Le guide a Narni si vestono come i monaci e scortano i visitatori nei luoghi della tortura. Ogni ambiente è descritto e ricostruito storicamente. Le mura delle celle sono coperte da simboli e scritte dal profondo significato massonico. Per scrivere sui muri i prigionieri usavano liquidi corporei come sangue e urina
A Narni c'è un casale del xv secolo, appartenuto al cardinale Giuliano Della Rovere, divenuto nel 1503 papa Giulio II e soprannominato il Papa terribile, oggi è un bed and breakfast. Nella città si organizzano tour alla scoperta delle stanze segrete della città. Gli speleologi hanno scoperto un pozzo e l’accesso a una rete nascosta di stanze del tormento
Da sede monastica a prestigioso relais di benessere e charme: il Relais del Sant'Uffizio era la sede della Congregazione della sacra romana e universale Inquisizione o Sant'Uffizio, fu una struttura della Chiesa cattolica creata nel 1542 da papa Paolo III
Una dimora antica, nel cuore del Monferrato, al tempo fu il podere dell’Inquisitore Domenicano di Casale, dipendente direttamente dalla Chiesa di Roma. Gli ospiti dormono nelle stanze dei torturatori e nelle celle dei prigionieri. Le cantine e i sotterranei nascondono segreti indicibili ma oggi qui si degustano cibi e vini da gourmet
Palazzo Steri a Palermo è uno storico edificio che vanta alcuni grandi dipinti di artisti italiani contemporanei, qui sono stati rinchiusi streghe ed eretici. La dimora ha ospitato il tribunale dell'Inquisizione dal 1600 al 1782. Il restauro novecentesco ha tentato di nascondere i suoi orribili trascorsi ma c'erano la piattaforma dei condannati e le celle dei prigionieri. Oggi gli studiosi hanno individuato un passaggio segreto che dalle celle conduceva direttamente alla Stanza dell'inquisitore. Si vedono ancora i disegni dei condannati sui muri
I turisti che vogliono fare il tour dell'orrore non possono evitare una sosta a Spoleto, dove soddisferanno le loro curiosità sulle condizioni disumane di soggiorno dei prigionieri. L'anfiteatro romano fu costruito probabilmente nel II secolo d.C. fuori dall’antica cinta muraria, oggi non restano che poche tracce, l'anfiteatro è indicato dagli agiografi medievali come luogo di martirio e uccisione di santi e martiri spoletini