I popoli approdati alle spiagge di quest'isola quieta e posata hanno lasciato affascinanti tracce della loro presenza. A partire dall'Età del Bronzo per arrivare alla dominazione inglese del XVIII secolo, l'isola racconta anche ai visitatori più distratti la sua storia.
I resti degli insediamenti preistorici, le città dall'aria un po' british di Maò e Ciutadella, i fari e le torri d'avvistamento sulle scogliere nel Nord aggiungono mistero e fascino al mare blu e alle spiagge bianche di Minorca. Un contrasto di panorami e atmosfere, dove ad angoli selvaggi e incontaminati si alternano architetture e scorci prospettici, regalati all'isola dal suo interessante passato.
Per info: Baleari da vivere
Fondata dai Cartaginesi nel VII sec. A.C., Ciutadella si trova nella parte più occidentale di Minorca. Al suo tipico porticciolo si accede dal mare oppure scendendo dalle mura che circondano il centro storico della città, il palazzo municipale e la vecchia cattedrale. E' raccomandata la sosta in uno dei numerosi ristoranti del porto: d'obbligo ordinare un piatto a base di freschissimi crostacei (l'aragosta di Minorca è pregiatissima).
Dominato dagli inglesi nel XVIII sec., il centro storico della città presenta caratteristici edifici dalle fattezze più nordeuropee che mediterranee. Tra le vie e i porticati, numerosi negozi e mercatini.
Le imbarcazioni da diporto all'ingresso del porto, accolte dal faro.
Si tratta di una delle più frequentate e turistiche località dell'isola: l'acqua cristallina, le spiagge di sabbia e le alte scogliere ne fanno una meta imperdibile. Peccato per le grandi strutture alberghiere, che hanno tolto un po' di fascino all'ambiente!
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Una sorta di riserva naturale, senza stabilimenti e raggiungibile solo a piedi. Concentrate sulla costa meridionale di Minorca, le cale e le spiagge più scenografiche dell'isola nulla hanno da invidiare ai mari tropicali.
Un anfiteatro di alte scogliere modellate dal vento abbraccia questa cala, dalla sabbia bianca e dal trasparente mare azzurro. Si trova anch'essa sulla costa meridionale dell'isola, a circa 14 chilometri da Ciutadella.
Da Cala Macarella in pochi minuti si arriva a piedi alla piccola cala vicina, spesso meta di naturisti e incantevole per il colore dell'acqua.
La vegetazione di Minorca: pinete, arbusti e macchie di verde fiorite ad inizio estate.
Il piccolo paese di pescatori si gira a piedi, tra le caratteristiche e strette viuzze, dove tutto è bianco candido.
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Se avete la possibilità di cucinare in casa, non mancate di andare almeno una volta al mercato del pesce di Maò
La minuscola isola, il lembo di terra più a sud dell'isola, è meta dell'avifauna marina di Minorca, che qui si riproduce.
Il promontorio di Alcaufar, a pochi chilometri dall'imbocco del porto di Maò. La costa nella parta più meridionale dell'isola è rocciosa, sferzata e modellata dalla forza delle onde e dell'alta marea.
La costa settentrionale è parte più vergine e selvaggia dell'isola. La baia e la cittadina di Fornelles sono uno dei pochi rifugi per chi naviga questo lato della costa minorchina, spesso colpita da forti temporali.
Minorca è disseminata di resti di antichi insediamenti di un popolo giunto sull'isola intorno al 1400 A.C., i Talaioti. I megaliti eretti nel corso di più di mille anni, insieme a ciò che resta dei cosiddetti poblàts (ovvero i villaggi in cui si raccoglievano i Talaioti), testimoniano immobili e misteriosi una delle tante vite di quest'isola.
Il nome di questo monumento funerario si deve alla sua forma di barca rovesciata. La misteriosa struttura di pietra, costruita nel XV sec A.C., si trova isolata a pochi chilometri da Ciutadella, nella parte occidentale dell'isola. Lunga 14 metri, è possibile visitare anche il suo interno, basta riuscire passare dalla minuscola entrata. Vi stupirà scoprire che due sono i piani di questa tomba, destinata di sicuro a un personaggio importante. Suggestiva e misteriosa, va visitata verso sera, al tramonto.
Uno dei poblàt più interessanti dell'isola, circondato da mura, qui fotografato nella luce che precede immediatamente la notte.