'olio e le olive, mentre i portici che rappresentano la tradizione ospitano spazi rivestiti da sughero, sparto e legno da fusto. La struttura, sostanzialmente prefabbricata, è in gran parte realizzata con materiali di riciclo e naturali (legno di abete e di castagno) provenienti dalla Spagna. Per la realizzazione della struttura sono utilizzati pannelli di legno massiccio di grandi dimensioni tagliati a metà: un totale di 8.000 mq di pannelli controlaminati, ottenuti da assi di pino o abete provenienti da disboscamento sostenibile. Il processo di costruzione si basa sull'assemblaggio a secco, facile da montare e smontare.
Il Padiglione della Thailandia si ispira al cappello tipico del coltivatore di riso, chiamato ngob. La Thailandia è nota per il suo cibo di strada, che esalta la tipicità dei sapori e la varietà delle preparazioni e che viene riprodotto nell'esibizione esterna , ricreando le atmosfere locali del Festival del cibo della fiera del Tempio, e allestendo un mercato galleggiante che ricorda proprio quello dei tempi passati, quando Bangkok era chiamata "la Venezia d'Oriente". "Tradizioni, le radici delle qualità" richiama le parole chiave "l'abbondanza della Terra, la culla del cibo": qui i visitatori hanno la possibilità di conoscere le origini del cibo thailandese e la coltivazione del riso.
Il Padiglione USA ricorda le linee di un tradizionale granaio americano. Il Padiglione Americano ha lo scopo di promuovere la conoscenza e la passione per la cucina americana, i cuochi, i produttori e i prodotti, mettere in contatto persone e aziende negli Stati Uniti, in Italia, e in tutta Europa, basandosi su forti legami storici; e offrire a tutti un'esperienza divertente, coinvolgente, informativa e piacevole. Con il tema "Cibo Americano 2.0: uniti per nutrire il Pianeta" il Padiglione racconta la storia del cibo americano, della sua innovazione, diversità e imprenditorialità.
La Svizzera, primo Paese ad aver aderito a Expo 2015, riflette sulla scarsità delle risorse alimentari nel mondo e mostra l'altra faccia dell'abbondanza. Il suo padiglione è costituito da quattro torri colme di generi alimentari locali, dai quali il visitatore potrà attingere. Ma i visitatori devono tener conto del limite alle risorse disponibili: superarlo significa privare gli altri delle stesse possibilità. Mano a mano che le torri si svuotano il livello delle piattaforme su cui poggiano si abbassa, permettendo così al pubblico di visualizzare il proprio comportamento in relazione ai consumi. Il progetto invita i visitatori a riflettere sul proprio comportamento di consumo. Dal punto di vista architettonico la terrazza di legno e gli edifici con tetto spiovente richiamano i tradizionali paesini svizzeri.