Milioni di devoti e sadhu si immergono nel sacro Gange e offrono l'acqua al sole.
A metà Gennaio, in tutta l'India, è Makar Sankarantri, un momento sacro del calendario indù. Che, oltre ad essere il festival del raccolto e della mietitura, è anche un bel giorno per morire. Infatti secondo la tradizione indù chi muore durante il Makar Sankarantri otterrà la liberazione (moksa) dal mondo del divenire (samsara) . Lo stesso saggio Bishma nel poema epico Mahabharata attenderà di morire nel giorno del Makar Sankarantri, per uscire dal ciclo della reincarnazione
A sinistra: un sadhu indiano fuma charas (sacra a Shiva) dopo le abluzioni rituali nel Sangam, la confluenza del fiume Gange con lo Yamuna
Mentre sorge il sole mattutino ad Allahabad - 15 gennaio 2008
Devoti indù pregano dopo essersi immersi nelle acque purificatrici, a Sangam dove confluiscono i due fiumi sacri dell'India: il Gange e lo Yamuna
Allahabad - 15 gennaio 2008
Devoti indù a Sagar Island, alla confluenza del fiume Gange nella Baia del Bengala, circa 140 chilometri a sud di Calcutta
Sadhu mentre fumano la charas, sacra al loro dio Shiva, durante il Makar Sankranti a Calcutta
Più di 200.000 pellegrini indù si bagneranno oggi 14 gennaio per il Makar Sankranti
Pellegrini indù asciugano le loro vesti dopo essersi immersi nel Sangam, la confluenza del Gange e dello Yamuna, durante l'annuale festa del Magh Mela Makar Sankranti a Allahabad
Conosciuta anche come Gangasagar Mela. Si celebra in tutta l'India con cerimonie in onore del sole e abluzioni rituali
Un pellegrino tiene in mano la tradizionale lampada a olio con la quale il devoto offre le preghiere sull'argine del fiume Gange ad Allahabad
Un pellegrino durante le sue abluzioni (bagni purificatori) a Sagar Island, il delta del Gange, vicino Calcutta
Oltre 200.000 pellegrini oggi si bagneranno a Sagar Island, dove confluisce il Gange nella Baia del Bengala
Le abluzioni sacre durante il festival Makar Sankarantri, Allahabad